I Carabinieri della Compagnia di Cerignola e del 6° Nucleo Elicotteri di Bari Palese hanno tratto in arresto, nella flagranza di reato, LOMBARDI Vincenzo di anni 58 di Trinitapoli, NENNA Giuseppe di anni 58 di Trinitapoli e NAPOLI Francesco, di anni 48 di Melicucco (RC) accusati di aver allestito, in località “Giardino” agro di Cerignola, un’attività illecita organizzata finalizzata alla coltivazione, produzione, detenzione e commercio di marijuana con l’aggravante dell’ingente quantitativo.
I Carabinieri da tempo monitoravano attraverso servizi discreti una piantagione di marijuana in agro di Cerignola al confine con Zapponeta, su un’area demaniale estesa circa 4.000 metri quadrati, ben nascosta tra la folta vegetazione mediterranea.
L’altra sera, acquisiti tutti gli elementi informativi necessari, veniva eseguito l’intervento “a sorpresa”. Sull’elicottero del 6° NEC Carabinieri di Bari Palese prendeva posto una squadra mista di Carabinieri della territoriale ed elicotteristi che sorvolavano l’area interessata, notando una Peugeot 106 di colore verde e una Fiat Scudo di colore bianco ferme nella piantagione. A breve distanza due uomini erano intenti a coprire con delle lamiere alcune cassette nere che servivano per far essiccare le infiorescenze della marijuana raccolta. Alla vista dell’elicottero dei “Carabinieri”, i due uomini, anticipando l’atterraggio, salivano velocemente a bordo delle due autovetture e si davano alla fuga. Nelle concitate fasi, l’uomo che saliva sulla Fiat Scudo veniva immediatamente riconosciuto dai militari in volo in LOMBARDI Vincenzo. L’altro fuggiva con la Peugeot verde.
Poiché il LOMBARDI era stato riconosciuto, l’elicottero inseguiva la Peugeot il cui conducente, persa ogni speranza di farla franca, si fermava nel cortile di una casa rurale abbandonata fuggendo a piedi facendo perdere le proprie tracce.
Nel frattempo, l’elicottero tornava indietro e con una manovra repentina atterrava nei pressi della piantagione, consentendo al personale di volo di bloccare una terza persona che era rimasta a sorvegliare l’ingresso del tratturo che portava al fondo agricolo, che sorpreso dall’azione improvvisa non riusciva a scappare. Lo stesso veniva identificato in NENNA Giuseppe.
Intanto, sul posto convergevano alcune pattuglie automontate. I Carabinieri constatavano che il terreno era stato organizzato in quattro zone:
‒ un’area vivaio: dove era stata allestiva una vera e propria serra, con impianto di irrigazione, sotto la quale vi erano 27 contenitori di polistirolo contenenti complessivamente 5.400 piantine di marijuana dell’altezza di circa 5-6 cm ciascuna, pronte per il travaso;
‒ un’area destinata all’allevamento delle piante che erano state raccolte da poco;
‒ un’area di essicazione: sulla quale erano collocate, in modo ordinato, una accanto all’altra, 250 cassette di plastica di colore nero contenenti infiorescenze di marijuana che, sottoposta successivamente a pesatura, risulterà ammontare a complessivi 84 kg;
‒ un’area di stoccaggio: costituita da un vecchio casolare ed un capanno in lamiere utilizzata per il deposito della marijuana. All’interno venivano rinvenuti alcuni involucri di cellophane contenenti 500 grammi di marjuana pronta per essere spacciata.
Nel proseguo dell’operazione, poiché i Carabinieri erano a conoscenza che LOMBARDI Vincenzo aveva in uso un box presso i garage siti a Trinitapoli in via della Transumanza, veniva eseguito un controllo in loco. All’esterno del locale era parcheggiata la Fiat Scudo. Alla vista dei Carabinieri, LOMBARDI tentava di chiudere la porta del box ma veniva bloccato dai militari che facevano irruzione all’interno dove lo sorprendevano insieme a NAPOLI Francesco. Quest’ultimo veniva riconosciuto nel soggetto che si era dato alla fuga a bordo della Peugeot 106.
L’immediata perquisizione consentiva di rinvenire nel box, nascosti in un cilindro contenente solfiti, due buste di marijuana del peso complessivo di grammi 332.
All’interno del locale erano presenti numerose cassette di plastica di colore nero identiche a quelle utilizzate per essiccare la marijuana.
Le due autovetture erano sottoposte a sequestro. La marijuana sequestrata, sottoposta ad accertamenti tecnici presso il Laboratori Analisi Sostanze Stupefacenti, risultava contenere un principio attivo di THC pari al 6%. Pertanto, dal quantitativo sequestrato, si sarebbero potute ricavare 220.000 dosi (da qui l’aggravante dell’ingente quantitativo) che avrebbero fruttato sul mercato illecito un corrispettivo di circa 400.000 euro.
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