Parte da Andria il messaggio
accorato e fraterno lanciato dal componente del Coordinamento nazionale 9
dicembre 2013, sig. Giovanni DI RUVO,
indirizzato all’amico Danilo CALVANI,
anch’egli componente del Coordinamento e unico promotore dell’iniziativa di
mobilitazione di mercoledì 18 dicembre a Roma.
L’andriese Giovanni Di Ruvo, che
da anni sta condividendo un percorso che ha portato alla storica giornata del 9
dicembre, è intervenuto affermando: “Caro Danilo, sai quanto ci tenga a te e a
tutti gli altri amici che hanno avuto il coraggio di osare l’impossibile.
Monsignor Segalini, padre spirituale di Azione Cattolica, di in un suo
intervento davanti ad una platea ha detto: solo Gesù può darci il coraggio di
osare l’impossibile. In nome di quel Dio a cui tu continui a chiedere la
benedizione, ti chiedo di essere consapevole e corresponsabile, esattamente
come un buon padre di famiglia che desidera solo il bene dei propri figli. Ti
invito, quindi, a desistere dal proseguire la tua azione che sicuramente è
coraggiosa e lodevole ma che alla luce delle nuove condizioni venutesi a
determinare potrebbe addirittura nuocerti e vanificare i numerosi ed enormi
sforzi che tutti abbiamo compiuto insieme, con lo stesso spirito e per le
medesime finalità. Caro Danilo, lo sai che ci saranno tanti altri momenti per
portare avanti la nostra battaglia civile e democratica, senza infiltrazioni e
senza contaminazioni che oggi, devi riconoscerlo e lo hai detto esplicitamente
in pubblico, ci sono e ci sono solo per distruggere il nostro enorme e genuino lavoro
che tutti, dico proprio tutti, hanno apprezzato e condiviso appieno. Lo sai,
Danilo, che parlo a nome personale ma credo che questo sia anche il sentimento
di tutti gli altri componenti del Coordinamento, assicurandoti, come hai potuto
verificare che ho fatto anche in altre occasioni, che sarò garante di questo, a
costo di mettere in gioco tutto quello che credo di aver contribuito a
costruire sino ad oggi anche insieme a te, che, lo sai, è tantissimo ed è
costata fatica, impegno e tanto sacrificio per tutti, al punto che qualcuno di
noi sarebbe stato disposto a mettere in gioco anche la propria vita ma tutto
questo non può essere ricondotto al giorno 18 dicembre che è una trappola
acclarata. Attendo un tuo segnale pubblico perché se a prevalere sarà, come
spero, la corresponsabilità e il buon senso, al di sopra della concitazione del
momento che potrebbe far perdere il senso del discernimento tra la ragione e
l’impulso, allora avremmo raggiunto il vero obiettivo comune cioè quello di
ripartire da tutto quanto di buono abbiamo costruito e che è tutto lì, intatto,
ma che rischia di essere irrimediabilmente frantumato per il solo impeto di
portare avanti una giusta battaglia nel momento sbagliato. Ti giunga il mio più
affettuoso abbraccio.”
l’amico
Giovanni DI RUVO
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