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sabato 11 giugno 2011

ANDRIA : BILANCIO COMUNALE L’ASSALTO ALLA DILIGENZA

Leggiamo alcuni dati relativi al bilancio 2011 della città di Andria. Non entriamo nel merito delle procedure previste dallo Statuto comunale circa le modalità di mancato coinvolgimento delle Associazioni e dei Cittadini rispetto a questo fondamentale strumento di organizzazione e funzionamento della macchina amministrativa, che incide fortemente sulle tasche dei cittadini ma ci limitiamo, in questa sede, all’analisi del contenuto rispetto all’aggravio di tasse e imposte.


Il bilancio comunale è forse il primo vero banco di prova di un’Amministrazione comunale; infatti è lì che si denota la qualità dell’attenzione rivolta ai bisogni della cittadinanza ed è lì che si dovrebbero vedere le differenze tra le varie Amministrazioni.

Da vent’anni a questa parte sembra che la storia della città di Andria ricominci ogni mattina e che nessuno sappia niente di cosa è successo in passato, come se i banchi della Sala Consiliare fossero stati sempre vuoti, da una parte de dall’altra.

Sulla questione dei debiti rivenienti dalla passata Amministrazione, almeno ciò viene riferito, ci chiediamo: ma come mai nessuno sapeva? Le figure istituzionali, di maggioranza e di opposizione; di elezione e di nomina politica cosa stavano facendo? Chi controllava? Chi era pagato per farlo? Non certo noi Cittadini che siamo da sempre parte passiva e considerata con un valore vicino allo zero, in tutti i sensi.

Molto, tantissimo, invece, valiamo quando si tratta di trovare i soggetti sui quali scaricare la mole di denaro da racimolare per risanare. Ma risanare cosa? Sono anni che si parla si risanamento; sono anni che si dovrebbe investire nel Lavoro, nel Sociale e nel sostegno ai bisogni umani mentre assistiamo ad “investimenti” che vanno in altre direzioni.

L’A.N.C.I. affermò che sia l’ISI che la successiva ICI serviva a ripianare, in pochi anni, i bilanci deficitari dei comuni d’Italia. Oggi buona parte di queste risorse non ci sono più mentre quei debiti non sono stati risanati e la bancarotta è sempre dietro l’angolo.

Altre entrate come gli oneri di urbanizzazioni dei condoni edilizi degli anni passati sono state vanificate invece di essere reinvestite nei quartieri e nelle opere durature: che fine hanno fatto questi soldi?

Attenti a non prendere questi cattivi esempi delle passate Amministrazioni perché ora non si può più scherzare e le responsabilità sono dirette e reali: altro che la politica per gioco o per divertimento.

Basta con le chiacchiere e gli spettacolini mangiasoldi. La gente ha altro cui pensare e lo sta dimostrando disertando tutti gli eventi, anche di natura culturale e politica.

Stanchi di ascoltare; stanchi di ascoltare le prediche del Vangelo e i Sermoni della Bibbia.

Le emergenze sociali sono aumentate all’infinito e c’è necessità di avere speranza e serenità; di credere nel futuro. Ma come si fa a credere nel futuro se leggiamo che gli aumenti per la Tassa Rifiuti sono del 40% e dietro l’angolo c’è sempre la mano pronta di esattori di Equitalia che fanno terrore e ti tolgono il sonno? A proposito di Equitalia perché i nostri rappresentanti politici ai più alti livelli non si adoperano nel sostenere che la legge della Tarsu e dell’Ici non possono essere rapportate alle superfici bensì al numero dei componenti il nucleo familiare?

Ci aspettavamo interventi che andassero nella direzione di abbattere e sgravare questo ed altri costi per le famiglie bisognose e a basso reddito, come hanno fatto molti altri comuni. Questi Cittadini cosa faranno? Non pagheranno, per necessità?

Cos’altro rimane da toglierci?

E’ bene saperlo subito in modo che ognuno si prepari a raccogliere gli onori e pagarne gli oneri.



Il Presidente: Vincenzo Santovito

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