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mercoledì 8 agosto 2012

ANDRIA : Dopo sbarco sequestrarono clandestini, 3 arresti

Dopo aver preso i soldi per farli arrivare in Italia, con la complicità di un gruppo egiziano, hanno portato i migranti in un casolare ed hanno atteso che i parenti rimasti in africa corrispondessero all'organizzazione malavitosa il pagamento di ulteriori somme di denaro per la loro liberazione.

 Sequestro di persona a scopo di estorsione e violazione delle disposizioni di legge in materia di immigrazione: sono i reati dei quali devono rispondere M.B, 53 anni, A.B., 20 e un 57enne, tutti andriesi, i primi due gia' noti alle forze dell'ordine, arrestati in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri del Reparto Operativo del Comando provinciale ad Andria e Trani. La collaborazione tra la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e Catania ha consentito agli investigatori di documentare che i tre arrestati, in concorso con i 5 cittadini di nazionalita' egiziana gia' sottoposti a fermo il 7 giugno, avrebbero organizzato, dietro il corrispettivo di 1000 euro a persona (compresi gli scafisti che hanno dovuto abbandonare l'imbarcazione in avaria), il trasferimento dal natante salpato dal porto di Rachid (Egitto) e giunto in acque nazionali ai gommoni utilizzati per raggiungere le coste pugliesi, di 51 cittadini extracomunitari di nazionalita' egiziana e somala, favorendone l'ingresso clandestino nel territorio italiano intorno al 20 maggio.
Successivamente avrebbero fornito la disponibilita' di un casolare di campagna dove gli indagati egiziani, approfittando del loro stato di necessita', avrebbero tenuto segregati i clandestini in attesa che i rispettivi parenti corrispondessero all'articolazione dell'organizzazione malavitosa presente in Egitto il pagamento di ulteriori somme di denaro per la loro liberazione (circa 40.000 Lire egiziane per ciascun clandestino).
Quindi avrebbero trasportato in auto, dai ricoveri di fortuna alla stazione ferroviaria di Trinitapoli, i clandestini di volta in volta liberati. I tre avrebbero dovuto sovrintendere anche ad un ulteriore sbarco clandestino di 127 cittadini egiziani e palestinesi, non portato a termine perche' l'imbarcazione e' stata intercettata il 16 luglio scorso nelle acque costiere antistanti il comune di Giovinazzo, da una motovedetta della Guardia di finanza di Bari.
(Adnkronos)

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