Stanno
continuando a pieno ritmo gli incontri con i residenti del Quartiere da parte
dei responsabili del Comitato di Quartiere Europa che ha voluto impegnarsi in
questa azione civica anche in qualità di Associazione facente parte della 4^
Consulta della Tutela Ambientale della città di Andria. Gli incontri si sono
resi necessari non solo perché il nuovo servizio di raccolta differenziata
porta a porta, che partirà il prossimo 1° settembre 2012 anche ad Andria, è
rivoluzionario ed innovativo ma anche perché i risultati auspicati sarà
possibile ottenerli solo attraverso la piena collaborazione da parte dei
cittadini altrimenti l’operazione potrebbe rivelarsi un vero fallimento con
conseguenze inimmaginabili, non solo dal punto di vista economico per la città
di Andria e quella cugina di Canosa di Puglia.
Proprio perché
gli elementi che stiamo raccogliendo ci stanno preoccupando è nostra intenzione
farci portatori di queste perplessità e trasferirle a chi di competenza, anche
grazie all’ausilio degli Organi di Informazione. Senza soffermarci sui “casi
limite” che tali non sono perché diffusi e numerosi cioè quelli riguardanti i
cittadini che non hanno l’autonomia di lettura e di comprensione delle norme e
delle indicazioni riportate nel vademecum distribuito con le dotazioni di
sacchetti e secchielli, ecco quali sono stati gli elementi di valutazione
raccolti:
-
ad ogni condominio sono stati distribuiti un certo numero di cassonetti (quelli
grandi) da tenere all’interno degli stabili per poi essere portati all’esterno
nelle giornate e nelle ore prestabilite per il ritiro porta a porta: questi
cassonetti voluminosi rappresenterebbero un serio problema in quanto la loro
collocazione non è affatto semplice; tenerli nell’androne condominiale
significa occupare, in quasi la totalità dei casi una considerevole parte della
superficie, con impedimenti per il transito di persone e/o cose e soprattutto
con problemi igienico-sanitari. Qualora, invece, questi cassonetti dovessero
essere riposti nei garage condominiali si presenterebbe un ulteriore problema
che è legato alla difficoltà, una volta che i cassonetti sono stati riempiti di
rifiuti, di portarli all’esterno a causa del loro peso e delle rampe di discesa
ripide e poco accessibili se non con mezzi idonei. Altra situazione è
rappresentata da quegli stabili che
posseggono un’area recintata e protetta antistante l’accesso
condominiale ma questi casi sono molto rari e anche costoro hanno manifestato
la preoccupazione rispetto alla facilità con la quale i rifiuti possano essere
contaminati dall’esterno proprio perché i cassonetti sono agevolmente
accessibili. Proprio a proposito della contaminazione dei rifiuti (che
vanificherebbe la raccolta che non
sarebbe più differenziata, con la conseguenza di multe salate proprio per il
condominio) coloro che abbiamo incontrato hanno posto una domanda molto
significativa che è questa. “poiché i cassonetti potranno essere depositati
fuori dagli stabili, quindi praticamente per strada, dalle ore 22,00 della sera
precedente e le ore 6,00 del giorno di raccolta e vi potranno restare fino alle
ore 12,00, chi è responsabile di tutto quanto possa accadere durante questo
lunghissimo lasso di tempo? Qualora il cassonetto dovesse essere contaminato
dall’esterno, danneggiato, asportato, ribaltato chi ne risponderà? In che modo
e con quale certezza del trasgressore potranno essere elevate le sanzioni che
comunque è previsto siano a carico del condominio? Le medesime perplessità in
tal senso sono state altresì manifestate da quegli stabili con pochi condomini
che faranno uso delle pattumiere domestiche e non avranno i cassonetti.
Tornando
alla difficoltà di trasportare all’esterno dei condomini o dei garage i
cassonetti pieni di rifiuti, stanno già circolando alcune “proposte” da parte
di soggetti privati o sedicenti tali i quali proporrebbero la fornitura del
servizio con un’incidenza che arriverebbe anche a dieci euro al mese per
ciascun condomino visto che, erroneamente, si farebbe richiesta di denaro per
la prestazione non già in base al numero di cassonetti da gestire ma al numero
di famiglie che compongono il condominio, inspiegabilmente ed illogicamente se
non dal punto vista monetario. Questo significherebbe una spesa annua per
ciascun nucleo familiare che potrebbe arrivare anche ad essere di oltre cento
euro pro capite incidendo, nella generalità dei casi, anche fino al 40% in più rispetto
alla TARSU comunale già pagata e questa sarebbe una vera beffa oltre che un ulteriore
ed imprevisto onere economico. A tal proposito la domanda più frequente è
stata: “perché non si è previsto un reale servizio porta a porta con il ritiro
dei rifiuti dal luogo di deposito dei cassonetti, evitando tutti questi
problemi?”
Numerose,
inoltre, sono state le domande poste dai commercianti che invece dovrebbero
tenere i cassonetti nei propri esercizi.
Le
problematiche più frequentemente poste, quindi, sono proprio relative alla più
importante innovazione introdotta dal nuovo servizio cioè il principio che i
rifiuti non devono più stare per le strade ma è proprio questa novità che
preoccupa di più gli utenti proprio a causa di una gestione logistica che viene
vista essere farraginosa e non proprio facile da gestire.
Nella
città di Monza, dove questo tipo di servizio è già stato collaudato, è stato
previsto inoltre il seguente regime sanzionatorio nel caso in cui si facciano cose
da non fare, punibili con multe anche molto salate:
·
usare contenitori sbagliati o utilizzare sacchi
neri opachi (che sono ormai vietati da tempo);
·
buttare i rifiuti senza rispettare le regole
della differenziazione;
·
buttare i rifiuti senza rispettare gli orari e i
giorni previsti;
·
appiccicare materiali o scritte sui contenitori,
o danneggiarli;
·
mettere in strada mastelli e bidoni scoperchiati
o lasciarli sulla strada dopo che sono stati svuotati;
·
abbandonare i rifiuti o metterli per strada
fuori dai loro contenitori;
·
buttare i rifiuti dai balconi, dalle finestre o
dai finestrini dell’auto;
·
bruciare i rifiuti.
In
base alla gravità del comportamento, le multe possono andare da 25 a 629 euro. L’abbandono
dei rifiuti da parte di Imprese o Enti può comportare multe da 105 a 26.000 euro, con
possibilità di reclusione da 3 mesi a 2 anni.
Durante i nostri incontri la
domanda/richiesta è sempre e comunque stata la stessa: a fronte di questo nuovo
servizio quando avverrà la riduzione e la rimodulazione della Tarsu?
Arrivederci, in attesa del
primo settembre...
Il Consiglio Direttivo
Comitato Quartiere Europa
ANDRIA
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