Pensiamo
che Trani sia una strana città. Se hai competenze professionali,
ma non sei dentro al sistema locale di potere, anzi lo critichi
apertamente, sei poco meno di un fantasma, politicamente e
professionalmente. La sequenza con cui avviene questa esclusione
segue un copione consolidato dal tempo e dalle repliche. Chi
non lavora a Trani, chi non si uniforma, chi esce dal prevedibile
non ha spazio in questa città.
La
colpa non è esclusivamente imputabile a un sistema di potere
clientelare che ha sempre promosso incompetenti, servi muti et
similia producendo nel tempo danni incalcolabili alla città. La
colpa è tua. E' anche tua che “ami
te stesso più di questa città”, che pensi che la città sia un
organismo estraneo.
Si sa che i regimi, anche quelli di serie B come quello tranese,
non amano le persone che si amano, non amano le persone che
credono in se stesse e nelle proprie capacità. I regimi amano i
servi, amano gli insicuri, quelli che non ti guardano mai negli
occhi quando gli parli, quelli che non alzano mai la voce, se non
con i più deboli, quelli che si mettono al servizio del partito,
della corrente, della cerchia degli amici, quelli che sono per il
collettivo non perchè hanno cultura della solidarietà, ma perchè
nel collettivo possono nascondere meglio le loro miserie, la loro
incompetenza, la loro mediocrità.
Ma
sono le persone che dovrebbero fare le città, da noi invece è la
città, costruita ad arte da e per i soliti noti, che fa le
persone almeno fino ad ora. Per questo sosteniamo che mai come ora
appare perfettamente calzante l'affermazione di Antonio Gramsci:
“i
processi liberatori iniziano più dallo spirito di scissione che
da una solidarietà di interessi”.
Un
augurio di cuore a tutti gli scissionisti di questa città che
sono in numero maggiore di quello che possa sembrare ma non lo
sanno perché in molti non hanno preso coscienza della sequenza
descritta in queste brevi parole.
In
fede
Paco
Francesco Cosentino – Antonio Russo
Rappresentanti
Associazione socio-culturale “Linea Sottile”
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