Lo
sciopero dei lavoratori della Coop a Barletta e in tutta la Regione(con una
significativa mobilitazione anche nelle città di Andria,Foggia,Molfetta e Bari)
è sicuramente riuscito con una buona partecipazione che ha di certo messo in
crisi l'azienda.
Uno
sciopero proclamato contro la decisione padronale di licenziare
complessivamente 230 lavoratori con alcune decine anche per la sede di Barletta
attraverso un'opera di esternalizzazione di interi reparti che la Coop
appalterebbe ad altre società,grazie anche all’introduzione del Jobs Act, con diritti più ridotti e sfruttamento
maggiore di manodopera.
Siamo
stati presenti al fianco dei lavoratori in sciopero non solo per testimoniare
la nostra solidarietà ma anche per esprimere la nostra netta opposizione per la
condotta padronale di chi attraverso slogan finge di avere un carattere
popolare "La coop sei tu", anche attraverso un'organizzazione
cooperativistica, ma che poi mostra la faccia dura contro lavoratori che già
guadagnano salari bassissimi con ritmi di lavoro pesantissimi.
Riteniamo
che se le procedure di mobilità, anticamera dei licenziamenti, non saranno
ritirate ( e non ci fidiamo delle trattative ministeriali con il ministro del
lavoro Poletti, ex presidente della lega delle cooperative), bisognerà
innalzare il livello di scontro con scioperi prolungati e manifestazione
cittadina.
Durante
il presidio molti cittadini di Barletta hanno manifestato la propria
solidarietà nei confronti dei lavoratori in lotta accogliendo la proposta di
non effettuare compere all’interno dell’Ipermercato in questa giornata di
sciopero.
Proprio
il boicottaggio è un’arma potente in mano ai cittadini per partecipare alla
mobilitazione e far sentire la propria
voce nei confronti di un’azienda che fattura milioni di euro e cerca in tutti i
modi di scaricare i costi sociali sui lavoratori.
Noi crediamo dunque che i lavoratori debbano
continuare la mobilitazione con uno sciopero prolungato e picchetti contro il
crumiraggio filo-aziendale e che si debba boicottare l'azienda non facendo la
spesa o cancellando la propria iscrizione come soci Coop fino a quando non
saranno ritirate le procedure di licenziamento. Tutto questo potrebbe servire a
fermare l'ipotesi dei licenziamenti annunciati e a mettere in crisi l’immagine
di un’azienda che a parole predica etica e responsabilità ma nei fatti si
comporta come i vecchi padroni delle ferriere.
Alessandro Zagaria-
Collettivo EXIT
Michele Rizzi-
Partito di Alternativa Comunista
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