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lunedì 21 gennaio 2013

TRINITAPOLI : “Un paese in ginocchio, l’incapacità di amministrare anche l’ordinario ci costringe a protestare. Dimettetevi !”


Continua da tre giorni sotto il comune di Trinitapoli la protesta di Saverio Sarcina papà coraggio a cui si sono aggiunti molti altri lavoratori disoccupati di diversi settori : edilizia, agricoltura e servizi vari. La protesta era nata per denunciare come un lungo iter giudiziario definito dalla stesso Sarcina “un calvario” ha portato lo stesso a vivere in una situazione economica molto difficile. Al sig. Sarcina si sono aggiunti in questi giorni anche altri cittadini disoccupati, parenti di disabili e anziani pensionati che rivendicano gli stessi diritti essenziali. A tal proposito è stata avviata una petizione per chiedere al sindaco di convocare un consiglio comunale urgente per discutere dei seguenti punti :

-           Azioni urgenti per sostenere ed incentivare la promozione di forme di associazionismo presenti sul proprio Territorio trinitapolese che abbiano come oggetto sociale la creazione di lavoro e di nuove forme di cooperativismo.

-          Potenziamento di Servizi di Assistenza sociale rivolto agli anziani, ai disabili e ai disoccupati per aiutare tali soggetti svantaggiati a sopperire ai bisogni di prima necessità quali : Cibo quotidiano, spese sanitarie straordinarie, assistenza minima di telesoccorso per gli anziani soli e per disabili e corsi di formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati.

-          Nominare seduta stante, la Commissione consiliare con lo specifico compito di trovare fondi e soluzioni secondo le indicazioni sopra specificate ed assegna alla stessa il termine di gg. 30 per la conclusione dei lavori da sottoporsi all’approvazione del successivo Consiglio Comunale;

-          Nomina seduta stante del difensore civico come previsto dall’Art 41 dello statuto comunale.

Il signor Sarcina  a tal proposito dichiara : “ E’ uno scandalo che noi cittadini di Trinitapoli dobbiamo inscenare una protesta estrema come questa per vederci riconosciuti dei diritti basilari, che la stessa Costituzione Italiana ci garantisce ampiamente. Noi non chiediamo semplicemente un lavoro , noi siamo realisti chiediamo che gli amministratori tutti facciano il loro mestiere. Noi vogliamo fargli capire in tutti i modi ( che la legge ci consente !), che se non si riesce a garantire nemmeno i servizi essenziali. Non si può decidere di spendere soldi per feste,festicciole , associazioni sportive (vedi circolo tennis), sagre e cipressi vari….Questi amministratori dovrebbero dimettersi immediatamente. Non è accettabile un atteggiamento tanto distaccato nei confronti di oltre 200 cittadini che con la propria firma chiedono delle risposte concrete ed urgenti. Il nostro obbiettivo è quello di continuare fino al riconoscimento dei nostri diritti che la costituzione stessa ci garantisce. Le prossime iniziative saranno ancor più eclatanti, infatti se il sindaco non convocherà un consiglio comunale su questi semplici punti e nessun consigliere di maggioranza o opposizione vorrà mettere una firma per convocarlo. Noi procederemo a indire un referendum cittadino come previsto dallo Statuto per modificarlo e dare la possibilità ai cittadini di scegliere quali argomenti urgenti il comune debba trattare. Inoltre contestualmente indiremo un altro referendum che vada ad abrogare lo staff personale del sindaco che nonostante la nostra situazione di disperazione continua a conservare per se, ben due collaboratori di cui il sottoscritto non comprende quali siano le funzioni ed un ufficio stampa del quale si potrebbe fare a meno solo se il sindaco, scendesse tra di noi e ci dedicasse un po’ di tempo per capire in che condizioni il paese versa. Vogliamo proseguire la protesta sempre nel rispetto della legge e con metodi civili quali il sit-in permanente, non risponderemo a nessun tipo di provocazione o insulto perché siamo determinati a portare la protesta fino in fondo. Concludo chiedendo a tutti i cittadini nelle nostre stesse condizioni di unirsi a noi per protestare civilmente e richiedere dei diritti essenziali che questi amministratori distratti ci stanno negando.”

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