A
partire dalle ore 10.00 di domani, venerdì 4 dicembre, la mobilitazione a
difesa dei diritti sociali, previdenziali, assistenziali e fiscali dei
cittadini.
A
farne le spese saranno come sempre i cittadini, la vera conseguenza dei tagli
ai patronati sarà rendere i diritti sociali, previdenziali, assistenziali e
fiscali da gratuiti, e quindi accessibili a tutti, a pagamento, e quindi solo
per pochi. Il Governo, infatti, anziché estendere l’assistenza universalistica,
in una fase così difficile per milioni di famiglie, sceglie di sottrarre
importanti risorse all’assistenza: i tagli decisi per il 2016 si vanno ad
aggiungere a quelli dello scorso anno, inoltre viene introdotta una modifica
alle modalità di calcolo dell’aliquota di prelievo dal fondo dei patronati con
la conseguenza che nei prossimi anni si determineranno ulteriori riduzioni dei
finanziamenti compromettendo concretamente la stessa esistenza delle strutture
di Inca e Caaf.
Migliaia
di famiglie della Provincia di Barletta – Andria – Trani pagheranno sulla
propria pelle queste riduzioni non potendo più continuare a ricevere assistenza
previdenziale per le pratiche relative alla pensione, al sostegno al reddito,
agli ammortizzatori sociali o per il riconoscimento di invalidità e di malattie
professionale. Stesso discorso sul versante fiscale, ovvero per l’assistenza
alle dichiarazioni dei redditi e per l’Isee. Per questo Cgil ed Inca lanciano
una campagna di sensibilizzazione con lo slogan “Te la faranno pagare cara” ed
organizzano insieme a Cisl e Uil ed agli altri patronati del Ce.Pa. un presidio
davanti alla sede dell'Inps di Andria (via Guido Rossa), domani venerdì 4
novembre, alle ore 10.00 per tentare di cambiare una norma sbagliata tesa a
colpire i diritti dei cittadini.
“Si
tratta di un autentico attacco frontale all’attività di tutela che svolgiamo
nelle nostre sedi e che invitiamo a visitare in qualsiasi giorno della
settimana per comprendere quanti siano gli utenti che quotidianamente le
affollano per chiedere assistenza. I tagli – spiegano Luigi Antonucci,
segretario generale Cgil Bat e Nicola Martiradonna, responsabile Inca
Bat – rischiano di mettere in discussione non tanto i servizi quanto il
principio della gratuità con un impatto drammatico sulle tasche come sempre dei
contribuenti”.
A
sostegno delle ragioni della mobilitazione nei giorni scorsi si è espresso
anche il comitato Inps Bat, presieduto da Pasquale Zinni, che in
un ordine del giorno giudica “assurdo e controproducente l’ipotizzato taglio
delle risorse che finanziano l’attività dei patronati” ed esprime “solidarietà
ed adesione ad ogni tipo di iniziativa volta a sensibilizzazione i cittadini”
condividendo l’appello “al Presidente della Repubblica teso ad ottenere la
cancellazione delle inique misure previste dalla Legge di Stabilità 2016”.
Ufficio stampa Cgil Bat
Michela Alicino
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