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lunedì 8 agosto 2011

BISCEGLIE : Battiato chiama alle armi i suoi fan «patrioti»

Franco Battiato chiama a raccolta il suo pubblico di fan ed estimatori al grido di «Up: Patriots To Arms» domani all’Arena del Mare di Bisceglie. Il brano che dà il titolo al concerto, riportando il cantautore siciliano in Puglia dopo il progetto Divan che l’aveva visto protagonista a giugno a Barletta, richiama un suo successo del 1980 inciso nell’album Patriots ed ora si presta a un lettura caustica del sentimento patriottico, forse non a caso proprio nel periodo in cui si celebra il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.

Il successo ha scortato ovunque il tour, grazie anche a quel sapiente mix con cui il sofisticato cantante ha saputo unire i suoni degli archi con quelli del basso, la batteria con l’organo. Mentre sullo sfondo un gioco di luci colorate scandisce la sequenza di brani che hanno segnato il cammino di un artista colto e raffinato, che rivelano il Battiato d’annata, pronto a ripercorrere i successi di sempre, magari sotto una nuova veste, che in scaletta arrivano nel finale, quando i fan sono stati già scaldati dalle atmosfere movimentate di Tra sesso e castità e da quelle più tranquille di La canzone dei vecchi amanti e J’entends s siffler le train, che Battiato introduce così: «Questo brano vi serve per riposarvi un po’ dopo tanto rumore».

Ma è il rumore che il suo pubblico vuole, quello che si fa rock quando i musicisti cominciano a intonare prima La cura, poi La stagione dell’amore e ancora più su, in un ritmato crescendo,fino a Voglio vederti danzare, Cuccuruccuccu, e il finale di Centro di gravità permanente. La disciplina torna rigorosa quando tra le righe dei suoi brani esce forte il grido di rabbia politica. Canta Immeres auge e dice: «Che c’è di male a organizzare feste private con belle ragazze per allietare primari e servitori dello Stato? Non ci siamo capiti e perché dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti? Che cosa possono le leggi dove regna soltanto il denaro?».
E quando riecheggiano le note di Povera Patria appare un controsenso che nessuno di quei politici dei centralissimi palazzi capitolini posa afferrare la rassegnazione di un’Italia stanca, capace però ancora di ballare al centro di gravità permanente.

Musicista e compositore (è stata da poco rappresentata la sua quarta opera, Telesio ), Battiato nel corso della sua carriera s’è rivelato una delle personalità più eclettiche in campo internazionale, spaziando con grande libertà e creatività dalla canzone all’opera lirica, dalla musica leggera alla contemporanea, passando anche per il cinema e molto altro ancora.
Del suo rapporto con la musica dice: «M’ha peso fin da giovane quando creavo nuove forme musicali distruggendo quelle preesistenti. Ho guardato fin da allora le cose in maniera diversa da quelle che la società ci metteva di fronte e mi sono sentito sempre un essere incompleto. Oggi mi sento, finalmente, un altro, sono in grado di esprimermi secondo un mio stile, un codice». E il suo codice è quello universale della musica: «che parla a tutti gli esseri umani di questo universo, capaci di intendersi solo attraverso le note, la loro geometrica combinazione». Nelle sue parole s’inseguono concetti di filosofia, metafisica, tecnologia e a proposito di quest’ ultima riflette; «È importante, ma a condurre la vita dell’uomo è la meditazione: la conoscenza guida il viaggio della nostra esistenza».

di OSVALDO SCORRANO
Fonte La Gazzetta del Mezzoggiorno

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