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sabato 13 ottobre 2012

SAN FERDINANDO DI PUGLIA : Atto vandalico al Monumento ai Caduti. L’Amministrazione comunale intervenga

«Vorrei sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale e a quella dei miei concittadini, quanto mi è capitato un giorno qualsiasi di questo agosto assolato, nella Piazza antistante il Museo Civico (ex Municipio), allorché passeggiando in compagnia di un conoscente - tornato in città per le ferie -, mi accingevo a mostrargli il Monumento ai Caduti di Guerra, all’esito dell’avvenuto restauro e ricollocazione nel sito originario di primo impianto.
Appena fermo rimasi disorientato perché la pietra bianca sul fronte ovest del Monumento richiamava la mia attenzione.
Sul lato ovest del basamento di pietra del Monumento non c'era più lo stemma in bronzo!
Basito e sconcertato da tale visione, certamente accaduta da poco, non ho saputo darmi e dare una spiegazione.
In compagnia delle sottili ironie del mio amico d’infanzia, ora residente a Milano, mi sono allontanato con passo flebile e dispiaciuto, gravido di tristezza.
Una passeggiata in cui avevo pregustato l’orgoglio di poter rappresentare al mio amico, che anche qui, al sud, vi è una sensibilità ed attenzione per i luoghi, il centro storico, la memoria collettiva, le testimonianze del vissuto di una comunità, si era ora trasformata in un sentimento di frustrazione mista a rabbia.
Dopo le prime sensazioni di vuoto emotivo e smarrimento, cominciai nell’immediatezza a chiedere e cercare informazioni, dai Carabinieri, dai vigili urbani, dall’Archeoclub locale, che pure si trova lì a due passi dal Monumento.
Nulla. Nessuno aveva notizia di chi e quando si era reso protagonista di tale atto vandalico e offensivo per la città e la sua memoria storica.
Eppure quel Monumento di pietra e bronzo è forse la principale opera di arte monumentale della città ed è ben piantata nel suo cuore, nella piazzetta ben illuminata, con prati in ordine e sempre tanto frequentati.
Nessuno si è accorto di nulla. Nessuna denuncia, nessuna indagine. Niente.
Un monumento viene trafugato a pezzi e nessuno se ne accorge.
Lo scempio del Monumento ai Caduti è stato reso possibile forse perché oggi i numi tutelari della storia locale sono morti e nessuno più si prende la briga di denunziare il colpevole danneggiamento di quei frammenti del passato, che non appartengono a nessun politico, ma fanno parte della memoria storica di tutti.
Sono tornato altre volte e tutto e ancora lì impietosamente mutilato ed in attesa di risposte che non arrivano.
Si parla tanto, anche troppo, di valorizzare, riqualificare il centro storico.
Si disegnano piani e programmi, si spendono fiumi di denaro pubblico, giustificato da questa spasmodica moda di far finta di occuparsi della storia cittadina. Una sensibilità alla memoria solo ostentata, per fini tutt’altro che nobili, e poi restare impavidamente inerti di fronte a ciò.
Negli stessi giorni d’agosto, davanti al Monumento si montavano enormi ‘gonfiabili’ da luna park, con tanto di canzonette e sfilate di Autorità, a celebrare l’Estate Culturale.
Appunto, la cultura, questa misteriosa creatura che, oggi, sembra proprio (purtroppo) ben rappresentata dal paradigma dei giochi gonfiabili e monumenti asportati a pezzi; nel nome della confusione e del rumore si celebra la morte della coscienza collettiva e della sua memoria storica derubricata a residuo demodée.
In qualità di cittadino sanferdinandese, difensore di una cultura civica reale nonché portatore di un sentimento di estrema riconoscenza verso i soldati che hanno scritto con il loro sangue le pagine della nostra libertà e dei nostri diritti di oggi, segnalo all’Amministrazione Comunale lo scempio e lo stupro simbolico a cui il prestigioso Monumento cittadino ai Caduti di Guerra è stato sottoposto, affinché la stessa si adoperi per il tempestivo ripristino e si attivi attraverso ogni possibile forma di sensibilizzazione civica e culturale verso tutta la comunità cittadina e in particolare verso le giovani generazioni della nostra città affinché una tale circostanza non possa più ripetersi.
Gli atti di vandalismo rivelano purtroppo un degrado civico e culturale che offende tutta la città e non può che farci riflettere sul senso che attribuiamo allo stare insieme e alla memoria di chi ci ha preceduto. L’incapacità dimostrata nel custodire i nostri tesori più essenziali e inestimabili quali la nostra storia e la nostra identità non fa che testimoniare un impoverimento e abbrutimento non più tollerabili.
Non dimenticando che, il manoscritto stilato in occasione dell’inaugurazione del Monumento (5.9.1925), così esordiva: “…Per cui la loro memoria in questo momento rivive e ci ammonisce di non dimenticarli, ma di eternarli su un dirozzato marmo…”».

ANTONIO ACQUAVIVA

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