I circoli Legambiente
Puglia, Barletta, Margherita di Savoia: «I dati dell’Arpa rilevano che si tratta di un fenomeno naturale ma la
presenza di Enterococchi intestinali rilevata supera i limiti tabellari.
Indispensabili controlli periodici su depuratori e canali non solo in estate ma
anche nei mesi invernali».
In seguito alla comparsa di schiuma
bianca lungo la battigia della litoranea di ponente del Comune di Barletta e
lungo il litorale del Comune di Margherita di Savoia, l’Arpa Puglia ha
finalmente dato una risposta alle tante domande che ne sono scaturite.
Come risulta dalle analisi dei
campioni prelevati il 4 gennaio scorso dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente, le
schiume sono state causate dalla proliferazione della microalga dinoflagellata
Noctiluca scintillano.
Secondo Legambiente a destare
preoccupazione è la presenza nelle stesse schiume di un valore superiore ai
limiti tabellari per gli Enterococchi intestinali che – come spiega
l’Arpa – sono indice di un apporto di materiale organico derivante dai corsi
d’acqua e dai territori limitrofi che lo raccolgono durante il deflusso verso il
mare. In altre parole significa che lungo la litoranea vi sono scarichi non
depurati.
L’Arpa sottolinea che “la schiuma
“bianca” non rappresenta un pericolo per la salute umana” così come non
dovrebbe rappresentarlo la presenza di Enterococchi intestinali poiché la
balneazione è per norma consentita nel periodo compreso tra il 1 maggio ed il 30
settembre di ogni anno, rimanendo preclusa per i rimanenti mesi.
«È evidente che il valore degli
Enterococchi intestinali è strettamente legato al mancato funzionamento dei
sistemi di depurazione – spiega Francesco Tarantini, presidente di
Legambiente Puglia – È fondamentale intensificare e potenziare i controlli su
impianti di depurazione, scarichi abusivi, fogne a cielo aperto prima che arrivi
la stagione estiva e punire con sanzioni esemplari quanti si ostinano a
inquinare l’ambiente e il mare, fonte principale del nostro ecosistema.
L’allerta – conclude Tarantini – deve restare sempre alta e solo
attraverso la denuncia da parte dei cittadini e le verifiche costanti degli
organi competenti, non limitate ai soli mesi estivi, è possibile arginare un
pericolo che rischia di essere sempre dietro l’angolo, 365 giorni
all’anno».
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