Il Campione Olimpico di Takewondo, Carlo
MOLFETTA in una intervista (1) spiega come ha vinto l’Olimpiadi, prima di tutto
era determinato nelle sue intenzioni, infatti afferma: “la differenza la fa chi
pensa: “IO VOGLIO VINCERE LE OLIMPIADI”, come è accaduto a me, a Londra”.
Continua Carlo parlando della sua forte determinazione
dicendo: “Sono una persona caparbia, cerco sempre di raggiungere le mete che mi
prefiggo. È la stessa caparbietà che mi ha permesso di non smettere di fare Taekwondo
quando, negli anni che vanno dal 2005 al 2008, ho subito quattro interventi alle
ginocchia. Quindi, il “Non mollare fino all’ultimo secondo” rappresenta il mio tentativo
di raggiungere il sogno che avevo da bambino”. Da queste parole si evince la
differenza di un campione, il non fermarsi davanti a imprevisti, il non
mollare, il “piegarsi ma non spezzarsi”, l’essere resilienti che permette di
rialzarsi più forti e determinati di prima ogni volta che c’è un impedimento, permette
di ricominciare con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più
esperienza, con più sicurezza.
Si definisce resilienza
la capacità di resistere alle frustrazioni, agli stress, in generale alle
difficoltà della vita. La resilienza è la capacità di fronteggiare
efficacemente gli eventi critici ed avversi sapendo riorganizzare positivamente
la propria vita di fronte alle difficoltà, permette la ripresa dopo un evento
traumatico, dopo un infortunio, dopo una sconfitta. La resilienza non è una
qualità congenita, è costituita da comportamenti, pensieri ed azioni che è
possibile apprendere e sviluppare in relazione anche alle proprie esperienze ed
ai propri vissuti.
Tra
i fattori individuali che promuovono la resilienza vi sono: Autoefficacia, Locus
of control interno, Capacità di porsi degli obiettivi e di trovare strategie
adeguate per conseguirli, Progettualità futura, Ottimismo, Senso dell’umorismo.
Tutte queste caratteristiche possono essere incrementate con un lavoro di
mental training che permette al campione di eccellere partendo da un lavoro di
autoconsapevolezza per individuare e cercare le proprie risorse personali e
proseguendo con un lavoro sul goal setting e sviluppo di autoefficacia
personale.
Come rafforzare le convinzioni di autoefficacia? Ricorda un evento, episodio, prestazione, dove
sei riuscito, quali erano le sensazioni? Cosa ha contribuito alla tua riuscita?
Quali tue caratteristiche sono state determinanti? Chi ha contribuito al tuo
successo? (2)
Continua Carlo: “I pensieri, in quei giorni,
sono rivolti al momento che si sta vivendo, incontro dopo incontro”. Infatti è
importante essere consapevoli nel “qui e ora”
di quello che si fa, momento per momento, facendo ogni cosa con la massima attenzione e concentrazione, non lasciando niente al caso,
curando i minimi particolari, senza distrazioni.
Inoltre è importante sognare gli obiettivi, crederci, immaginarsi vincente, farlo
credere anche agli altri. Ancora Carlo afferma: “Ho iniziato a sognarle a 12 anni.
Poi successe che ufficializzarono il Taekwondo come sport Olimpico, a Sidney. Da
lì, preso dall’euforia iniziai a firmare autografi ai miei compagni di scuola e
alle professoresse dicendo che prima o poi avrei vinto l’oro Olimpico”.
(1)
CONFOSPORT ITALIA, Anno IV - n. 12 - Dicembre 2012,
pag. 9-11.
(2)
Simone M.: Psicologia dello sport e non solo,
Aracne, Roma, 2011, pag. 19.
Psicologo clinico e dello sport
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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