ANDRIA, NOI LE CASE NON
VOGLIAMO RIPRENDERCELE PERCHE’ NON VOGLIAMO CHE CI VENGANO TOLTE.
Come nell’anno 2007, con
l’avvicendarsi delle consultazioni politiche si presentano i mecenati di turno
. Appaiono come i migliori filantropi e dei Trasea Peto, annunciando promesse
di abolizione delle tasse sulla casa. In questi sette anni ne abbiamo sentite
tante, demagogie e menzogne, subendone le conseguenze. La storia della Libera
Associazione Civica L.A.C. è satura di lodevoli iniziative proprio in favore di
chi pur di avere una casa si è sobbarcato di enormi sacrifici.
Dai lontani primi anni
’80 a tutt’oggi le iniziative intraprese sono state molteplici: azioni
scioperanti, manifestazioni di piazza, raccolte di firme proprio per abolire
l’I.C.I. quindi la tassazione sulla prima casa contro lo strapotere di
Equitalia che rovina le famiglie. Le case sono le nostre e non di Equitalia
perché le abbiamo pagate profumatamente con il nostro sangue e sudore.
A tal proposito il mese
di novembre 2002 proponemmo una raccolta di firme e ne raggiungemmo quota
cinquemila e nonostante lo scetticismo e l’ostruzione politica detta iniziativa
ebbe grande eco, anche forse dovuta al fatto che il 17 dicembre del 2007 il
sottoscritto fece pervenire alla presidenza di Forza Italia, in via dell’Umiltà
a Roma, le cinquemila firme autenticate.
Restando con i piedi per
terra e tornando ai giorni nostri notiamo come il problema casa è molto
radicato e sentito tantissimo. Le testate dei mass media nei loro articoli, in
prima pagina, mettono in risalto le difficoltà di tantissimi italiani e non che
hanno bisogno di una casa. In questi momenti tutti i pretendenti al potere
vanno in cerca di abili arrotini per poter affilare le lame di combattimento.
Costoro, con la loro
mentalità romana, secondo i quali ha valore la realtà del potere che detengono
e disdegnano le altre realtà a loro dire, futili e credono che con le loro
ciancerie di cui siamo assuefatti e corrosi i timpani e le trombe d’eustachio,
facendoci ancora credere che dalle gocce di rugiada si possono fare delle
bellissime collane da donare ad una principessa.
Noi la rugiada non la
vogliamo più raccogliere, stanchi ormai di quanto ne dicano siamo diventati
tutti apatici della politica tanto è vero che a votare si è resi atei.
I politici sono come
Arpate che diventata cieca affermava ostinatamente che in casa non c’era luce.
Ciechi di fronte ai loro difetti e danno la colpa a chi è loro accanto.
Quello che non hanno
perduto lo hanno ancora. Non hanno perduto le corna? Hanno ancora le corna!
Chi si sostituisce alla
vera saggezza, con vero spirito cittadino, quando si gettano nella vita
politica si dimostrano tra i peggiori mascalzoni i quali non pensano a quello
che ascrivono. Chi ci governa si fa guidare dalla gloria e da miopi interessi.
Costoro sono un manipolo di persone che non vedono mai chiaramente gli
obiettivi. In questi tempi moderni non si è guidati dalla fortuna. Chi ci
governa è guidato dalle leggi economiche emanate dal legislatore e burocrati
assatanati dal dio denaro. Non sono le idee umane a disgregare la società ma
l’organizzazione repressiva. Non è del tutto pensare che ci sono limiti a
quanta disarmonia con la natura l’uomo possa sopportare chi si sente pater
patriae invece sono i boia dello Stato. In questi ultimi tempi si vive in un
clima di quando le città si spopolavano e si rinunciava a sposarsi con
oggettive motivazioni.
Attualmente i nostri
governanti esigono tasse a non finire. E’ come se in cambio della nostra
esistenza dovremmo noi tutti dare la metà della nostra dote cioè la vita.
Sti signori hanno perso
la credibilità, le poltrone di potere a furia di giuramenti e false promesse.
La migliore condizione
per lo Stato è quella di avere un Parlamento giusto. Tuttavia non abbiamo
un’effettiva tradizione di resistenza dei nostri parlamentari che rispondono a
questi ideali.
Non tutti possono emulare
come Trasea Peto. Si sentono sempre vincitori e quando salgono sui palchi ad
orare, dobbiamo sentirci fortunati ad ascoltarli?
Questo Stato è troppo
corrotto perché lo si possa salvare se è interamente sommerso dal male.
Così si spiega come i
nostri governanti ci vessano molto peggio di come venivano vessati gli egiziani
sotto il dominio romano.
Il Presidente
Libera Associazione Civica Andriese
Santovito Vincenzo
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