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News dalle Città della BAT

sabato 2 ottobre 2010

ANDRIA : OCCUPAZIONI SUOLO PUBBLICO DA PARTE DEI PUBBLICI ESERCIZI (BAR-RISTORANTI - PIZZERIE ECC.) DI ANDRIA.


L’ATTUALE DISCIPLINA TRANSITORIA DEL COMUNE NON TUTELA NESSUNO E NON FA CENNO AL CODICE DELLA STRADA.



MA QUALI PERICOLI SI CORRONO? PERCHE’ SI TARDA AD AFFRONTARE QUESTA EMERGENZA CHE POTREBBE METTERE TUTTI IN GUAI SERI?


AVVISO AI COMMERCIANTI.




Il tema è molto delicato, scomodo ma anche urgente da affrontare e definire.


Ci riferiamo alle occupazioni di suolo pubblico, siano esse temporanee o permanenti, da parte dei Pubblici Esercizi (bar – ristoranti – pizzerie ecc.) del comune di Andria.

Osservazioni e richieste ci giungono proprio da alcuni pubblici esercenti della città di Andria e ci sentiamo in dovere di intervenire, sollecitando la Pubblica Amministrazione.

La disciplina delle occupazioni di suolo pubblico esterno ai pubblici esercizi deve necessariamente tenere conto di più fattori che sono alla base delle concessioni rilasciate dell’Ente Pubblico. Tali concessioni, infatti, non possono prescindere dall’osservanza delle rigide norme stabilite dal vigente codice della strada e relativo regolamento; da quelle relative alla sicurezza alimentare e norme igienico–sanitarie regionali, comunali e comunitarie e da quelle eventualmente imposte dalla soprintendenza dei beni culturali, come accaduto per le città di Trani e Barletta.

Mentre altre città, nonostante le denunce a carico degli ignari imprenditori cui le ignoranti (nel senso di non conoscenza) Amministrazioni avevano concesso le occupazioni seppur in assenza del rispetto delle prescrizioni suddette, si sono comunque attrezzate e si sono date una sorta di regolamento per le installazioni dei cosiddetti Dehors, ad Andria esiste solo una disciplina transitoria che risale al 2007 (ordinanza sindacale nr. 212) la quale, intervenendo solo dal punto di vista igienico–sanitario, impone delle minime ed equivoche regole per le concessioni delle autorizzazioni; minime regole comunque violate.

E’ facile, infatti, verificare che oltre l’85% dei pubblici esercizi di Andria che occupano suolo pubblico esterno ai locali per la somministrazione di alimenti e bevande E’ FUORI NORMA e punibile con denunce, anche penali.

Allora come difendere le imprese e come difendersi da eventuali controlli che potrebbero provocare queste denunce?

Quello che è recentemente accaduto nel comune di Molfetta, laddove un blitz dei Carabinieri ha portato alla denuncia di decine di operatori commerciali alla Procura della Repubblica con l’accusa di invasione di terreni per aver occupato porzioni di strade, marciapiedi e piazze, in assenza o violazione di autorizzazioni, potrebbe accadere anche nella città di Andria, con le medesime se non più gravi conseguenze.

Allora i commercianti che dovessero subire lo stesso trattamento di Molfetta come reagirebbero? Come si dovrebbero difendere?

Dopo la suddetta sommaria e sintetica analisi della situazione se ne deduce che la tolleranza esercitata dall’Ente Locale e la facilità nella concessione delle autorizzazioni e il mancato intervento in assenza del rispetto delle norme, con la occupazione abusiva di marciapiedi, di strade, di aree interdette ed in palese violazione soprattutto del vigente codice della strada, non rappresenta un elemento positivo ma potrebbe procurare, ben presto, un danno incalcolabile.

Sappiamo che è all’ordine del giorno la previsione di un vero regolamento comunale che auspichiamo possa essere emanato al più presto ma anche in questo caso ci chiediamo: poiché l’emanando regolamento dovrà necessariamente prevedere, cosa che oggi non accade, il rispetto delle norme di cui sopra, cosa accadrà a tutti quei pubblici esercenti che, in virtù delle autorizzazioni ottenute dall’Ente Pubblico, hanno investito ingenti somme per gli allestimenti esterni? Quando si troveranno ad avere “solo” la possibilità di posizionare tavoli e sedie all’esterno dei locali, che fine faranno tutte quelle strutture in legno, metalliche e di altro materiale che oggi occupano marciapiedi e strade cittadine?

Questo sarà un danno enorme causato da leggerezze e forse anche da altre motivazioni che hanno consentito il rilascio di queste concessioni in maniera industriale.

Qualcuno potrebbe dire che ciò è accaduto per rilanciare l’economia e il settore ma non basta, perché se dovessero arrivare oggi i Carabinieri, non i Vigili Urbani, non si sa cosa potrebbe succedere.

Bisogna fare presto perché non tutto ciò che luccica è oro.

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