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lunedì 17 dicembre 2012

TRINITAPOLI : La politica dev'essere spettacolo?.... Ma lo spettacolo più bello è quello del mito



La politica dev'essere spettacolo? E’ questo che il popolo vuole?.... Ma lo spettacolo più bello è quello del mito. A Trinitapoli personaggi politici mitologici ci sono stati nel passato, il loro ricordo è circondato da leggende e storie più o meno vere. I loro tratti, Quelli che, a detta di molti, hanno contraddistinto in modo evidente una maniera di fare politica innovativa, unica e geniale (vedi il confronto con i territori circostanti ).
Ispirati dalla passione per un’arte (n.d.r qual è la politica) tra le più complesse, divorata da uomini onnivori e, allo stesso tempo, fonte d’ispirazione di un postmodernismo che continua ancora oggi a sfornare figli legittimi, meno legittimi, ricalcatori dell’ultima ora, adepti raffinati o mestieranti nostalgici.
Questa è la situazione tristemente lucida dei personaggi politici nostrani, “vecchi” che non vogliono o possono lasciarci e “Giovani” che spesso appaiono troppo “Vecchi” per restare ? Non parleremo del ricambio generazionale o della rottamazione , perché qui tutto diventerebbe banalmente falso. Un uomo una volta disse : “Ci sono vecchi giovani e giovani vecchi”, tutto qui. Questa spiegazione dovremmo farcela bastare tutti.
A Trinitapoli mancano tante cose eppure c’è ne sono molte, ma una cosa nessuno può toglierci la cultura dell’uomo politico visto per tanti anni come un mito non sempre buono e neanche cattivo, ma come in un film di Sergio Leone, racchiude entrambe gli aggettivi nella stessa persona.
La situazione politica nostrana è pessima, abbiamo i conti in rosso, rischiamo di non riuscire a fronteggiare neanche le spese correnti e diciamolo francamente la “nuova” classe politica da destra a sinistra non risulta essere all’altezza del passato. I nuovi mancano di qualità ? Assolutamente no. Semmai gli manca quel mix invisibile ed inspiegabile di carisma e personalità che facevano dei vecchi democristiani alla pari dei vecchi comunisti, personaggi al limite della mitologia. Questa gente ha rappresentato la storia di Trinitapoli per alcuni in positivo per altri in negativo ma comunque sono stati e ancora restano un punto di riferimento del “popolino”. I nuovi “giovani vecchi” di destra e sinistra non esitano a definirli dei populisti o ad incolparli delle difficoltà di oggi. Questi personaggi oramai mitologici visto che gli si attribuisce di tutto e di più, forse anche di aver scritto il calendario Maya. In realtà non erano e non sono giganti, ma solo uomini che erano mossi da una grande passione, sicuramente hanno sbagliato molto ma è anche vero che molto hanno fatto per la comunità. E mai avremmo visto loro piagnucolare come femminucce o cercare di incolpare fantasmi di un passato recente , davanti ai problemi socio-economici che attanagliano il paese. La risposta è semplice e lampante fin tanto che i nuovi politici non saranno in grado di prendersi le loro responsabilità con coraggio e passione, saranno solo delle inutili comparse che non lasceranno nessun segno se non quello della loro manifesta incapacità. Molti affermano che non ci sono più le scuole politiche come una volta , alcuni che i giovani non vogliono apprendere, altri più banalmente che i vecchi non gli danno spazio. Tutte queste scuse sono vere e false allo stesso tempo. Lo spazio i giovani validi se lo prendono non lo chiedono, sono le idee che vincono su altre idee, non la carta d’identità. I nuovi politici chiedono tempo e spazio ma la realtà dice che hanno entrambi a portata di mano. Solo ed esclusivamente la loro incapacità li rende piccoli davanti ai “vecchi grandi”. I giovani non stanno arrivando , non perché i vecchi non lo permettono. I giovani forse non arriveranno perché gli manca la passione per difendere le loro idee e il coraggio di sbagliare pur di realizzare i loro sogni. Il popolo ha bisogno di miti quasi come il pane e non esistono miti che si lamentano banalmente, invece di prendere decisioni forti ed innovative.
Questa riflessione per quanto sia prettamente personale vale per entrambi gli schieramenti, la maggioranza dice di aver ereditato una situazione disastrosa, intanto non riesce a tener a freno l’aumento dell’anticipazione di cassa, la quale riguarda il presente e non il passato. L’opposizione si lamenta per l’inferiorità numerica e la poca democrazia della maggioranza, ma intanto non riesce a spiegare ai cittadini in cosa questa amministrazione sta fallendo. Una soluzione semplice e di comodo al momento non c’è. Però, se si accettasse almeno che il problema esiste si potrebbe dire che esiste una luce alla fine del tunnel, anche se fino ad oggi non la vediamo.

Ucciamo Scummessa !

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