Progetto Andria inizia a far parlare di sé. E non usa dolci parole nel suo attacco all’amministrazione Giorgino. La federazione di opposizione appena nata con l’appoggio dei consiglieri Giovanna Bruno, Stefano Porziotta, Giovanni Addario, Francesco Bruno, Gaetano Bisceglie, Francesco Cannone, Pasquale Colasuonno, si schiera contro la drammatica situazione ambientale in cui versa la strada statale 170 che percorre da Andria al Castel del Monte.
Le aree campestri che s’incontrano nel primo tratto lontano dal centro abitato sono colme di rifiuti, e nonostante la situazione si astata segnalata molteplici volte, l’amministrazione non ha fatto molto per porre fine a questa situazione, iniziata in concomitanza con la raccolta porta a porta. La situazione non migliora a pochi chilometri dal maniero, dove in un unico punto dove vi sono dei cassonetti, vi si può trovare un cumulo d’immondizia tale da esser definito discarica a cielo aperto. Anche i cassonetti ad uso personale, consegnati per i rifiuti delle abitazioni rurali, sono stati tutti divelti o incendiati, tanto da obbligare l’intervento dei Vigili del Fuoco.
La lamentela raccolta da Progetto Andria è quella della cittadinanza andriese che ha un punto d’appoggio nelle campagne federiciane e che ritengono di pagare inutilmente il tributo comunale per la raccolta, oltre a quello annuale per la residenza. “I parametri di tassazione sono molto alti e non giustificati. La rabbia dei contribuenti sale alle stelle, di fronte alla noncuranza dell’amministrazione che non pone rimedio alle azioni degli incivili e alle deficienze del servizio” affermano i consiglieri.
Il fulcro della protesta di Progetto Andria vede la sovratassazione dei residenti andriesi, costretti a pagare due volte la stessa tassa, senza adeguati supporti come i cassonetti dei rifiuti. A far spesa di questa mal gestione è la comunità andriese che potrebbe beneficiare del turismo legato al maniero federiciano che, invece, è diventato un pessimo biglietto da visita per la nostra città.
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