Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

venerdì 5 settembre 2014

ANDRIA : TAssa RIfiuti, prima paghi l’acconto e poi, senza sapere quanto darai, pagherai (per forza) anche il saldo.

Oltre al danno, la beffa.

Mentre le famiglie e le imprese rischiano ancora di vendersi l’oro dei figli per recuperare risorse economiche e le imprese rischiano di non poter neanche chiudere per il forte indebitamento, nelle città della provincia Bat si consuma la sceneggiata del secolo ed ecco che a Barletta, dove governa la sinistra, protestano i partiti della destra mentre a Trani accade il contrario ma per lo stesso motivo, cioè l’aumento della TARI e alla fine sempre sceneggiata è.
Ad Andria, poi, la sceneggiata si trasforma nella più classica commedia pirandelliana ed ecco che con sagacia si ripete un altro atto ed ecco che si invitano i cittadini a pagare gli acconti sulla base di quanto pagato lo scorso anno cioè su una somma che comunque era aumentata rispetto all’anno 2001 quando ad Andria la gente cominciò a svegliarsi e capì che restare fermi significava morire piano piano e portarsi nella tomba anche qual poco di democrazia rimasta visto che anche per una piccola manifestazione, oggi, ci vorrebbe il permesso del papa, ma di quello con la “p” minuscola.
Poiché ho trascorso un lungo periodo di convalescenza a causa di gravissimi problemi di salute, che per fortuna sto superando ma dei quali ve ne parlerò in altro momento spiegandovi ancora una volta come funziona quel mostro chiamato sanità, non voglio che il mio “ritorno” sembri eccessivamente furioso ma vi assicuro che in questi lunghi mesi ne ho lette tantissime di cose che nella città di Andria continuano a non andare per il verso giusto ma non c’è neanche alcuno spiraglio perchè quel verso cambi ma poiché, nel frattempo, non posso tacere devo comunque constatare che qualcuno sta facendo esattamente come Cesare oltre duemila anni fa il quale diceva ai suoi soldati di affrontare e combattere contro genitori, fratelli, figli e padri che pur loro amavano. Proprio questo sta capitando nelle nostre famiglie dove la quasi totalità delle scarse risorse vengono destinate alle tasse e ai tributi locali senza ricevere in cambio neanche servizi adeguati.
Poiché non vogliamo fare la stessa fine di Attilio Regolo il quale venne messo in una botola irta di chiodi e gettato giù dalla montagna almeno dobbiamo parlare e scrivere per comunicare che non è affatto vero che tutto va bene come si vuol far credere.
Siamo trattati peggio dei socii i quali venivano sfruttati sempre ed in ogni circostanza senza avere alcun diritto. Ma se anticamente le mogli dei ricchi allattavano i figli dei loro schiavi aiutando le mamme che non potevano farlo, perché oggi, a distanza di oltre duemila anni le istituzioni hanno trasformato questo concetto di solidarietà togliendo proprio quel latte indispensabile ai nostri figli?
Tornando alla TARI che è solo l’anticipo della tante altre tassazioni che seguiranno a breve, ci chiediamo: ma il comune di Andria si è reso conto dell’altissimo tasso di mancato pagamento di questa tassa? Quando e come intende recuperare quelle somme già sapendo che sarà quasi impossibile visto che le famiglie non hanno soldi per pagare? Scaricherà questo onere/piacere al dragone Equitalia che si prenderà qual poco rimasto mentre i politici e gli amministratori se ne laveranno le mani?
L’Italia è in deflazione? Ma lo sapete che la deflazione è per tutte le categorie e per le famiglie? Come si permettono quindi questi signori di aumentare ancora le tasse senza sapere che siamo sull’orlo del baratro? Perché quei soldi non li vanno a prendere dai privilegiati come loro e dai loro amici delle slot machines che devono allo Stato cioè a noi cittadini oltre 90 miliardi di euro? Io già quel memorabile 21 luglio del 2011 mi espressi dicendo che eravamo già peggio della Grecia ed oggi quella mia espressione teorica si è rivelata realtà. In queste ore si parla di sciopero di poliziotti, di militari con altre forze dell’ordine. A loro va tutta la nostra solidarietà e comprendiamo le loro ragioni così come lo abbiamo detto quel famoso 9 dicembre e quel nove dicembre sta tornando come ampiamente annunciato e quel ritorno di una splendida dimostrazione di civile ribellione democratica deve far riflettere e non può passare inosservata.
Io sono tornato per le strade della città e sono tornato a vedere quello che in pochissimi mesi è peggiorato tantissimo a cominciare dal quel senso civico che ormai è stato perduto quasi del tutto e basta girare per il centro storico, le periferie ma anche il centro commerciale per vederlo senza chiudere gli occhi.
Il degrado urbano è un pericoloso agente premonitore che significa trascuratezza e indifferenza rispetto alla città e se è vero che ormai anche il dibattito politico è diventato inesistente allora io sono molto più preoccupato di quanto lo fossi l’anno scorso e mi auguro che il senso di appartenenza alla nostra splendida città prevalga e che veramente tutti gli uomini e le donne di buona volontà possano farsi sentire usando in modo appropriato lo strumento della democrazia con iniziative che altrove si stanno prendendo e che dicono una sola cosa: non siamo schiavi di nessuno.
Le bestie, in Italia, hanno il proprio alloggio, il proprio giaciglio e sanno dov’è il loro riparo. Agli uomini che mettono a disposizione la loro vita nella società, in Italia, vengono sì concessi aria e luce ma si tolgono una casa e un podere e si lasciano girovagare all’aperto con mogli e figli.
Agli occhi del mondo noi italiani siamo considerati ancora una delle nazioni economicamente più forti del mondo ma con le tasse non possiamo permetterci di possedere una sola zolla di terra.
In attesa del mio intervento/inchiesta sulla sanità pugliese, permettetemi di dirvi che copiare su di questi politici non sempre si può narrare la leggenda che una cerva bianca sempre al loro fianco trasmettano consigli dei loro santi tanto sono avidi quanto la loro sete di ricchezza non si placa neanche se da morti si versasse nelle loro bocche oro colato.
Siamo stanchi di genufletterci ma ci stanno gettando tutti giù dalla rupe tarpea.

                                                                                        Il Presidente L.A.C.

                                                                                Santovito Vincenzo

Nessun commento:

Posta un commento