Non si ferma l'attività del
comitato spontaneo B619 a difesa dell'ospedale di Canosa. L'occupazione,
iniziata lo scorso martedì 15 gennaio, è infatti destinata a proseguire ad
oltranza.
Nella
giornata di giovedì 17, una delegazione dello stesso comitato, assieme al
sindaco, dott. Ernesto La Salvia, ha incontrato nei locali della Regione Puglia
l'assessore alla Sanità Attolini. Vista la gravità dell'attuale situazione e le
richieste di riportare lo stato delle cose ab origine, quindi quantomeno
precedentemente alle delibere prese nel giugno 2012 e dunque secondo le
previsioni del piano datato 2010, il responsabile regionale ha disatteso tali
istanze, formulando però alcune ipotesi alternative.
Ipotesi
che, pur apprezzando l'apertura al dialogo, il comitato ritiene comunque
assolutamente insoddisfacenti per la salvaguardia del nosocomio: la
cittadinanza – di cui il comitato è mera rappresentanza, alla luce anche della
notevole partecipazione alla marcia del 15 gennaio - non intende attendere
oltre; al momento la sfiducia nella politica e nelle istituzioni è estremamente
palpabile e di conseguenza servono risposte chiare e precise, senza compromessi
di sorta.
L'importanza
strategica dell'ospedale è insindacabile, essendo un punto di riferimento pure
per i vicini comuni di San Ferdinando, Trinitapoli, Spinazzola e Minervino
Murge: la metà delle città componenti l'intera Provincia di
Barletta-Andria-Trani. Se si dovesse trasportare un potenziale degente da una
di queste località nei capoluoghi si impiegherebbe più del doppio del tempo,
quantificando almeno la distanza in chilometri tra i paesi, evitando di
valutare imprevisti sulle direttrici stradali e traffico cittadino (specie per
quanto concerne Andria, il cui pronto soccorso è situato in pieno centro).
In
virtù di ciò, e senza ulteriormente scendere in dettagli troppo tecnici per i
non addetti ai lavori, è ferma la volontà di continuare il presidio senza
sosta, giorno e notte, con volontari (per inciso, gli unici che possono parlare
esclusivamente in nome e per conto del comitato) pronti a riposare sulle
panchine pur di non intralciare in alcun modo il lavoro del personale sanitario
e sempre a disposizione per qualsiasi informazione. Se necessario, data la
drammaticità del momento, non si escludono azioni più clamorose al fine di
garantire l'intera comunità canosina per la sua causa.
Ufficio Stampa Comitato B619
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