LA POLITICA E’ LENTA MENTRE NOI
VOGLIAMO ESSERE ROCK.
Grazie alla meritoria opera dei
tanti organi di stampa presenti sul territorio ci rendiamo conto di quanto
profondo e sempre crescente sia il malessere vissuto tutti i giorni dai cittadini
tranesi e da noi giovani che vorremmo guardare avanti e non subire i retaggi di
vecchie logiche sempre in voga che hanno però portato al declino anche
dell’immagine pubblica della nostra straordinaria città.
I dati del Rapporto Svimez
sull'economia parlano chiaro e l’aumento della povertà, dei conflitti sociali,
della disoccupazione giovanile, della mortalità, del degrado ambientale e del
crollo degli investimenti sono tutti rapportabili, perfettamente se non in
aumento, alla nostra comunità locale tranese che per alcuni versi ne è la più
negativa espressione. I servizi pubblici locali come la Sanità e la salute
pubblica, come il caso del nostro ospedale e le strutture sanitarie, sono sempre
al centro di diatribe e di polemiche tutte interne alla politica che
penalizzano i cittadini privandoli di un servizio primario ed indispensabile. In
queste ore sale il tono della polemica proprio sulla Sanità a Trani e
addirittura si paventa la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale, mentre
quello stesso ospedale ambiva a diventare punto di eccellenza, anche in seguito
alle varie ristrutturazioni che però non ne hanno aumentata l’efficienza. Ma di
fronte a questi sprechi e queste scelte sciagurate, il lamento dei politici e
di quanti sono stati chiamati a rappresentare le legittime istanza del
territorio possono bastare? Possono, loro, quasi essere relegati al semplice
ruolo di commentatori e critici a mezzo stampa?
Non sarebbe il caso che questi
rappresentanti del Popolo condividano il malessere popolare dei semplici
cittadini senza appartenenza, privandosi essi stessi delle appartenenze
politiche e dissociandosi da quel sistema che li tiene al suo interno e nel
quale dimostrano di starci anche fin troppo bene? Se a questi problemi di
primaria importanza ci aggiungiamo quelli derivanti da quel rapporto Svimez
unitamente ad una questione urbanistica mai risolta e ad una visione del futuro
molto disarmonica, incerta e senza una programmazione seria e realizzabile
allora noi tranesi siamo veramente preoccupati e non vogliamo più essere
spettatori malinconici e passivi quindi sentiamo il dovere di far sentire forte
la nostra voce per lanciare quel messaggio di speranza frutto del nostro
impegno al servizio degli altri e dei nostri simili, per smuoverne coscienze e
senso critico.
I conflitti sociali in aumento
sono un preoccupante campanello di allarme che sta mettendo in moto una lotta
tra poveri; tra quelli che appartengono alla fascia sempre più distinta,
separata e distaccata dall’altra cioè quella dei benestanti e dei garantiti ai
quali dei nostri problemi sembra non importare molto senza rendersi conto che
il nostro disagio di oggi sarà il loro di domani.
Noi giovani non vogliamo essere
rappresentati dai garantiti e da chi vive nel mondo dei privilegi. Noi garanzie
non ne abbiamo quindi i politici, tutti i politici, quando parlano, parlino per
se stessi e non per conto di chi, come noi, vive i disagi e le difficoltà della
vita quotidiana.
Trani non e’ una città moderna. Così
perdiamo tante opportunità di crescita e di sviluppo.
La politica è lenta mentre noi
vogliamo essere rock.
Il
Responsabile del Gruppo Costituente
Nicola LOSCIALE
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