Il suicidio di Mario Cal, braccio destro di Don Verzè al San Raffaele di Milano, lascia ulteriori ombre sulla drammaticità dello stato della più grande lobby della sanità privata, amico di Berusconi e di Vendola. I 100 miliardi di euro di debiti della Fondazione Monte Tabor che fa capo a Don Verzè e al San Raffaele sono un abisso verso il quale non si può trascinare anche la sanità pugliese. Vendola aveva chiuso un accordo che prevede 120 milioni di euro al boss della sanità privata e la chiusura di due ospedali pubblici tarantini. Nei fatti, secondo il centrosinistra pugliese, una parte dei debiti di Don Verzè lo si deve pagare sulla testa della sanità pubblica. Per questo Alternativa comunista chiede con ancor più forza che venga annullato il piano di costruzione del San Raffaele di Taranto e che si utilizzino i 120 milioni di euro per lo sviluppo della sanità pubblica, salvaguardando gli ospedali tarantini destinati a chiusura e le altre strutture ospedaliere pubbliche.
Michele Rizzi
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