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giovedì 20 novembre 2014

ANDRIA : I TITOLONI DI OGGI SULLA STAMPA, “RIPRENDIAMOCI LE CASE!”

ANDRIA, NOI LE CASE NON VOGLIAMO RIPRENDERCELE PERCHE’ NON VOGLIAMO CHE CI VENGANO TOLTE.

Come nell’anno 2007, con l’avvicendarsi delle consultazioni politiche si presentano i mecenati di turno . Appaiono come i migliori filantropi e dei Trasea Peto, annunciando promesse di abolizione delle tasse sulla casa. In questi sette anni ne abbiamo sentite tante, demagogie e menzogne, subendone le conseguenze. La storia della Libera Associazione Civica L.A.C. è satura di lodevoli iniziative proprio in favore di chi pur di avere una casa si è sobbarcato di enormi sacrifici.
Dai lontani primi anni ’80 a tutt’oggi le iniziative intraprese sono state molteplici: azioni scioperanti, manifestazioni di piazza, raccolte di firme proprio per abolire l’I.C.I. quindi la tassazione sulla prima casa contro lo strapotere di Equitalia che rovina le famiglie. Le case sono le nostre e non di Equitalia perché le abbiamo pagate profumatamente con il nostro sangue e sudore.
A tal proposito il mese di novembre 2002 proponemmo una raccolta di firme e ne raggiungemmo quota cinquemila e nonostante lo scetticismo e l’ostruzione politica detta iniziativa ebbe grande eco, anche forse dovuta al fatto che il 17 dicembre del 2007 il sottoscritto fece pervenire alla presidenza di Forza Italia, in via dell’Umiltà a Roma, le cinquemila firme autenticate.
Restando con i piedi per terra e tornando ai giorni nostri notiamo come il problema casa è molto radicato e sentito tantissimo. Le testate dei mass media nei loro articoli, in prima pagina, mettono in risalto le difficoltà di tantissimi italiani e non che hanno bisogno di una casa. In questi momenti tutti i pretendenti al potere vanno in cerca di abili arrotini per poter affilare le lame di combattimento.
Costoro, con la loro mentalità romana, secondo i quali ha valore la realtà del potere che detengono e disdegnano le altre realtà a loro dire, futili e credono che con le loro ciancerie di cui siamo assuefatti e corrosi i timpani e le trombe d’eustachio, facendoci ancora credere che dalle gocce di rugiada si possono fare delle bellissime collane da donare ad una principessa.
Noi la rugiada non la vogliamo più raccogliere, stanchi ormai di quanto ne dicano siamo diventati tutti apatici della politica tanto è vero che a votare si è resi atei.
I politici sono come Arpate che diventata cieca affermava ostinatamente che in casa non c’era luce. Ciechi di fronte ai loro difetti e danno la colpa a chi è loro accanto.
Quello che non hanno perduto lo hanno ancora. Non hanno perduto le corna? Hanno ancora le corna!
Chi si sostituisce alla vera saggezza, con vero spirito cittadino, quando si gettano nella vita politica si dimostrano tra i peggiori mascalzoni i quali non pensano a quello che ascrivono. Chi ci governa si fa guidare dalla gloria e da miopi interessi. Costoro sono un manipolo di persone che non vedono mai chiaramente gli obiettivi. In questi tempi moderni non si è guidati dalla fortuna. Chi ci governa è guidato dalle leggi economiche emanate dal legislatore e burocrati assatanati dal dio denaro. Non sono le idee umane a disgregare la società ma l’organizzazione repressiva. Non è del tutto pensare che ci sono limiti a quanta disarmonia con la natura l’uomo possa sopportare chi si sente pater patriae invece sono i boia dello Stato. In questi ultimi tempi si vive in un clima di quando le città si spopolavano e si rinunciava a sposarsi con oggettive motivazioni.
Attualmente i nostri governanti esigono tasse a non finire. E’ come se in cambio della nostra esistenza dovremmo noi tutti dare la metà della nostra dote cioè la vita.
Sti signori hanno perso la credibilità, le poltrone di potere a furia di giuramenti e false promesse.
La migliore condizione per lo Stato è quella di avere un Parlamento giusto. Tuttavia non abbiamo un’effettiva tradizione di resistenza dei nostri parlamentari che rispondono a questi ideali.
Non tutti possono emulare come Trasea Peto. Si sentono sempre vincitori e quando salgono sui palchi ad orare, dobbiamo sentirci fortunati ad ascoltarli?
Questo Stato è troppo corrotto perché lo si possa salvare se è interamente sommerso dal male.
Così si spiega come i nostri governanti ci vessano molto peggio di come venivano vessati gli egiziani sotto il dominio romano.



 Il Presidente
  Libera Associazione Civica Andriese
Santovito Vincenzo


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