La
spiaggia è un ambiente di confine,
separa due mondi, quello terrestre da quello marino. La separazione non è mai
netta, dipende dalle maree, dalle onde, da quanto si estende la battigia. Questa
caratteristica la rende un habitat
unico e di notevole importanza, che ospita una grande varietà di specie animali
e vegetali. In questo periodo le spiagge sono vissute solo come uno
spazio di relax e divertimento dove dominano ombrelloni e sdraio e brulicano
bagnanti. La spiaggia oggi è uno spazio in cui non si valorizza il contatto con
la natura vivente, anzi le per quelli che ci speculano è addirittura una ghiotta
occasione di business economico: un oro giallo per il guadagno di pochi.
Se
è vero che la Puglia è al terzo posto in Italia per reati commessi sule coste,
il Numero Verde assume un’importante funzione per
la prevenzione delle violazioni in materia ambientale in quanto, a differenza di
altri dati statistici diffusi a distanza di mesi, fotografa lo stato attuale dei
litorali pugliesi.
In
quasi due mesi di attività abbiamo registrato oltre
200 segnalazioni, delle quali il 60 % circa commesse sul demanio marittimo e
circa il 30 % su aree attigue o sul territorio paesi costieri.
Non solo distruzione di dune e infrazioni all’Ordinanza Balneare della Regione
Puglia. Numerose denunce hanno riguardato natanti troppo vicini alla costa in
particolare Trani località Colonna, Otranto località
Alimini, Brindisi, Monopoli e coste salentine. Secondo
l’Ordinanza di Sicurezza Balneare delle Capitanerie di porto pugliesi per
qualsiasi unità
navale (compresi i natanti a remi, jole, canoe, sandolini, pattini, mosconi,
lance e simili) è interdetta la navigazione sino a 200 metri dalle spiagge
(arenili) e dalle scogliere basse, noncè fino a 100 metri dalle scogliere a
picco sul mare. Per gli acquascooter, moto d’acqua e similari la distanza può
salire sino a 400 metri.
A Santa Maria al Bagno, località del comune di
Nardo (LE), i militari del Servizio Operativo, Sezione di Polizia Marittima e
Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Gallipoli hanno accertato la
presenza di natanti da diporto abusivamente ormeggiati nello specchio acqueo di
uno scalo di alaggio, che non era stato affidato in gestione al Comune di Nardò.
Di conseguenza non era stato predisposto alcun corridoio di lancio con grave
pericolo per i bagnanti.
La
pressione antropica sulle spiagge aumenta considerevolmente d’estate, con un
copione oramai consolidato: auto sulle aree demaniali (Mola, Ugento, Fasano, Otranto), bagnanti che si
arrampicano sulle dune e che piazzano sulle stesse sdraio ed ombrelloni (Otranto), cittadini che non riescono ad
accedere al mare perché ci sono sbarre e cancelli che lo impediscono
(Mola, Trani, Polignano).
Emblematica
la situazione di Lido Marini dove è
stata accertata la presenza di ombrelloni abusivi, ma non c’è stato modo di
contestare a qualcuno l’illecito amministrativo. Frequenti anche le segnalazioni
di lidi che invadono il bagnasciuga (Barletta, costa sud) impedendo la libera
circolazione dei bagnanti.
Piovono a
dirotto le presunte violazioni per mancata esposizione delle autorizzazioni allo
svolgimento dell’attività sul demanio (Porto
Cesareo, Torre Lapillo, vari lidi salentini), forse bisognerebbe
curare meglio la visibilità al pubblico.
A fronte
di queste centinaia di segnalazioni, nei giorni scorsi le delegazioni del WWF
Puglia hanno incontrato i referenti delle Capitanerie Pugliesi (T.V. Golizia di Gallipoli, T.V. Esposito di Monopoli e C.F.
Cortesi di Bari) per coordinare al meglio le attività da
svolgere.
Le
situazioni si complicano quando ci giungono denunce su situazioni di abusivismi
già oggetto di precedenti sequestri e successivi condoni, come nel caso di
manufatti (muretti sull’arenile) in località Capitolo a
Monopoli.
Desideriamo
ringraziare gli uomini delle Capitanerie di Porto per l’intenso lavoro
svolto – ha
dichiarato il Vicepresidente del WWF Puglia dott. Mauro Sasso”. Sappiamo che le
nostre segnalazioni hanno fornito numerosi spunti investigativi, di cui daremo
conto nel report finale del Numero Verde. “Per una corretta gestione del nostro
territorio costiero regionale - conclude Sasso - è necessario assicurare adeguati strumenti
normativi al sistema di vigilanza e controllo delle Polizie Locali e maggiori
risorse ai Comuni che sono di fatto i gestori del demanio marittimo”.
La storia continua
……
WWF
PUGLIA
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