Recentemente una giornalista locale rivolgendosi ad un militante della Giovane Italia chiese: “il tuo mito è Berlusconi, Alemanno, Alfano, Gasparri o La Russa?” Il militante rispose: “Loro sono dei leader, non dei miti. I miei miti sono persone come Paolo Borsellino”.
Se le magliette del “Che” hanno spopolato per anni le bancarelle dei venditori ambulanti, nelle camerette di ogni militante di Azione Giovani prima e della Giovane Italia oggi c’è la stessa immagine: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che parlano tra di loro.
L’immagine che richiama alla quotidianità la voglia di non cedere all’illegalità, alla paura, di combattere la delinquenza, la criminalità, la corruzione, la mafia, in ogni angolo del nostro tempo, nella scuola, nelle università, nel lavoro, nella politica.
“In occasione dell'anniversario della morte di Paolo Borsellino è opportuno e non retorico ribadire l'impegno a tutto campo per combattere qualsiasi tipo di penetrazione nelle istituzioni del potere mafioso. A tal proposito – spiega Fabrizio Sotero, Presidente Regionale della Giovane Italia - ho protocollato una mozione di anci giovane da far approvare nel primo consiglio comunale utile. Tale documento impegna la pubblica amministrazione a promuovere il concetto di legalità costituendosi parte civile in ogni processo contro la criminalità organizzata, dedicando un settore di polizia locale al suo contrasto, promuovendo attività culturali nelle scuole ed ogni centro aggregativo, promuovendo la partecipazione giovanile alla vita pubblica. Spero la mozione sia sottoscritta da tutti i colleghi consiglieri e sarà mia cura trasmetterla a tutti gli amministratori under 35 di Puglia.”
“Nel ’93, Ciampi e Scalfaro si resero responsabili della revoca del carcere duro per 140 boss mafiosi e quindi della trattativa stato – mafia. Ma di questo come mai solo pochi ne parlano? – prosegue Davide Basso, Presidente Provinciale della Giovane Italia - Solo un anno fa veniva commemorato Paolo Borsellino a Trani con una fiaccolata che ha stupito tutti per la massiccia partecipazione. Allora, come oggi, i ragazzi della Giovane Italia fanno della lotta alle mafie un caposaldo della loro militanza. Nelle città della nostra provincia c’è un forte bisogno di legalità, come testimoniano i recenti episodi criminali avvenuti. Il nostro movimento giovanile è all’opera da diverso tempo per metter in piedi importanti iniziative a difesa della legalità. “
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