E fu chiesto ad associazioni e movimenti di aspettare la pubblicazione della determina prima di fare proposte. In quella sede associazioni e movimenti consegnarono ad assessore e dirigente il documento in cui si chiedevano garanzie attraverso l’imposizione di clausole per la cessione dei daini.
Non condividiamo questo comportamento di escludere le associazioni e i movimenti dalle scelte e di convocarle per spiegare loro che l’istituzione sta prendendo delle decisioni che vanno in una certa direzione, senza però voler discutere dei dettagli e condividerli. Più le scelte sono condivise e meno malcontento creano, arroccati nel loro palazzo i nostri amministratori non comprendono neanche questi concetti di base. O non vogliono.
La striminzite clausole decise dalla provincia per la cessione dei daini sono insufficienti per diverse ragioni. Si stabilisce che la cessione avverrà in base alla data di ricezione delle stesse richieste, criterio questo che non garantisce che i daini vadano nelle migliori mani possibili tra quelle richiedenti. Si stabilisce che i daini verranno affidati solo a chi possiede i criteri per la detenzione di selvaggina a scopo ornamentale/amatoriale e che sono escluse aziende faunistico venatorie. Non basta.
Questa è la miglior maniera per sbarazzarsi dei daini, darli a chi ha i requisiti legali per detenerli e non preoccuparsi più della loro sorte. Bisogna assolutamente imporre il divieto di macellazione e di cessione a terzi dei daini, il divieto di utilizzo dei daini a seguito di circhi, la microchippatura degli stessi affinché possano essere monitorati periodicamente.
La cessione dei daini dev’essere un provvedimento che deve andare nella direzione di garantire ai daini una vita quanto più dignitosa. E’ assurdo che si eviti l’abbattimento e poi li si ceda senza preoccuparsi della ragioni e degli scopi del richiedente l’affidamento. L’assessore ha dichiarato che tra gli interessati c’è lo zoo di Fasano (che vorrebbe portare i daini in un nuovo zoo a Ravenna, progetto che ha scatenato le proteste di numerosi animalisti italiani), controllato dall’azienda Alfa 3000 SRL che nel suo statuto prevede tra le attività la vendita all’ingrosso di animali vivi, la gestione di varie attività relative a zoo, zoosafari e circhi equestri, oltre che di parchi acquatici, ristoranti, somministrazioni di alcolici e superalcolici. Tra i proprietari dello zoo safari di Fasanolandia c’è la famiglia De Rocchi, apparentata con la famiglia Casertelli del circo Medrano. Temiamo che i daini vengano usati per attività circensi, attività che male si coniugano col benessere degli animali.
Chiediamo, pertanto, che lo zoo di Fasano e l’Alfa 3000 srl vengano escluse dall’affidamento dei daini e che le clausole per l’affidamento vengano implementate a garanzia del benessere dei daini.
Francesco Scatigno – Collettivo Exit
Non condividiamo questo comportamento di escludere le associazioni e i movimenti dalle scelte e di convocarle per spiegare loro che l’istituzione sta prendendo delle decisioni che vanno in una certa direzione, senza però voler discutere dei dettagli e condividerli. Più le scelte sono condivise e meno malcontento creano, arroccati nel loro palazzo i nostri amministratori non comprendono neanche questi concetti di base. O non vogliono.
La striminzite clausole decise dalla provincia per la cessione dei daini sono insufficienti per diverse ragioni. Si stabilisce che la cessione avverrà in base alla data di ricezione delle stesse richieste, criterio questo che non garantisce che i daini vadano nelle migliori mani possibili tra quelle richiedenti. Si stabilisce che i daini verranno affidati solo a chi possiede i criteri per la detenzione di selvaggina a scopo ornamentale/amatoriale e che sono escluse aziende faunistico venatorie. Non basta.
Questa è la miglior maniera per sbarazzarsi dei daini, darli a chi ha i requisiti legali per detenerli e non preoccuparsi più della loro sorte. Bisogna assolutamente imporre il divieto di macellazione e di cessione a terzi dei daini, il divieto di utilizzo dei daini a seguito di circhi, la microchippatura degli stessi affinché possano essere monitorati periodicamente.
La cessione dei daini dev’essere un provvedimento che deve andare nella direzione di garantire ai daini una vita quanto più dignitosa. E’ assurdo che si eviti l’abbattimento e poi li si ceda senza preoccuparsi della ragioni e degli scopi del richiedente l’affidamento. L’assessore ha dichiarato che tra gli interessati c’è lo zoo di Fasano (che vorrebbe portare i daini in un nuovo zoo a Ravenna, progetto che ha scatenato le proteste di numerosi animalisti italiani), controllato dall’azienda Alfa 3000 SRL che nel suo statuto prevede tra le attività la vendita all’ingrosso di animali vivi, la gestione di varie attività relative a zoo, zoosafari e circhi equestri, oltre che di parchi acquatici, ristoranti, somministrazioni di alcolici e superalcolici. Tra i proprietari dello zoo safari di Fasanolandia c’è la famiglia De Rocchi, apparentata con la famiglia Casertelli del circo Medrano. Temiamo che i daini vengano usati per attività circensi, attività che male si coniugano col benessere degli animali.
Chiediamo, pertanto, che lo zoo di Fasano e l’Alfa 3000 srl vengano escluse dall’affidamento dei daini e che le clausole per l’affidamento vengano implementate a garanzia del benessere dei daini.
Francesco Scatigno – Collettivo Exit
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