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mercoledì 8 gennaio 2014

TRINITAPOLI : Abitazioni, quanto ci costano ?

Mettendo insieme Tari e Tasi arriviamo ad una tassazione sulla prima casa ben superiore a quelle di Imu e Tarsu

Una stucchevole discussione accompagna l’idea di introdurre in Italia l’imposta patrimoniale; il dibattito si fonda sulla fallace illusione che il «patrimonio» coincida con la «ricchezza» e che la «ricchezza da tassare» debba fare ideologicamente da contraltare alla «povertà da esentare». Una tesi questa che risulta piuttosto ardita quando oggetto della patrimoniale è la casa e quando si considera che il 78,1% delle famiglie italiane ne possiede almeno una.
Con un eccesso di leggerezza molti ritengono di potere riproporre il mito, duro a morire, che i problemi si risolvano togliendo ai ricchi per dare ai poveri. Ma l'Italia non è la foresta di Sherwood ed il ministro Saccomanni (qui considerato titolare delle entrate) è cosa ben diversa da Robin Hood. L'Italia è piuttosto una fitta boscaglia di tasse, balzelli e prelievi sotto varia forma, tutti con una motivazione comune: trovare sempre più soldi per alimentare il moloch della spesa pubblica. Purtroppo, per restare nel mito, l'Italia non ha un Robin Hood che restituisca al popolo quanto gli è stato sottratto da uno «sceriffo» fiscale troppo esoso.
Dovendo quindi uscire dal sogno favolistico per rientrare nella crudezza della realtà, è bene prendere atto di un fatto nuovo: mentre gli italiani credevano di partecipare ad un erudito confronto ideologico, hanno scoperto che la patrimoniale di fatto è stata già applicata, che colpisce tutti e per di più con l'odioso sotterfugio di presentarla come il frutto di una contrastata e sofferta abolizione dell'IMU.
Al lettore che volesse avventurarsi nell'oscura boscaglia (delle tasse sulla casa), si chiede un supplemento di pazienza. In Italia, stando alle fonti ministeriali, esistono 55 milioni di abitazioni e relative pertinenze (box, cantine, etc). Il 60% sono abitazioni principali, il 10% sono in locazione, il resto si distribuisce tra case vuote, in uso gratuito o altri usi; quasi due milioni di abitazioni, infine, risultano sconosciute al fisco ed in buona misura si trovano al Sud; con una buona dose di accondiscendenza siamo soliti definire questo macroscopico fenomeno «abusivismo di necessità».

Secondo l'Agenzia del Territorio, il valore dell'intero patrimonio abitativo italiano è di circa 6.500 miliardi di euro di cui - e qui la sorpresa metterebbe in imbarazzo anche Robin Hood - appena 609 miliardi (9%) in capo a società. Quanto rende allo Stato il patrimonio abitativo italiano? Dal ricco immobiliarista al modesto operaio? Nel 2012 le imposte sugli immobili hanno fruttato all'Erario 41,2 miliardi di euro, così distribuiti: 20,1 miliardi sono arrivati dall'IMU/ICI, 12,7 miliardi sono stati incassati tassando il trasferimento di immobili attraverso IVA, registro, successioni, etc. Altri 6,6 miliardi sono arrivati attraverso la tassazione del reddito dei proprietari (Irpef ed Ires); 1,8 miliardi infine è stato il gettito delle imposte sulle locazioni. Allargando lo sguardo ai due anni precedenti risalta però un fatto preciso. Le imposte di natura patrimoniale (IMU ed ICI) hanno più che raddoppiato il loro peso passando appunto da 9,2 a 20,1 miliardi (+220%). Creando una confusione indicibile tra i contribuenti, i comuni e gli intermediari (Caf, consulenti, etc), si è messa in piedi una manovra di tipo patchwork, con toppe tutte di diversa misura e di colori contrastanti, una manovra sfociata in una pesante tassa patrimoniale che ora diventa, malgrado le smentite, assi più dura e che porta novità ogni giorno. 
Tra le novità che non vorremmo darvi c'è proprio quella di preparare il portafoglio per pagare l'IMU, senza sognare sconti o esenzioni varie.

LABORATORIO DI IDEE  DI TRINITAPOLI

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