ASTENSIONISMO ANCHE OLTRE
IL 45% NELLA BAT.
LE AMMINISTRATIVE NEL
CAPOLUOGO DI REGIONE “SALVANO” LA PROVINCIA DI BARI.
A
fronte di una media nazionale di astensionismo stimata oltre il 39% del corpo
elettorale, Unimpresa Bat ha analizzato la propensione al voto degli elettori
individuati nella categoria del micro e piccolo commercio, proprio bacino di
riferimento, nei comuni della Provincia di Barletta Andria Trani e, nella
fattispecie nei tre comuni cocapoluogo.
Un
campione significativo, molto più significativo, proporzionalmente di quello
utilizzato a livello nazionale nell’ambito dei sondaggi più noti.
Ebbene
alla domanda se si recheranno alle urne oppure eserciteranno l’astensionismo,
il dato clamoroso è che oltre il 45% dei micro e piccoli commercianti
interpellati e sentiti hanno risposto di non volersi recare alle urne in quanto
non si riconoscono nell’Europa e affermano di aver visto i nostri territori quasi
sempre esclusi dall’utilizzo di fondi finalizzati all’innovazione e alla
creazione di reti infrastrutturali tuttora inesistenti ma più che mai
necessarie ed indispensabili.
Una
disaffezione, quindi, più ingenerata dall’incapacità dei territori e del sistema
politico-dirigenziale locale di utilizzare in modo appropriate le risorse e le
opportunità fornite dal sistema Europa che non da avversione preconcetta verso
l’Europa comunque ancora vista come opportunità anche se l’assenza di una linea
politica comune e la mancata affermazione come “Confederazione di Stati”
continua a pesare per tante motivazioni ampiamente note.
Particolarmente
sentito il malcontento generalizzato rispetto alle modalità di introduzione e
di gestione della moneta unica che però viene ancora oggi considerato elemento
irrinunciabile nelle attuali condizioni in cui versa il Paese Italia in questo
particolare momento.
I
dati rilevati nella Provincia Bat sono sovrapponibili a quelli elaborati da
altre Associazioni nell’ambito della Provincia di Bari anche se le elezioni
amministrative nel comune capoluogo di Regione “salvano” il dato generale
comunque molto preoccupante.
Aumenta,
infine, la tendenza al voto “alternativo” in chi ha risposto di volersi recare
alle urne il prossimo 25 maggio per esprimere il proprio voto in modo libero e
democratico esercitando un dovere che, a nostro avviso, rimane una grande
conquista che non può e non deve essere dispersa anche perché una delle poche
opportunità per ambire al cambiamento, quello vero e non da spot elettorale.
UNIMPRESA BAT
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