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venerdì 17 gennaio 2014

BARLETTA : ENRICO IV DA OGGI AL TEATRO CURCI PER TRE GIORNI

Venerdì 17 e sabato 18 gennaio, Teatro Curci, Barletta (ore 21.15)
Domenica 19 gennaio Teatro Curci, Barletta,  (ore 18.30)

Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano
ENRICO IV
di Luigi Pirandello; drammaturgia di Ettore Catalano; musiche originali di Gianni Giannotti; visual di Mario Cristofaro e Luca Ruzza; costumi di Francesco Capece
con Antonio Salines, Tina Tempesta, Mino De Cataldo, Enzo Vacca, Roberto Corradino, Stefania Bove, Ivan Dell'Edera, Francesco Lamacchia, Michele Stella
regia di VITO SIGNORILE
Sono partiti i provini per scegliere i partecipanti al laboratorio Zelig di Trani, presso il Teatro Cinema Impero, tutti i comici verranno esaminati e giudicati da Autori televisivi per conto di Zelig.
Dopo le selezioni si esibiranno nella prima serata con un gran spettacolo che darà il via alla stagione intera composta dalle 14 serate.

Un borghese romano prende parte ad una mascherata in costume nella quale impersona Enrico IV; alla messa in scena prendono parte anche Matilde di Spina, donna di cui è innamorato, e il suo rivale in amore Belcredi. Quest'ultimo disarciona Enrico IV che nella caduta batte la testa e si convince di essere realmente il personaggio storico che stava impersonando.
Dopo 12 anni Enrico guarisce e comprende che Belcredi lo ha fatto cadere intenzionalmente per rubargli l’amore di Matilde, che poi lo ha sposato ed è fuggita con lui. Decide così di fingere di essere ancora pazzo, di immedesimarsi nella sua maschera per non voler vedere la realtà dolorosa.
Enrico IV appartiene a quella che viene definita la fase del teatro nel teatro dell’opera pirandelliana. Ed è di fatto una messa in scena teatrale quella che Enrico opera fingendosi pazzo per smascherare l’ipocrisia e la cattiveria altrui. Ma se i suoi antichi amici non sono pronti ad accettare che la sua pazzia è finta, è solo lucida consapevolezza, a sua volta egli stesso non può più liberarsi della maschera indossata. Come in Uno, nessuno e centomila, non c’è spazio per la presa di coscienza, non c’è spazio sociale per gli individui che smascherano le mille finzioni della vita.

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