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venerdì 12 ottobre 2012

SAN FERDINANDO DI PUGLIA : Dice «sì»: si parte con le unioni civili

Il Consiglio Comunale ha istituito il Registro. Soddisfatta l’Arcigay provinciale: meno stereotipi

BARLETTA - Un “Regolamento per il riconoscimento delle unioni civili” al fine di «tutelare, sostenere e superare eventuali situazioni di discriminazione e favorire l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio». Dopo quelli approvati a Milano, Napoli e Bari, anche il Consiglio Comunale di San Ferdinando di Puglia ha detto «sì» alle unioni di fatto e nei giorni scorsi ha istituito il Registro delle unioni civili. Meno di 15mila abitanti, il piccolo centro in provincia di Barletta-Andria-Trani ha deciso di riconosce come famiglia anagrafica «due persone maggiorenni, legate da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune». In totale autonomia e senza alcun tipo di pressione da parte della comunità lgtb, il sindaco Michele Lamacchia ha condiviso con i consiglieri comunali l’opportunità di dotare il paese di questo importante regolamento, che detta l’agenda in tema di rivendicazioni sociali e civili. «Riteniamo che l'affermazione dei diritti sia fondamentale – ha affermato Lamacchia – specie quando questi diritti non ledono quelli degli altri. E con la nostra delibera abbiamo voluto ribadire che l'Italia deve andare avanti nell'affermazione dei diritti dei cittadini».

IL REGOLAMENTO - Regolamento alla mano, il «regime amministrativo delle unioni civili si applica ai cittadini italiani e stranieri che costituiscono famiglia anagrafica». Possono chiedere di essere iscritte nel Registro, dunque, «due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti da almeno dodici mesi e coabitanti dallo stesso periodo di tempo», sia per «vincoli affettivi» sia «per motivi di reciproca assistenza morale o materiale». L’istituzione del Registro, quindi, ha l’obiettivo di evitare azioni discriminatorie che limitino l’accesso a determinate aree di intervento, come la casa, la formazione, i servizi sociali, la sanità. Di conseguenza, chi si iscrive al Registro è equiparato al “parente prossimo del soggetto con cui si è iscritto” ai fini della possibilità di assistenza.

SODDISFAZIONE DELL’ARCIGAY - Il Regolamento approvato dal Consiglio Comunale di San Ferdinando di Puglia è stato salutato con particolare soddisfazione dell’Arcigay BAT, da tempo impegnata per il riconoscimento dei diritti e delle unioni civili. «Con l’istituzione di questo Registro è venuto anche meno lo stereotipo verso i piccoli paesi giudicati mentalmente chiusi ed ottusi. Il Comune di San Ferdinando di Puglia è stato all’avanguardia - ha detto Michele Pio Antolini, presidente dell’Arcigay BAT – perché si è mosso in totale autonomia, scrivendo una pagina determinante per il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali ed eterosessuali".

INFORMAZIONE - "Ora, però, ci auguriamo che venga promossa un’adeguata campagna di informazione e pubblicizzazione per far conoscere a tutti il prezioso provvedimento adottato». E proprio in virtù del «coraggio mostrato dal sindaco e dai suoi consiglieri» lo sguardo dell’Arcigay BAT adesso si è spostato verso gli altri centri della provincia. «Abbiamo inoltrato al Comune di Barletta una richiesta ufficiale per istituire il Registro delle unioni civili ed a breve – ha concluso Antolini - la presenteremo anche alle Amministrazioni di Andria, Trani e Minervino Murge, ben consapevoli che qui il percorso sarà molto più duro». 


Emiliano Moccia
redazioneweb@comunicareilsociale.com

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