Prima una forte esplosione poi il crollo della palazzina di un piano, con due anziani rimasti miracolosamente in vita, anche se uno dei due è grave. E' successo ieri sera (intorno alle 21) in via Teresita ad Andria, una piccola traversa della centralissima via Ferrucci, a pochi metri di distanza da Palazzo di città. I mini appartamenti coinvolti nel crollo erano a piano terra, rispettivamente ai civici 12 e 14 di una palazzina costruita ai primi anni del novecento. Nel primo viveva Rosa Di Nanni di 75 anni e nel secondo Fedele Nesta di 64 anni. I due sono stati estratti dalle macerie dai vicini di casa, accorsi immediatamente sul posto.
«Stavamo mangiando quando abbiamo sentito un boato – racconta il signor Vincenzo che abita di fronte -. Siamo usciti fuori e non riuscivamo a vedere niente perché c'era tanta polvere. Qualcuno gridava aiuto. Io e altri due passanti siamo riusciti a salvare prima la signora e poi l'uomo che erano coscienti e fortunatamente non erano stati sepolti dai tufi».
I due feriti sono stati trasportati all'ospedale di Andria: per la signora solo qualche graffio, mentre le condizioni dell'uomo erano più gravi a causa delle ustioni su tutto il corpo. Nella notte, Fedele Nesta è stato trasferito nel nosocomio di Brindisi. Salvi per miracolo anche i coniugi Nesta (non c'è parentela con Fedele) che abitavano al primo piano della palazzina, crollato quasi per intero. Al momento dell'esplosione, per loro fortuna, erano alla casa della figlia, attigua all'edificio crollato.
LE CAUSE - Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco di Barletta assieme ad un'altra giunta da Bari, oltre a polizia municipale, carabinieri, guardia di finanza e polizia di stato. Dai primi riscontri sembrerebbe che l'esplosione sia stata causata da una fuga di gas, probabilmente proveniente dal mini appartamento di Fedele Nesta. Probabilmente, infatti, il locale in questione era riscaldato con una stufa a bombola. Non a caso il signor Fedele ha riportato ustioni sul corpo, perché investito dalla fiammata, probabilmente provocata dall'accensione di una sigaretta, come lui stesso pare abbia riferito ai soccorritori del 118. I vigili del fuoco hanno lavorato fino a tarda notte per liberare la piccola via Teresita dalle macerie. Per precauzione, sono state sgomberate anche le altre quindici abitazioni della strada lunga appena duecento metri e larga quasi tre metri.
di ALDO LOSITO
Fonte Gazzetta del mezzogiorno
«Stavamo mangiando quando abbiamo sentito un boato – racconta il signor Vincenzo che abita di fronte -. Siamo usciti fuori e non riuscivamo a vedere niente perché c'era tanta polvere. Qualcuno gridava aiuto. Io e altri due passanti siamo riusciti a salvare prima la signora e poi l'uomo che erano coscienti e fortunatamente non erano stati sepolti dai tufi».
I due feriti sono stati trasportati all'ospedale di Andria: per la signora solo qualche graffio, mentre le condizioni dell'uomo erano più gravi a causa delle ustioni su tutto il corpo. Nella notte, Fedele Nesta è stato trasferito nel nosocomio di Brindisi. Salvi per miracolo anche i coniugi Nesta (non c'è parentela con Fedele) che abitavano al primo piano della palazzina, crollato quasi per intero. Al momento dell'esplosione, per loro fortuna, erano alla casa della figlia, attigua all'edificio crollato.
LE CAUSE - Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco di Barletta assieme ad un'altra giunta da Bari, oltre a polizia municipale, carabinieri, guardia di finanza e polizia di stato. Dai primi riscontri sembrerebbe che l'esplosione sia stata causata da una fuga di gas, probabilmente proveniente dal mini appartamento di Fedele Nesta. Probabilmente, infatti, il locale in questione era riscaldato con una stufa a bombola. Non a caso il signor Fedele ha riportato ustioni sul corpo, perché investito dalla fiammata, probabilmente provocata dall'accensione di una sigaretta, come lui stesso pare abbia riferito ai soccorritori del 118. I vigili del fuoco hanno lavorato fino a tarda notte per liberare la piccola via Teresita dalle macerie. Per precauzione, sono state sgomberate anche le altre quindici abitazioni della strada lunga appena duecento metri e larga quasi tre metri.
di ALDO LOSITO
Fonte Gazzetta del mezzogiorno
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