«Prendo atto delle dimissioni dell’Assessore
provinciale alle Politiche Attive del Lavoro, Pubblica Istruzione e Formazione
Professionale Pompeo Camero, formalizzate in seguito alla seduta odierna del
Consiglio provinciale ed alla crisi ufficialmente aperta in seno alla
maggioranza di centrodestra che governa la Provincia».
Lo afferma il Presidente della
Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, a poche ore dalle
dimissioni dell’Assessore Camero, rese note alla stampa dal Commissario
provinciale della Puglia Prima di Tutto, Francesco Spina.
«E’ quantomeno curioso - ha affermato
Ventola -, per non dire paradossale, che ad accusarci di “congelamento
dell’attività amministrativa” e di “cultura di poltrone” sia proprio il partito
che fino ad oggi ha sempre sostenuto la nostra maggioranza; quello stesso
partito che ha votato con noi ogni provvedimento, in Giunta o in Consiglio,
senza mai mettere in luce alcun problema di natura politica; quello stesso
partito che, in occasione dell’ultimo Consiglio provinciale, abbandonò l’aula
in sede di approvazione del Rendiconto di Gestione 2011, adducendo, per bocca
del suo Capogruppo Vincenzo Valente, questioni prettamente tecniche e smentendo
di fatto ogni ipotesi di crisi. Solo oggi, tutto d’un tratto, sento parlare di questioni
politiche, legate pretestuosamente all’approvazione del consuntivo per l’anno
2011: anno in cui, è bene ribadirlo, la
Puglia Prima di Tutto è sempre stata al nostro fianco ed ha condiviso ogni
nostra scelta. E’ evidente - ha poi proseguito Ventola - che ad agitare gli
animi nella Puglia Prima di Tutto non sono le problematiche emerse dal
Rendiconto approvato quest’oggi (altrimenti sarebbero rimasti in aula ed
avrebbero votato contrariamente senza rischiare di far decadere il numero
legale) ma vi è altro di cui per il momento non ci è dato sapere. Quel che so -
poi concluso il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani -, è
che non accetto lezioni di etica e di morale dagli amici della Puglia Prima di
Tutto: voglio fare la politica che piace alla gente, alla luce del sole e senza
riversare sulla vita amministrativa di un ente pubblico le beghe politiche interne
al mio partito».
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