Dopo aver preso i soldi per farli arrivare in Italia, con la complicità
di un gruppo egiziano, hanno portato i migranti in un casolare ed hanno
atteso che i parenti rimasti in africa corrispondessero
all'organizzazione malavitosa il pagamento di ulteriori somme di denaro
per la loro liberazione.
Sequestro di persona a scopo di estorsione e violazione delle
disposizioni di legge in materia di immigrazione: sono i reati dei quali
devono rispondere M.B, 53 anni, A.B., 20 e un 57enne, tutti andriesi, i
primi due gia' noti alle forze dell'ordine, arrestati in esecuzione di
altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip
del tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale
Antimafia.
I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri del Reparto
Operativo del Comando provinciale ad Andria e Trani. La collaborazione
tra la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e Catania ha consentito
agli investigatori di documentare che i tre arrestati, in concorso con i
5 cittadini di nazionalita' egiziana gia' sottoposti a fermo il 7
giugno, avrebbero organizzato, dietro il corrispettivo di 1000 euro a
persona (compresi gli scafisti che hanno dovuto abbandonare
l'imbarcazione in avaria), il trasferimento dal natante salpato dal
porto di Rachid (Egitto) e giunto in acque nazionali ai gommoni
utilizzati per raggiungere le coste pugliesi, di 51 cittadini
extracomunitari di nazionalita' egiziana e somala, favorendone
l'ingresso clandestino nel territorio italiano intorno al 20 maggio.
Successivamente avrebbero fornito la disponibilita' di un casolare
di campagna dove gli indagati egiziani, approfittando del loro stato di
necessita', avrebbero tenuto segregati i clandestini in attesa che i
rispettivi parenti corrispondessero all'articolazione
dell'organizzazione malavitosa presente in Egitto il pagamento di
ulteriori somme di denaro per la loro liberazione (circa 40.000 Lire
egiziane per ciascun clandestino).
Quindi avrebbero trasportato in auto, dai ricoveri di fortuna alla
stazione ferroviaria di Trinitapoli, i clandestini di volta in volta
liberati. I tre avrebbero dovuto sovrintendere anche ad un ulteriore
sbarco clandestino di 127 cittadini egiziani e palestinesi, non portato a
termine perche' l'imbarcazione e' stata intercettata il 16 luglio
scorso nelle acque costiere antistanti il comune di Giovinazzo, da una
motovedetta della Guardia di finanza di Bari.
(Adnkronos)
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