Il
III congresso provinciale della Cgil di
Barletta – Andria – Trani ha riconfermato alla guida del sindacato
provinciale il segretario generale, Luigi Antonucci.
Luigi
Antonucci è stato rieletto nel III congresso provinciale della Cgil di Barletta
– Andria - Trani alla guida della segreteria confederale. Ai lavori hanno
partecipato il segretario generale della Cgil Puglia, Giovanni Forte, Antonella
Morga, segretario Cgil Puglia ed il responsabile dell’area welfare della Cgil
Nazionale, Nicola Marongiu, al quale sono state affidate le conclusioni
dell’assemblea contraddistinta da un vivace dibattito interno al sindacato che
si è aperto all’esterno con una tavola rotonda organizzata nella prima giornata
di congresso sul tema “Il lavoro prima di tutto perché il lavoro decide il
futuro”: nella discussione alla quale sono intervenuti il presidente della
Provincia di Barletta – Andria – Trani, Francesco Ventola, Cosimo Santoro,
presidente Confindustria Bat, Mario Landriscina, direttore Confesercenti Bat ed
Emmanuele Daluiso, vice presidente Euro Idees Bruxelles la Cgil Bat ha voluto
affrontare la questione dell’occupazione insieme ad attori sociali ed
istituzionali nella convinzione che sia “necessaria una straordinaria azione a
sostegno del lavoro che deve vedere tutti impegnati attorno ad un tavolo:
sindacati, istituzioni e parti sociali”, ha spiegato il segretario generale,
Luigi Antonucci.
“Quando
nel 2008 la segreteria della Cgil regionale con grande coraggio ma anche con
estrema lungimiranza decise di dare agli iscritti della nuova provincia
pugliese la possibilità di avere la loro organizzazione ancora più insediata
nel territorio pochissimi avrebbero scommesso anche un solo centesimo sulla sua
sopravvivenza. Invece, oggi siamo qui, più radicati che mai a dare ragione a
chi con forza ci ha sostenuti”, così Antonucci nel suo intervento introduttivo
ha aperto l’assemblea congressuale che si è celebrata alla presenza di 116
delegati eletti nelle scorse settimane durante i congressi delle categorie. Nei
luoghi di lavoro e nelle leghe sono stati coinvolti migliaia di lavoratori e
pensionati. Nelle 168 assemblee congressuali di base, sugli oltre 23000
iscritti al nostro sindacato, hanno partecipato alla discussione e alla
votazione dei documenti e degli emendamenti il 56,35 % degli aventi diritto.
Oltre la metà degli iscritti ha voluto partecipare e portare il proprio
contributo alla discussione sui due documenti congressuali.
Nel
suo intervento Antonucci ha ripercorso le tappe più importanti dell’azione del
sindacato negli ultimi quattro anni. Tra le principali azioni della Cgil c’è la
lotta al lavoro nero “un autentico dramma – ha detto Antonucci – che l’Italia
intera ha scoperto il 3 ottobre del 2011 con il crollo di una palazzina a
Barletta e la morte di cinque giovani donne. In quei giorni con la Cgil e la Filctem nazionale abbiamo
messo in campo una serie di iniziative che un anno dopo hanno portato alla
firma di un protocollo di intesa per un progetto di uscita dal lavoro ‘nero’
tra Cgil, Filctem, Regione Puglia, Comune di Barletta ed il Consorzio ‘5
stelle’ nato all’indomani della tragedia e formato dalla parte migliore degli imprenditori
del settore tessile e abbigliamento. Nei prossimi mesi l’iniziativa immaginata
in quel protocollo forse vedrà la luce, tra mille difficoltà. Quella enorme
tragedia e le altre che si sono succedute hanno cambiato il modo di lavorare di
migliaia di persone? Certo che no. Qualche giorno fa l’Istat ci ha raccontato
che il lavoro illegale e sommerso ha raggiunto punte del 30% nel meridione.
Pensate, un lavoratore su tre non è in regola. Una enormità”.
In
Italia la disoccupazione ha raggiunto la quota del 12.9 %, nel Mezzogiorno
sfiora il 30%. Dieci punti percentuali in più quella giovanile che nel Sud
raggiunge picchi del 50% e talvolta li supera. “Quando discutiamo con le
aziende la frase ricorrente per giustificare tutto è la crisi. Ricordo un datore
di lavoro tessile di Canosa di Puglia che ci diceva che non pagava i contributi
e non rispettava il CCNL di comparto perché c’era la crisi. La sua azienda
lavorava per i grandi marchi che la crisi non l’hanno mai sentita e allora
forse qualcosa non quadrava. Aziende come queste portano alla chiusura tutti
coloro che vogliono rispettare le regole perché drogano il mercato facendo una
concorrenza sleale”.
Nella
relazione di Antonucci anche le proposte per uscire dalla crisi, “la capacità e
la possibilità di spendere ecco ciò che serve”, spiega il segretario generale.
“Si continuano a drenare le pochissime risorse rimaste nelle tasche della
gente. Aumentano ancora le accise sui carburanti, la Tares ha costretto alcune
famiglie a decidere se pagare le tasse o mettere un piatto a tavola. Una vera
lotta all’evasione fiscale potrebbe essere una seria via di uscita dalla crisi.
130 miliardi di mancato gettito ogni anno, altro che finanziarie. E poi la
patrimoniale, un’imposta sui grandi patrimoni finanziari, come in altri paesi
europei con cui si recupererebbero 10 miliardi di euro ogni anno. La Cgil come sempre non è
rimasta a guardare ed ha presentato il ‘piano del lavoro’ che si ispira alla
proposta che Giuseppe Di Vittorio ha lanciato alla fine della seconda guerra
mondiale per la ricostruzione del Paese. Oggi come allora, proposte che si
muovono nel silenzio e nell’indifferenza del padronato e delle istituzioni di
governo. Chiedo ai sindaci del territorio ed al presidente della Provincia di
non rimanere più alla finestra a guardare e di unirsi alle forze sociali
naturalmente nell’ambito delle loro possibilità per cominciare a dare le
risposte che i cittadini chiedono. Qualche mese fa abbiamo inviato una lettera
aperta che riguardava gli stessi argomenti. Allora non abbiamo ricevuto
risposta. La speranza è che ora ci si organizzi. Non si può più aspettare”.
Ufficio Stampa CGIL BAT
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