Con la sentenza 147/2012, nel giugno 2012, la corte
Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art.19, comma
4, della legge 111/2011, ribadendo la competenza delle regioni in materia di
dimensionamento scolastico pur nel rispetto di quanto deciso dal Miur in
termini di numero di autonomie assegnate per regione. Ne consegue che
ciascuna regione può definire autonomamente l’assetto dimensionale della
rete scolastica, anche in base alle situazioni particolari e alla peculiarità
del territorio.
Nelle linee guida regionali pubblicate nel bollettino
ufficiale della Regione Puglia n.160 del 07-11-2012 si dichiarava che al fine
di salvaguardare la ”gestibilità” di una istituzione scolastica il
parametro massimo di alunni dovesse essere quello di 1200 unità al fine di non
creare scuole sovradimensionate.
Per quanto riguarda le scuole del primo ciclo (elementari e
medie) bisogna assicurare la stabilità nel tempo della media regionale non
inferiore a 900 alunni per istituzione scolastica, sostenendo e privilegiando,
ove ne ricorrano le condizioni, la verticalizzazione delle istituzioni
scolastiche del 1° ciclo in istituti comprensivi.
Il caso di Andria è stato un caso emblematico infatti a
fronte di una popolazione studentesca di quasi 11.000 alunni, l’Ente
Locale aveva previsto (solo) 9 autonomie ed 1 CPIA (Centro Provinciale
Istruzione Adulti).
La stessa UILSCUOLA, nelle persone di Petrone e Delvecchio
della segreteria provinciale di Bari, in un articolo stampa pubblicato in data
15 Novembre dichiarava: “Considerata tutta la popolazione
scolastica, la scelta di almeno 12 autonomie sembra quella più consona per
tutelare l’utenza, i lavoratori e la comunità tutta”.
La decisione della regione Puglia di riportare a 12 il
numero delle autonomie nella città di Andria consentirà anche l’aumento
di posti di lavoro con la nuova attribuzione di Dirigenti Scolastici, di
Direttori Amministrativi già in organico di diritto, dando conseguentemente
maggiore stabilità al personale docente, e al personale ATA (con particolare
riferimento ai collaboratori scolastici).
Quindi la nostra proposta di almeno 12 autonomie non è
stata semplicemente dettata dalla speranza, ma anche da parametri oggettivi.
La nostra lungimiranza, il nostro pragmatismo, la nostra
continua ricerca di dialogo e di confronto con le istituzioni e i soggetti
coinvolti, di condivisione e di partecipazione, pur con qualche inevitabile
scontro, ha dato i suoi tanto attesi risultati.
Abbiamo apprezzato e riconosciamo l’assennatezza della
Regione Puglia che ha dato ascolto alle nostre legittime richieste, anche
grazie all’impegno profuso dalla segreteria regionale della UILSCUOLA
nella persona di Giovanni Verga.
Il piano di dimensionamento sicuramente necessitava di una
revisione, non solo ed esclusivamente per quanto attiene i dati numerici, ma
anche relativamente alla collocazione geografica dei plessi, ai problemi di natura
logistica, organizzativa e gestionale, che sarebbero ricaduti con inevitabili
disagi sulle famiglie e sul personale coinvolto nella vita quotidiana
scolastica.
Infine, un ulteriore apprezzamento va dato alla volontà di
confermare a livello regionale quanto deciso lo scorso anno e cioè la
costituzione di 14 CPIA per la Puglia, di cui ben due nel territorio della BAT.
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