GLI AMBULANTI DI UNIMPRESA E CASAMBULANTI: “LA NOSTRA VITA OGNI
GIORNO APPESA AD UN FILO. VIVIAMO IN UN TERRITORIO CHE CADE A PEZZI”
Il dramma che si sta continuando a vivere ancora in queste ore a
Genova dopo il crollo del ponte Morandi sta alimentando un crescente senso di
insicurezza che pervade evidentemente l’intero Paese. In Puglia sono
Associazioni e Comitati ad alzare la voce mettendo in evidenza le condizioni di
alcuni ponti e viadotti che manifestano evidenti segnali di cedimento a causa
delle scarse o addirittura assenti manutenzioni periodiche e mancata messa in
sicurezza. A protestare è anche una di quelle Categorie che sulle strade ci
vive e le strade, ponti e viadotti li attraversa ogni giorno per raggiungere i
propri posti di lavoro, a volte distanti anche molte centinaia di chilometri
dalle città di provenienza. A dare voce ai ventimila ambulanti pugliesi che in
queste ore si stringono attorno alle famiglie delle vittime e ai tanti feriti
del “Dramma Morandi” di Genova è il Presidente Unimpresa Bat e Coordinatore
CasAmbulanti Italia, Savino Montaruli il quale ha dichiarato: “da anni, da
decenni denunciamo periodicamente le condizioni estreme nelle quali si trovano
le strade del nostro territorio, completamente impraticabili in taluni tratti
quali, ad esempio, quelli del foggiano in particolare la Margherita –
Manfredonia; una tratta stradale percorsa da moltissime centinaia di ambulanti,
soprattutto provenienti dalle province di Bari e Bat, che si recano ad operare
nelle città di quell’area. Un’incoscienza istituzionale che deve far riflettere
perché le condizioni di dissesto stradale sono sovrapponibili in tantissime
situazioni di pari gravità che si registrano sulle strade, anche su quelle
principali, del barese, della Bat e della Puglia più in generale. A proposito
dei ponti ci uniamo alla protesta dei cittadini della Basilicata che su quei
ponti pericolanti stanno manifestando le loro profonda e fondata
preoccupazione. Sono centinaia gli ambulanti che attraversano quelle strade e
quel ponte che porta a Melfi e le condizioni di quei manufatti sono
drammaticamente visibili a tutti, ad occhio nudo. Allora perché, come anche il
caso del ponte ad Andria ed in altre località le cui condizioni di pericolo
sono state tutte denunciate sugli organi di informazione in questi giorni, gli
organismi competenti non intervengono? Quando sotto quei ponti fatiscenti e
pericolosi ci passano le autorità, le forze dell’ordine, i magistrati, i
politici, i burocrati non sentono il dovere istituzionale di assumere
provvedimenti o comunque di avviare procedure finalizzate alla segnalazione e
messa in sicurezza immediata di quei manufatti? Quanti incidenti stradali
accadono a causa della scarsa o assente manutenzione e per le disastrose
condizioni del manto stradale? Queste sono le nostre denunce pubbliche e sono
denunce non di oggi ma di sempre, in un silenzio istituzionale pauroso con un
senso di isolamento che sta continuando ad alimentare la sottocultura del
menefreghismo diffuso in attesa di aprire altri fazzoletti per asciugare le
tante lacrime versate dopo tragedie come quella di Genova. Pezzi di storia
vissuta in un Paese allo sbando, ferito a morte.” – ha concluso Montaruli
Area Comunicazione UNIBAT
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