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News dalle Città della BAT

lunedì 15 ottobre 2012

IL FUTURO DELLA SESTA PROVINCIA E LA CULTURA DELLA “BARI NORD”.



L’AREA METROPOLITANA DI BARI FA PAURA, TROPPO GRANDE, TROPPE OPPORTUNITA’ E TROPPO IMPEGNO.
SI SCRIVE AUTONOMIA, SI LEGGE ISOLAMENTO.
PER QUELLI CHE...

Lo scorso 20 luglio il nostro intervento su quali nuove opportunità avrebbe rappresentato un eventuale ingresso dei comuni della Sesta Provincia BAT in quella di Foggia, quindi anche nell’area garganico-sipontina e avevamo parlato della nascita del Sistema Nord Puglia. Oggi si prospetta la possibilità che molti comuni decidano di entrare a far parte dell’Area Metropolitana di Bari e ciò fa ancor più paura a politici e dirigenti evidentemente abituati a navigare in acque basse affollate di soggetti di prossimità quindi spaventati di dover aderire a qualcosa di troppo grande, troppo impegnativo e con troppe opportunità da ben gestire. L’involuzione della situazione relativa al futuro della Sesta Provincia pugliese la dice lunga su come si sia evitato, fino all’ultimo, un serio, pubblico, allargato dibattito e contraddittorio su cosa significherebbe entrare a far parte dell’Area Metropolitana di Bari e su cosa significherebbe restare quello che siamo. Autonomi? No, isolati. Non lo ha voluto neanche fare il Consiglio Comunale di Andria, nonostante le pressanti richieste avvenute nel corso di un pubblico incontro ma il parere dei cittadini, naturalmente, non conta, come non conta quello di coloro che non si rendono conto di essere essenziali ma evidentemente troppo distratti, non si fanno valere.
Che il futuro sia delle città metropolitane, che l’Europa e tutte le Amministrazioni mondiali siano ormai da tempo orientate verso il sostegno alle grandi opere infrastrutturali in grado di essere realizzate solo in visione di un reale beneficio al servizio di numerose comunità e soprattutto per mettere in collegamento e in rete realtà distanti, annullando gli effetti di questo “limite” è un altro dato di fatto che chi conosce un minimo di meccanismi di economia globale e di proiezione programmata dovrebbe ben sapere.
Mentre in Germania e nelle altre grandi civiltà europee e internazionali si sta proprio completando questo processo di straordinaria innovazione sociale, economica e culturale, nel pieno ed incondizionato rispetto delle diversità, delle differenze, delle storie, delle culture, delle tradizioni e delle specializzazioni di ciascuna comunità locale, nella nostra terra tale dibattito non sfiora neanche minimamente le menti di chi continua ad essere ostaggio della cultura della “Bari-Nord”, tradizionale linea ferroviaria interna che blocca intere città per trasportare pendolari da Barletta a Bari, viaggiando spesso con treni semivuoti e creando un danno indotto incalcolabile in termini di ore lavoro, disagio sociale, dispendio di materie prime costosissime e enormi danni ambientali.
Quindi alla prospettiva di una nuova ed entusiasmante esperienza in grado di stravolgere positivamente l’intero nostro territorio si preferisce l’azione localistica che da sempre si è mostrata fallimentare ed oltremodo dispendiosa tenuto conto che le opere che si realizzano, quando si realizzano e se si realizzano arrivano sempre molto tardi ed è come se fossero state, di fatto, vanificate rendendosi inutili, superate e al servizio di un inesistente sistema a rete che, invece, proprio l’Area Metropolitana sarebbe in grado di creare, avvalendosi delle molteplici, numerose e diversificate funzioni che le Regioni, per legge, devono loro conferire e trasferire e degli ingenti finanziamenti che d’ora innanzi l’Europa destinerà solo ed unicamente per queste finalità e per queste entità.
In un’Area così grande e così impegnativa, quindi, non si può certamente pensare di entrarvi con classi dirigenti e politiche improvvisare e sempre pronte a sostenere iniziative localistiche e con finalità principalmente propagandistiche.
No, quel sistema non fa per chi la pensa in questo modo. Quello è un sistema dove conta l’azione, la realizzazione, la visione, la cultura della gestione pubblica, l’innata propensione a rendersi disponibili a sostenere processi di progresso per il bene della collettività e del territorio e non per lobbies scambiste. Servono, quindi, passione e capacità e se queste non ci sono si vede e non si possono inventare.
Se questo è il tempo della decisione, allora si eviti di utilizzare falsi strumenti di partecipazione per avallare iniziative privatistiche o personali del tutto ignote al Popolo e alla Comunità; si eviti di farsi paladini di un pubblico pensiero che non corrisponde a quello reale.
Se è vero, come è vero, che il futuro è adesso ciò significa che proprio adesso è il momento di scegliere e quelle scelte non vanno fatte né con i sondaggi, né con i banchetti, né con le riunioni nei sottoscala, né con le sceneggiate mascherate né con l’arroganza di appropriarsi del diritto di rappresentanza con delega in bianco.
Questa di ora non può essere una scelta politica e dei politici o almeno non può essere solo quello né possiamo assistere ancora passivamente al consumarsi di continue, giornaliere e perenni rese di conti per passate e future ambizioni ad personam. L’invito, quindi, è soprattutto per quanti abbiano un ruolo cosiddetto “marginale” nella politica e nelle istituzioni, pur facendone parte ed essendone parte attiva e numericamente significativa. Forse proprio loro che comunque sanno, conoscono, sono partecipi e comunque coinvolti possono fare la differenza, aprendo il cuore al coraggio e all’assunzione di un vero e significativo ruolo sociale e civico oltre che politico.
Se questo sentimento nuovo tarderà a venire rimarremo eternamente ostaggi di un sistema che non vuole cambiare perché cambiare è scomodo, riduttivo, limitativo, restrittivo e oppressivo di quel potere individuale, di classe, di gruppo, di cerchia e di club che si vuole rimanga assoluto, indissolubile ed incontrastato.
Naturalmente tutto ciò deve trovare cittadini ancora disposti ad ascoltare e questo non è facile.





           Associazione “Io Ci Sono!”
                                                                                   Settore Economia & Sviluppo Territoriale

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