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martedì 17 dicembre 2013

TRINITAPOLI : Ieri è stata scritta una delle pagine più nere della politica locale. Dimissioni subito ?

Ieri ha Trinitapoli, si è scritta, una delle pagine più nere della politica locale.

Una maggioranza letteralmente asfaltata dall'opposizione, che giustamente ha rivendicato quanto detto e fatto , contro la politica sui rifiuti messa in atto dal sindaco Di Feo e dalla sua coalizione negli ultimi 30 mesi.
Cercheremo di andare con ordine, nel 2012 veniva deciso di aumentare del 50 % la tassa sui rifiuti exTarsu , con la dura opposizione dei consiglieri di minoranza i quali dopo comizi, manifesti ed incontri pubblici si vedevano definire come populisti e demagoghi della politica.
Nel 2013 la maggioranza procedeva ad aumentare ulteriormente la tassa sui rifiuti ( ndr.oggi denominata Tares) , rigettando tutte le proposte delle minoranze , definendole ancora una volta solo populismo becero.
Ieri dopo solo un mese dalla chiusura del bilancio, la maggioranza votava una mozione presentata dall'opposizione. Dopo che la minoranza affermava che : tutte le manovre della maggioranza erano evitabili ,con un corrispondente notevole risparmio, per i cittadini.
Questo risultato politico è indiscutibile se si segue gli interventi dei consiglieri di minoranza.
 Le conclusioni politiche sono tremende. Il sindaco prendendo atto della bontà delle proposte dell'opposizione solo e soltanto dopo la protesta pacifica di cittadini e commercianti, implicitamente ammette che si poteva fare diversamente. Questo porta ad un unica conseguenza, più volte proposta dalle minoranze ieri sera : 
Le immediate dimissioni del sindaco e la restituzione della parola ai cittadini.

Questa proposta speriamo venga opportunamente presentata in consiglio comunale dalle minoranze con una specifica mozione di sfiducia al sindaco. La motivazione politica è del tutto legittima, perché egli stesso votando la mozione dell'opposizione nei termini in cui è stata presentata, di fatto, ammetteva la bontà politica delle proposte precedentemente bocciate e ricorreva a salvare il salvabile votando e facendo votare la propria maggioranza.

La tensione sociale che si è creata non è frutto di fomentatori , ma esclusivamente frutto dell'enorme peso fiscale che grava su famiglie e commercianti. Il consiglio comunale di ieri ha semplicemente fatto emergere che tra le due tesi contrapposte : Tares si o Tarsu e bollette meno esose.
La seconda via era quella applicabile e da applicare, ma nonostante le tante mozioni, interpellanze ed interrogazioni si è deciso da parte della maggioranza di procedere in maniera autonoma, per poi ridiscuterne, solo dopo, che la protesta ha raggiunto il comune.
Noi avevamo già detto, che il muro contro muro, avrebbe per forza di cose portato i cittadini a chiedere spiegazioni, ed a voler capire chi ha ragione tra maggioranza ed opposizione. Senza giri di parole, affermiamo che votando la mozione delle minoranze,  la maggioranza abdica le sue convinzioni dando ragione all'opposizione miracolosamente non più populista. 

Ci teniamo a precisare che chiunque , parla di rischio tensione sociale, nel chiedere al sindaco di dimettersi si prende una grossa responsabilità politica e non solo.
Infatti non è lecito impaurire i cittadini , le rappresentanze sindacali ed associazioni di categoria, scoraggiandole dal protestare civilmente il proprio dissenso. Affermando che si corre il rischio di tensioni sociali incontrollabili. Le tensioni sociali sono state create, da precisi atti amministrativi ( bollette esorbitanti), che la gente non riteneva giuste e che la minoranza in consiglio comunale ha spiegato bene, perché era legittima la protesta e come si poteva evitare agendo diversamente dal punto di vista amministrativo.
D'altro canto, ci dispiace dire ai cittadini che le tasse vanno pagate, e la legge va rispettata, come vanno rispettati i propri rappresentanti istituzionali che liberamente e democraticamente ci si è scelti.

L'unico suggerimento che ci sentiamo di dare alla cittadinanza è che la prossima volta, si può scegliere diversamente e che da domani sarebbe meglio partecipare maggiormente, alla vita politica senza attendere le bollette, per accorgersi che c'è qualcosa che non và.

In parole povere ribadiamo come sia del tutto legittimo e consentito dalla legge chiedere le dimissioni di un sindaco, se si ritiene che il suo operato non sia  efficace per la comunità.
Certo il sindaco è libero di prendere atto di questa situazione oppure di pensarla diversamente, ma il tutto rientra prettamente nell'ambito politico e del libero pensiero, garantito dalla democrazia. Chiunque in qualunque veste minacci di ritorsioni i cittadini, sta commettendo un reato molto grave.

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