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News dalle Città della BAT

venerdì 30 gennaio 2015

ANDRIA : Solleciti di pagamento e avvisi inoltrati dal Comune ai contribuenti

Continuano a susseguirsi sulla stampa interventi critici in merito  alle cosiddette “cartelle pazze” inviate dal Comune di Andria ai cittadini per il pagamento della tassa rifiuti  e dell’ICI relativi ad alcune annualità arretrate.
Tali interventi di associazioni politiche e sindacali e  del capogruppo del PD in consiglio comunale, Giovanni Vurchio, hanno, fra gli altri, un elemento che li accomuna: il mancato riscontro da parte dell’amministrazione comunale e dei gruppi di maggioranza.
Eppure il problema posto non riguarda soltanto il disagio procurato a tanti contribuenti per gli estenuanti andirivieni  tra i propri consulenti e gli affollati  uffici comunali per ottenere un appuntamento e  per verificare la propria posizione, che spesso si risolvono con la correzione  o con l’annullamento  del “sollecito” di pagamento erroneamente inviato.
Si vorrebbe anche sorvolare (ma come si può?) sul fatto che alcuni cittadini, in genere i più anziani e quelli meno assistiti, siano incolpevolmente indotti a pagare nuovamente tasse e tributi già versati ma di cui non hanno memoria.
Il punto essenziale concerne infatti  l’inqualificabile disorganizzazione a cui è sottoposta la macchina comunale, che è a monte di questi episodi, e l’eclatante rischio di avere un buco di bilancio, che ne è la diretta conseguenza. 
Se infatti questi solleciti di pagamento vengono inviati, significa che nella contabilità del Comune risultano dei versamenti non effettuati e quindi dei crediti da riscuotere. Tali crediti si traducono nei bilanci dell’Ente in “residui attivi” che determinano appunto un’aspettativa di entrata per le casse comunali a fronte delle quali si determinano le previsioni di spesa. Dunque, se quelle entrate non si realizzano perché poi se ne verifica l’inesistenza, le spese che sono state effettuate non hanno più copertura. Per ovviare al rischio di errori, sempre possibili, esiste una voce prudenziale in bilancio concernente la svalutazione dei propri crediti. Ma, naturalmente, se gli errori sono numerosi, le cautele risultano insufficienti ed  il monte crediti si sgretola rischiando di provocare una voragine.
Più volte, in questi anni,  in occasione delle sessioni di bilancio di previsione e di conto consuntivo, i consiglieri opposizione hanno messo in guardia l’amministrazione Giorgino dai pericoli derivanti da sconsiderate previsioni di entrate che poi non si verificano e che, come minimo,   determinano  affanni e ritardi nei pagamenti del Comune ai propri fornitori. Sono state anche presentate dai consiglieri di minoranza  due proposte di deliberazione, entrambe liquidate con pareri sfavorevoli senza che fossero nemmeno portate in discussione in Consiglio.
I rilievi dell’opposizione di centro sinistra sono stati spesso condivisi dai revisori dei conti dell’Ente e da noi  portati all’attenzione della Corte dei Conti, sezione di Puglia. Quest’ultima nell’aprile 2014 ha emesso “pronuncia” sui conti andriesi con evidenziazione dell’“irregolare accertamento nel 2011 e nel 2012 di un risultato di amministrazione formato da cospicui residui attivi derivanti crediti di dubbia esigibilità” che rischiano di pregiudicare “gli equilibri finanziari dell’Ente”.
Nulla sembra abbia però smosso la serafica tranquillità dei nostri amministratori, che oggi si concedono pure il lusso del silenzio dinanzi agli interrogativi che vengono loro posti, salvo farli sobbalzare sulla sedia quando queste domande le trasformiamo in critiche.
Ma con tenacia e nell’interesse dei cittadini queste domande le riproponiamo ancora una volta, ancorati alla speranza che finalmente dall’Amministrazione qualcuno risponda: qual è l’entità dei crediti iscritti in bilancio che già si sono rivelati inesistenti per errori e duplicazioni? E qual è l’ulteriore rischio per la tenuta del bilancio comunale già rilevato dalla Corte dei Conti?

Il consigliere comunale
Nunzio Liso


Il segretario cittadino PD
Maria Carbone

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