ECCO PERCHE’ LA NOSTRA PROPOSTA DI REFERENDUM POPOLARE FA TANTA PAURA ALLA CASTA DI POLITICI NOSTRANI
La Manovra del Governo, quella, per intenderci, che mette le mani nelle tasche dei cittadini, non trovandoci oramai più niente e che non vuole mettere le mani nei portafogli a dieci scomparti dei ricconi benestanti, dei dirigenti, politici, portaborse e arricchiti vari, vorrebbe anche abolire le Province che abbiano una popolazione inferiore ai 300mila abitanti o la cui superficie complessiva sia inferiore a 3mila chilometri quadrati.
Guardando alla Provincia di Barletta-Andria-Trani è stata lungimirante la nostra proposta di chiedere un Referendum Popolare affinché la popolazione andriese decidesse liberamente e democraticamente se restare o uscire dalla fabbrica delle poltrone.
Infatti la “nuova” Provincia senza l’apporto numerico di popolazione della città di Andria non avrebbe “resistito” ai tagli del Governo centrale in quanto la popolazione sarebbe scesa ben al di sotto dei 300 mila abitanti (oggi sé di 393.006) mentre la superficie territoriale è già ben al di sotto dei 3 mila chilometri quadrati (oggi sono 1.538,68 km²).
Come al solito quando Associazioni e Cittadini attenti a ciò che accade attorno a sé e per niente “abbagliati” da feste, festicciole e commedie varie elaborate ad hoc dagli strateghi della “distrazione” decidono di avviare azioni di interesse generale e collettivo, slegate da interessi di singoli o di partiti e senza dover dar conto a nessuno, vengono in tutti i modi ostacolati o addirittura boicottati proprio da coloro che avrebbero il dovere di ascoltare e di assicurare tutte le garanzie per il libero esercizio della democratica partecipazione alla vita pubblica. Questi signorotti, tra l’altro, sono ben pagati per avere il “rapporto con i cittadini” e tanto risulta anche dalle loro buste paga pesantissime.
Rimane oggi più che mai in piedi la nostra proposta referendaria e ci auguriamo che anche coloro che, a tempo, intervengono sull’argomento, riferendoci soprattutto ad alcuni partiti Politici e loro degni rappresentanti, facciano seriamente la loro parte avviando anch’essi azioni concrete per la realizzazione di un importante obiettivo cioè quello di ridurre vantaggi, poltrone e privilegi che sotto gli occhi di tutti, senza alcun pudore, si continuano a costruire su misura per garantire un presente e ancor di più un futuro da nababbi ai nuovi ricchi della casta nostrana.
Per quanto riguarda, invece, coloro che spendono il loro prezioso tempo ad “intervenire di nascosto” per demolire e boicottare le altrui iniziative spontanee, consigliamo di essere più produttivi e convincenti dal momento che la situazione si sta facendo oltremodo incandescente e quel senso di responsabilità che quotidianamente viene richiesto a noi cittadini deve innanzitutto essere manifestato da quanti hanno nelle loro mani e nella loro mente il futuro del Paese, quello Grande e questo Piccolo.
Ora capiamo perché tanta “attenzione” nei nostri riguardi. Loro sapevano, certo che sapevano.
Le Associazioni Civiche Andriesi
ah ah ah non sapevo che ad Andria fossero così bravi in matematica,ma hanno fatto i conti senza l'oste perchè non basterebbe un piccolo referendum per finire nella periferia estrema della provincia di Bari che deve ancora risolvere tanti problemi (figuriamoci se deve occuparsi delle questioni distanti 60 KM). A prescindere che se le amministrazioni Barlettane,anzichè quelle andriesi,la pensassero impossibilmente nello stesso modo,la provincia non avrebbe ugualmente motivo di esistere.A Barletta sappiamo perchè esiste una nuova provincia, ma forse gli andriesi non hanno vergognosamente capito ancora perchè ne fanno parte. Una città così traditrice non meriterebbe neanche l'ubicazione di un ufficio di minima importanza provinciale. E invece...eeeh la cattiva politica!
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