PARTIRÀ
DA TARANTO PER GIUNGERE IN POCHISSIMO TEMPO A POTENZA E DI QUI VIA DI
CORSA VERSO LA CAPITALE CHE SARÀ RAGGIUNGIBILE IN SOLE TRE ORE.
Mentre
nella terra dei rifiuti, delle emergenze, dei turisti rispediti
indietro perché trovano i siti archeologici chiusi, delle costose
mostre che si svolgono dove non si devono svolgere, dei nuovi
imperatori che sognano il matrimonio al castello per pochi spiccioli
e dei politici che giocano al gioco dell’estate chiamato “… e
che so’ Pasquale io?”, ognuno a gestirsi il proprio momento di
clamore mediatico facendo ancora anche leva sull’appeal creato
dalla Strage del 12 luglio, con Ferrotranviaria che annuncia solo
oggi di voler eliminare il cosiddetto blocco telefonico, con una
spesa ridicola ma dopo che i morti sono già morti; mentre in questo
territorio si consuma questo senso di impotenza, di lassismo e di
apatia, nella vicina Basilicata operano in sinergia ed in rete con il
vicino territorio tarantino ed ecco che il tanto amato/odiato
Frecciarossa, collegherà il Sud Ovest della Puglia e la Basilicata
con Roma ed altre importanti città.
Tempi
decisamente invidiabili quelli previsti per la percorrenza della
tratta ad alta velocità che Trenitalia ha deciso di riservare ai
fortunati che raggiungeranno la Capitale in tre sole ore.
Proprio
mentre nella Bat si stanno per consumare gli ultimi spettacolini di
piazza per addolcire le orecchie e le menti non pensanti di una
popolazione soccombente, da alcuni giorni la società ferroviaria sta
testando il “Frecciarossa” sul tratto lucano fino a che le prove
tecniche decreteranno l’idoneità delle rotaie, della linea
elettrica e ponderare al minuto i tempi di percorrenza in modo che
già fra qualche settimana si possa partire a razzo.
E
mentre tra il Sud della Puglia e la Basilicata si prepara la partenza
a razzo, da queste parti si rimane di (r)azzo a guardare ciò che gli
altri continuano a “sfilarci” da sotto gli occhi giocando
d’astuzia.
Immaginate
cosa avrebbe significato questo servizio per il nostro territorio?
Avere
due corse a disposizione, una del mattino ed un'altra, di ritorno, di
pomeriggio, il tutto con pochissime ore di percorrenza per
raggiungere l’ambita meta?
Sicuramente
se i politici opinionisti fossero forzatamente costretti a prendere
il treno per raggiungere i loro comodi scranni romani invece che
avvalersi delle comodissime riservate alternative a costo zero allora
forse qualcosa di più si sarebbe mosso e tutti i silenzi o gli
inutili interventi stampa sul tema avrebbero avuto ben altro tenore
ma le cose stanno diversamente quindi “che fretta c’è?”. Chi
si importa se interi flussi turistici ed economici vanno
irrimediabilmente perduti a causa della mancata attivazione di quel
gioiello di tecnologia e di efficienza anche nella Bat?
Fra
qualche settimana da Potenza si potrà comodamente partire alle 8 di
mattina giungendo nella città eterna giusto nel tempo che si
impiegherebbe per prendere due buoni caffè e leggere la rassegna
stampa.
In
Basilicata stanno gridando al miracolo per l’arrivo del
Frecciarossa mentre a Barletta sono pronti con l’attesa del
prossimo passaggio, una tantum, di un altro treno superveloce
dedicato al campione Pietro Mennea, con un altro superbanchetto da
consumarsi in stazione, pagato con i soldi dei cittadini, alla
presenza di tantissime autorità e dei vertici della stessa Società
che di questo territorio dimostra di fregarsene altamente, pur avendo
al suo interno autorevoli rappresentanti, proprio come accaduto a
Barletta venerdì 11 settembre 2015 quando per alcuni minuti nella
stazione si fermò il bolide su rotaie. Quei politici opinionisti ci
salirono a bordo, ricevettero una copia della rivista patinata,
consumarono le loro parole al microfono di fronte alle tante
telecamere e, dopo aver distribuito generosamente ai sudditi
spettatori, cioè a noi popolino presente all’evento, panini,
salumi, mozzarelle, dolcini e salsicciotti salutarono e diedero
appuntamento al prossimo passaggio, consapevoli che il Frecciarossa,
quello dedicato a Mennea, alla stazione di Barletta non ci sarebbe
mai più venuto, almeno fino a quando la virtual society costruita
proprio da quei personaggi non avrebbe preso coscienza della
drammatica realtà.
Per
l’operazione Frecciarossa in Basilicata il servizio è stato
cofinanziato con la Puglia, mettendo sul piatto fino ad un massimo di
5 milioni di euro, in relazione al numero di passeggeri che
usufruiranno della linea che potranno contribuire ad abbassare
notevolmente tale soglia presa in carico dalle due Regioni.
Non
sappiamo se il nostro territorio si trovi ancora in Puglia oppure no
visto che della decantata regione questa parte di territorio sembra
che nelle statistiche positive non risulti proprio ma speriamo
soltanto che il biondo ministro Delrio la prossima volta che viene ad
Andria non sia solo per versare lacrime sulle bare delle povere
vittime della strage del 12 luglio in un tratto che solo ora si
vorrebbe mettere in sicurezza ma anche per portare qualche buona
notizia accorgendosi finalmente che anche questo fazzoletto di terra
martoriata, emarginata, esclusa e affidata in mani matrigne possa
avere qualche motivo di orgoglio da “vendere” a qualche
imprenditore di buona volontà che venga ad investire in un
territorio dove la disoccupazione ha ormai superato abbondantemente
il 40% e quella giovanile sfiora il 60%.
Questi
dati, durante la visita ai morti del ministro Delrio ad Andria, i
nostri politici non glieli hanno forniti.
*Presidente
UNIBAT
Nessun commento:
Posta un commento