Alla Mostra fotografica, alla Cerimonia civile ed al Convegno presso lo Spazio Oberdan di Milano dal 3, 4 e 5 Dicembre 2010, il sindaco di Bisceglie , Francesco Spina, con la propria presenza ha inteso testimoniare la vicinanza della comunità biscegliese, direttamente colpita negli affetti più cari di decine di famiglie dall’immane tragedia.
L’Associazione Regionale Pugliesi di Milano ha raccolto il testimone del silenzio e dell’oblio a cui sono stati finora condannati gli italiani, soprattutto pugliesi, emigrati fin dall’800 nella penisola di Crimea, situata a sud dell’Ucraina sull’istmo fra il Mar Nero e il Mar d’Azov, e deportati - tutti - per ordine di Stalin nel gennaio del 1942 in Kazakhstan. Una immane tragedia vissuta e una drammatica odissea subita che non hanno finora commosso le autorità ucraine a riconoscere lo status di deportati, contrariamente a quanto è avvenuto per le altre etnie - tatari, greci, tedeschi, ecc. e quelle italiane a concedere la cittadinanza italiana.
Per alzare il velo sul colpevole silenzio l’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, (che accoglie tra le sue fila tanti cittadini emigrati dalle stesse terre di Bari, Bisceglie, Trani, Molfetta, ecc. da cui erano partiti nell’800 pieni di speranze gli emigranti pugliesi diretti in Crimea, nelle città di Odessa, Kerč, Feodosia, Sinferopoli, Nikolajev, ecc., una comunità che arrivava a contare 4.500 persone e aveva la sua scuola elementare e la sua chiesa) ha organizzato con il patrocinio del Vice-Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano, Umberto Maerna, una iniziativa pubblica di informazione e di proposta, caratterizzata da una serie di eventi: l’esposizione di una mostra con immagini dei nostri connazionali in Crimea e nei gulag sovietici (nel foyer dello Spazio Oberdan di Milano, dal 3 dicembre); la visione del documentario “Puglia, oltre il Mediterraneo” del giornalista Tito Manlio Altomare, realizzato con il sostegno della Regione Puglia nel 2008, che ripercorre le ansie, le aspettative, i sogni, le delusioni e la tragedia finale degli emigranti pugliesi, dal porto di Trani alla città di Kerč, per essere poi deportati, agli inizi del 1942, in Kazakhstan; la cerimonia civile al Parco della Memoria a Milano in ricordo delle vittime italiane di Crimea deportate nei gulag; la drammatizzazione con la lettura di alcuni racconti dei sopravvissuti (Spazio Oberdan, domenica, 5 dicembre, ore 11,00); è seguito il convegno con relazioni di: Paolo Rausa, coordinatore dell’iniziativa, che ha parlato del significato e delle finalità della manifestazione; Cristina Carpinelli del Cespi, Centro Studi Problemi Internazionali, su “Il sistema del gulag e il suo impatto sul mondo occidentale”; Elena Dundovich, Fondazione Memorial Italia e docente di Storia dell’Europa Orientale alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, su “Le vittime italiane delle repressioni staliniane”; Giulio Vignoli, Professore di Diritto Internazionale all’Università di Genova, che si è occupato a lungo della vicenda, su “Le iniziative svolte e le prospettive”; al termine la testimonianza di Margherita Le Conte, italiana di Crimea e figlia di deportati.
Sabato 4 dicembre alle ore 16,00, nel corso del dibattito seguito alla proiezione del documentario, il sindaco di Bisceglie Francesco Spina ha portato la testimonianza intrisa di vicinanza affettiva, e di indelebile ricordo nella comunità biscegliese, all’epoca colpita negli affetti più cari di tante famiglie. Un motivo in più per consolidare il clima di coesione sociale, che tanto faticosamente si va ricostruendo nell’ambito della comunità biscegliese, grazie anche alla presa di coscienza del sacrificio umano, offerto da tanti concittadini, e sul quale finora ha imperversato il velo dell’oblio e di una vergognosa superficialità.
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