Quando le persone ritengono che la loro libertà di effettuare un dato comportamento sia in qualche modo minacciata, esperiscono uno stato motivazionale diretto alla ristabilizzazione di quella libertà minacciata o perduta.
Dunque, l’incipit è buono, si parte dalla “teoria della reattanza” per poi sviluppare un’idea che, tutto sommato, regge, diverte e fa riflettere.
Dunque, l’incipit è buono, si parte dalla “teoria della reattanza” per poi sviluppare un’idea che, tutto sommato, regge, diverte e fa riflettere.
E’ davvero sempre così, quando ci viene negato qualcosa, quel qualcosa diventa oggetto del nostro desiderio?
Rick (Owen Wilson) e Fred (Jason Sudeikis) sono due amici che, nonostante abbiano messo su famiglia, conservano e mantengono ancora lo spirito libertino e naif di quand’erano al college. Diretti, sboccati, ironici, senza peli sulla lingua e perennemente allupati, i due amici giocano a fare i donnaioli. Hanno delle belle case, due bellissime mogli, ma in testa un solo e unico chiodo fisso: le donne. La cosa buffa è che non fanno nulla per tenere la cosa nascosta; che, spesso, viene fuori anche alla presenza delle loro consorti.
Le due “casalinghe disperate” stanche di questo atteggiamento decidono di concedere ai loro mariti la cosiddetta libera uscita: una vacanza dal matrimonio di una settimana, dove non vi è nessun vincolo, nessun senso di colpa, solo la possibilità di dare sfogo a ogni sorta di desiderio recondito. Sembra il sogno di ogni uomo, ma in questo caso il risultato potrebbe non essere quello che ci si aspetta.
I due protagonisti maschili, volutamente sopra le righe, vestono i panni di due americani tipo che giocano a fare i casanova senza però essere credibili. Dalla serie tutto fumo e niente arrosto.
Certo è che grazie a questa libera uscita, anche le loro mogli si ritroveranno a passare una settimana lontane dai loro mariti e da ogni responsabilità che la vita matrimoniale comporta. Tra spiaggia, sole, mare e un gruppo di giovani atleti le tentazioni non saranno poche. E il risultato sarà lo stesso?
E’ chiaro che il film fin da subito dichiara le sue vere intenzioni: divertire prendendosi beffa, ma senza esagerare, del matrimonio. I fratelli Farelly tornano con l’ennesima commedia all’insegna del politicamente scorretto e lo spettatore che riuscirà a mettere da parte, almeno per tutta la durata della pellicola, la spesso forzata moralità, riuscirà a godersi questo simpaticissimo film.
Per una serata senza pretese correte al cinema a vedere “Libera Uscita”.
Buona visione.
Vito Pappalettera
Rick (Owen Wilson) e Fred (Jason Sudeikis) sono due amici che, nonostante abbiano messo su famiglia, conservano e mantengono ancora lo spirito libertino e naif di quand’erano al college. Diretti, sboccati, ironici, senza peli sulla lingua e perennemente allupati, i due amici giocano a fare i donnaioli. Hanno delle belle case, due bellissime mogli, ma in testa un solo e unico chiodo fisso: le donne. La cosa buffa è che non fanno nulla per tenere la cosa nascosta; che, spesso, viene fuori anche alla presenza delle loro consorti.
Le due “casalinghe disperate” stanche di questo atteggiamento decidono di concedere ai loro mariti la cosiddetta libera uscita: una vacanza dal matrimonio di una settimana, dove non vi è nessun vincolo, nessun senso di colpa, solo la possibilità di dare sfogo a ogni sorta di desiderio recondito. Sembra il sogno di ogni uomo, ma in questo caso il risultato potrebbe non essere quello che ci si aspetta.
I due protagonisti maschili, volutamente sopra le righe, vestono i panni di due americani tipo che giocano a fare i casanova senza però essere credibili. Dalla serie tutto fumo e niente arrosto.
Certo è che grazie a questa libera uscita, anche le loro mogli si ritroveranno a passare una settimana lontane dai loro mariti e da ogni responsabilità che la vita matrimoniale comporta. Tra spiaggia, sole, mare e un gruppo di giovani atleti le tentazioni non saranno poche. E il risultato sarà lo stesso?
E’ chiaro che il film fin da subito dichiara le sue vere intenzioni: divertire prendendosi beffa, ma senza esagerare, del matrimonio. I fratelli Farelly tornano con l’ennesima commedia all’insegna del politicamente scorretto e lo spettatore che riuscirà a mettere da parte, almeno per tutta la durata della pellicola, la spesso forzata moralità, riuscirà a godersi questo simpaticissimo film.
Per una serata senza pretese correte al cinema a vedere “Libera Uscita”.
Buona visione.
Vito Pappalettera
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