Entusiastica
partecipazione dei fan dell’attore Lino
Banfi (76 anni) al primo raduno svoltosi a Canosa di Puglia(BT) lo
scorso 28 dicembre 2012. In molti si sono presentati all’incontro, tra i quali
il regista barese Miki D’Aquino e il cantattore Paco Bucci che si sono esibiti in sketch esilaranti, Chiara Gianvecchio madrina dell’evento,
Saverio Luisi instancabile organizzatore,
portando seco cimeli da collezione (locandine, film, libri, il cd della “Ninna Nonna Nonno”, il 33 giri in
vinile del racconto “La storia dell’orso
” tratto dal film di Jean Jacques Annaud, ritagli di giornale, foto, etc) riguardanti
la carriera del popolare attore pugliese che da oltre cinquant’anni calca la
scena dello spettacolo, dimostrando bravura, intelligenza, sensibilità, versatilità,
doti umane ed artistiche di indiscutibile valore, in più occasioni premiate dalla
critica e dall’attento pubblico molto
affezionato a Lino Banfi. Una serata
ricca di contributi e contenuti, caratterizzata dagli approfondimenti sulla
cultura cinefila, in particolare quella filo-calcistica con la visione delle
scene più divertenti tratte dal film “L’allenatore nel pallone”, il trampolino di lancio di uno dei suoi
personaggi più riusciti, l’allenatore Oronzo Canà.
Correva l’anno 1984, quando mister Lino Banfi alias Oronzo Canà,
alle prime armi e ancora disoccupato, fu chiamato dal presidente della
Longobarda per sedere sulla panchina
della squadra promossa in serie A. Contro ogni aspettativa riuscì a
vincere per il felice intuito di aver inserito nella formazione la giovane
promessa del calcio brasiliano Aristoteles,
sorprendendo tifosi e addetti ai lavori. Dopo tanta celebrità la Società Sportiva Longobarda diventa protagonista anche nel sequel del cult movie “L’allenatore nel Pallone 2” del 2008, entrambi diretti dal regista Sergio Martino. Dalla bi-zona, appresa dai
“meghi” del calcio Liedholm ed Herrera, alle magie del “chelcio” secondo Oronzo
Canà, soprannominato la Iena
del Tavoliere, raccontate con un linguaggio semplice ed arguto, rigorosamente
italo-barese, nel libro pubblicato nel 2009 dal titolo “Il chelcio secondo Oronzo Canà” per la Collana Biblioteca
Umoristica Mondadori. Il tecnico calcistico spiega a puntino la “saghècia tattica” appresa giocando a carte nel bar dell’amico
Omero Carnemolla, arricchita dai contributi di Aristarco Bottasecca, di
Tarcisio Trottola e di Oberdan. Una straordinaria capacità interpretativa
e verve comica già ben evidenziate nel film “Al
bar dello sport” diretto da Francesco Massaro , quando il calcio si
giocava solo di domenica pomeriggio e si ascoltava la trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto” con l’orecchio alle radioline in trepida attesa dell’urlo dallo stadio che preannunciava
l’intervento del radiocronista, seguito dal rimbalzo di linea “scusa Ameri-scusa Ciotti…”. Bei tempi che furono rivissuti nella commedia,
ambientata a Torino nel 1983, attraverso la fortunata vicenda di uno
squattrinato immigrato pugliese interpretato da Lino Banfi che cerca di atteggiarsi come l’avvocato Agnelli, orologio
sul polsino e cravatta sul pullover, in
una storia allegra e scanzonata, dove riesce a coronare i suoi sogni.
Infatti, diventa ricco grazie ad un
tredici al Totocalcio da 1 miliardo e 300 milioni di lire e felice accanto alla
donna che ama.
Un grande artista che ha fatto
tanta gavetta, dall’incontro con il mitico Totò per un consulto beneaugurante sulla
scelta del nome d’arte coniato in Lino Banfi anziché Lino Zaga fino ad arrivare
allo storico ruolo di Nonno Libero
nella seguitissima serie televisiva “Un
medico in famiglia” tramite la quale conquista il pubblico italiano e realizza
una sorta di “seconda” famiglia alla base e fondamento di una società sana.
Affermazione artistica meritata che continua a riscuotere consensi a tutti i
livelli grazie alla tenacia e all’intraprendenza dimostrate in oltre 50 anni di
carriera, coniugando equilibrio e buon senso, professionalità e carisma, comicità
(anche semi-dialettale tipica del suo humour) e frizzante simpatia che hanno fatto innamorare i suoi fan
già con la testa già al prossimo raduno per porre le basi ad un progetto
cine-culturale in attesa di incontrare Lino Banfi e testimoniare così la stima
e l’apprezzamento per quanto realizzato nel variegato mondo dello spettacolo.
Bartolo Carbone
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