ANDRIA : LA “TENSIONE” CORRE SULLE LINEE DEI BUS URBANI
DA ALLORA AD OGGI COSA E’ CAMBIATO?
Era esattamente il 17 marzo 2008 quando inviammo alle competenti Autorità Comunali e agli Organi di Informazione una nostra nota, sottoscritta anche dai Lavoratori Conducenti Autolinee Urbane di Andria con tanto di firme raccolte tra di essi.
Nella nota si lamentavano una serie di condizioni di lavoro a dir poco allarmanti considerato l’elevato stato di rischio al quale questi lavoratori erano sottoposti, ogni giorno.
Vennero denunciate le precarie condizioni di sicurezza ma anche le difficoltà di compiere un normale espletamento delle proprie funzioni lavorative, a causa di un crescente problema rappresentato dall’elevato tasso di circolazione, sosta e fermata delle autovetture e delle cattive abitudini degli automobilisti andriesi. I problemi più frequenti derivavano e derivano ancora dal fatto di scontrarsi quotidianamente con quanti lasciano, agendo spesso indisturbati, i propri veicoli in zone vietate alla sosta o alla stessa fermata, intralciando il normale scorrimento dei bus urbani.
Ciò accadeva e crediamo accada ancora soprattutto nelle zone periferiche della città laddove è più scarsa la presenza delle Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale.
Si denunciava l’inaudita violenza con la quale questi soggetti reagivano e reagiscono ancora oggi, anche al solo invito a spostare i mezzi da parte dei conducenti delle autolinee urbane.
Veniva chiesta e viene chiesta anche oggi, la previsione che, seppur periodicamente, come avviene in molte altre realtà civili “più avanzate”, qualche addetto della Polizia Municipale salga a bordo delle linee urbane ed individui, lungo i percorsi, coloro che commettono le infrazioni, rilevando il numero identificativo del veicolo ed inviando, in via preventiva e comunque come atto dissuasivo ed educativo, una comunicazione ai trasgressori i quali, ricevendo “l’ammonimento”, potrebbero meglio rendersi conto del disagio causato e, nei casi più gravi e reticenti, elevare le contestazioni del caso.
Un’altra nostra sollecitazione venne inviata in data 23 ottobre 2009, sempre in seguito all’ennesima aggressione fisica ai danni di un altro autista di autolinee urbane.
Oggi leggiamo, purtroppo, che questi episodi di violenza continuano a verificarsi ai danni di onesti lavoratori e non siamo capaci, come invece altri sanno ben fare, di restare in silenzio né possiamo e vogliamo assoggettarci alla volontà di chi “ci vorrebbe vedere stare in silenzio”.
Per cui, oltre ad esprimere la nostra totale solidarietà e il rinnovato sostegno, in tutti i sensi, alle vittime delle aggressioni, ribadiamo la necessità che alcune minime precauzioni vengano adottate per arginare questi balordi e bastardi che non hanno altro da fare e si sentono legittimati a continuare a fare ciò che vogliono in una città che sicuramente non meritano e che non è solo la loro.
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