Il 13 febbraio ricorre l’anniversario della famosa Disfida di Barletta, avvenimento storico di notevole rilevanza che tutti noi conosciamo.
Patrimonio non solo di Barletta ma di tutti gli italiani e scostandoci da sterili campanilismi anche Trani ha una parte nella vicenda.
Facciamo una doverosa premessa: Trani dal 1495 al 1509 a causa di un debito di quindici mila ducati contratto da re Ferrante II, per sostenere le spese di guerra, è governata dalla Serenissima. Per questa motivazione e per l’equidistanza tra gli accampamenti francesi e spagnoli viene scelto il campo Sant’Elia come sito ideale per lo svolgimento della battaglia.
Ferrante Caracciolo duca D’Airola e Preside del Salento e della Japigia, nel 1583 volle costruire un monumento nel sito in cui tutto si era svolto. Oggi è possibile notare l’epitaffio scritto da Pietro Angeli e lo stemma dello stesso Caracciolo.
Nel 1805 il monumento viene parzialmente distrutto dalle truppe francesi e nel 1846 il capitolo Metropolitano affidandosi ai fratelli Bassi lo ricostruisce. In occasione dell’anniversario del 1903 vengono aggiunti i toccanti versi di Giovanni Bovio. Nel 1975 viene nuovamente risistemato dopo atti di vandalismo.
Da alcuni anni sentiamo il dovere di rendere omaggio al monumento liberandolo dalle erbe infestanti, è parte della nostra storia e non deve cadere nel dimenticatoio.
Purtroppo pochi conoscono l’epitaffio e ovviamente questo particolare della vicenda, siamo felici che tanti ragazzi ogni anno vogliano venire assieme a noi per “vederlo”.
Trani deve assumersi la responsabilità magari in unione con la Bat della riqualificazione e fruizione del sito come auspico da anni. . La conoscenza della nostra storia è la base per la sola forma occupazionale in cui il nostro territorio può competere e primeggiare. Sarebbe opportuno un allargamento, già invocato in questi anni, dell'area adiacente all'epitaffio in quanto quasi impraticabile con mezzi e per le scolaresche.
Non sarebbe ora che questo luogo venisse visitato almeno il 13 febbraio?
Lontano dagli occhi lontano dal cuore? Non ci stiamo!
Andrea Moselli
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