Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

lunedì 4 aprile 2016

ANDRIA : IL RINVIO DELLA SENTENZA DEL TAR SUGLI AUMENTI TARI E TASI METTE SOTTO RICATTO CITTADINI E CONTRIBUENTI.

A MARZO E’ SCADUTO IL TERMINE PER IL RAVVEDIMENTO INTERMEDIO.
SE LA SENTENZA DOVESSE TARDARE ANCORA I CITTADINI SAREBBERO “COSTRETTI” A PAGARE UN CONTO SALATISSIMO.

Il rinvio della sentenza del Tar addirittura a data da destinarsi mentre avrebbe già dovuto esprimersi sul ricorso del Ministero “contro” gli aumenti tariffari per IMU-TARI e TASI 2015 nel comune di Andria, non è cosa da poco e le conseguenze potrebbero essere davvero serie per i contribuenti.
Una sentenza che fosse giunta nei termini previsti, dopo che tutte le altre forme di “salvataggio” governativo sono state di fatto escluse ancorché richieste e sollecitate dai comuni pasticcioni per affermare la loro volontà vessatoria “contro” i Contribuenti chiedendo la sanatoria delle illegittimità relative alle delibere fuori tempo e fuori termine degli aumenti tariffari per IMU-TARI e TASI 2015, avrebbe messo alcuni punti fermi ad una questione che ora potrebbe indurre i cittadini e contribuenti ad essere assaliti dal panico quindi essere indotti a pagare “forzatamente” ciò che ancora non si conosce se sia pienamente legittimo o meno pagare.
Lo scorso marzo quindi solo alcuni giorni fa è scaduto il termine, per quanti decisero di pagare sulla base delle tariffe senza l’applicazione dell’aumento incerto, per avvalersi del cosiddetto ravvedimento intermedio. Trattasi di una recente novità legislativa. Infatti alle già previste e consolidate forme di ravvedimento per omesso o tardivo versamento del tributo cioè: 1. ravvedimento “sprint” (pagamento entro 14 giorni), con sanzione dello 0,2% al giorno (2% per 1/10), quindi 0,4% in caso di ritardo di due giorni, 0,6% in caso di ritardo di tre giorni, e così via fino a 14 giorni (sanzione del 2,8 per cento); 2. ravvedimento “breve” (entro 30 giorni), con sanzione del 3 per cento (1/10 del 30 per cento); 3. ravvedimento “lungo”(entro un anno), con sanzione del 3,75 per cento (1/8 del 30 per cento), dal 2015 è stata introdotta la cosiddetta modalità intermedia CIOE’ QUELLA DI CUI AVREBBERO POTUTO USUFRUIRE I CONTRIBUENTI ANDRIESI ENTRO MARZO SCORSO SE IL TAR SI FOSSE ESPRESSO E QUALORA IL COMUNE DI ANDRIA AVESSE AVUTO RAGIONE SULLA SUA DECISIONE DI AUMENTARE LE ALIQUOTE QUINDI I CONTRIBUENTI FOSSERO STATI CHIAMATI A PAGARE LE DIFFERENZE, che è una nuova tipologia di ravvedimento che consente al contribuente di sanare le irregolarità entro 90 giorni. A stabilirla è la nuova lettera a-bis dell’articolo 13 del Dlgs 472/1997 che prevede la riduzione della sanzione a un nono del minimo se la regolarizzazione “avviene entro il novantesimo giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione,ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro novanta giorni”.
L’agenzia delle Entrate è intervenuta con la circolare 23/E del 9 giugno 2015 chiarendo che il termine di 90 giorni per effettuare il nuovo ravvedimento “intermedio” decorre dalla data della violazione, se si tratta di omesso o tardivo versamento. Il chiarimento si riferisce ai tributi erariali ma è applicabile anche ai tributi locali, che vengono peraltro espressamente citati dalla circolare.
La mancata pronuncia del Tar, quindi, non è cosa da poco e auspichiamo che i Giudici del Tribunale si siano resi conto delle conseguenze che tale rinvio senza termine abbia avuto sui contribuenti ora che è stata VANIFICATA la possibilità di usufruire del vantaggioso ravvedimento intermedio in applicazione del quale il contribuente andriese, nel caso di vittoria del comune al Tar, avrebbe potuto sanare l’omesso pagamento del saldo Imu e Tasi 2015 effettuando il versamento entro il 15 marzo 2016, applicando al tributo la sanzione dell’1,67% e gli interessi legali (0,5% su base annuale fino al 31 dicembre 2015 e 0,2% dal 1° gennaio 2016). Ad esempio, in caso di tributo pari a 1.000 euro, le sanzioni ammonterebbero a 16,7 euro e gli interessi a 0,61euro, per un totale complessivo di 1.017 euro (importo arrotondato). Per effettuare il calcolo degli interessi legali occorre utilizzare la seguente formula: imposta non versata moltiplicata per il tasso legale (0,5% fino al 31 dicembre 2015, 0,2% dal 1° gennaio 2016) moltiplicato per il numero dei giorni di ritardo
diviso 36.500.
Trascorsi quindi i termini per il ravvedimento intermedio non rimane ora che, sempre nel caso arrivi la pronuncia del Tar favorevole al comune di Andria, avvalersi del ravvedimento lungo cioè il pagamento entro un anno con sanzione del 3,75 per cento. Il contribuente potrà avvalersi del ravvedimento lungo entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione e non entro il termine di un anno dalla violazione.
Un’altra domanda sorge spontanea e legittima ancorché scomoda e fastidiosa per gli strateghi professionisti: se il Tar dovesse ancora ritardare la pronuncia della sentenza o se il comune di Andria, di fronte ad una quasi sicura “sconfitta” viste le vane speranze di “sanatoria del pasticcio” del Milleproroghe susseguente al ritiro del’emendamento anti-contribuenti nella legge di stabilità (di fatto due sonore bocciature delle quali il Tar sicuramente ne terrà in debita considerazione) dovesse decidere di ricorrere al Consiglio di Stato e poi alla Cassazione cosa accadrebbe? Accadrebbe che si farebbe scadere anche il termine di un anno per usufruire del comunque vantaggioso ravvedimento lungo e mettere i contribuenti nella condizione di terrore inducendoli “di forza” ad andare a versare le differenze o l’imposta non versata e questo, se dovesse essere supportato da una diabolica e perversa “strategia” sarebbe veramente umiliante e penoso e non resterebbe senza conseguenze.
L’invito quindi è che il Tar possa immediatamente stabilire la data per la sentenza e che non si metta il contribuente in condizione di essere costretto a pagare qualcosa che al momento sembra ancora molto oscuro ed incerto e che sia lo stesso Ente Pubblico quindi il Comune di Andria, anche attraverso la sua schiera di avvocati, interni, aggiunti, aggregati, accomodati, acconsigliati, sinora silente in tal senso, a PRETENDERE e SOLLECITARE per il bene della Comunità e per la certezza del Diritto che il Tar si esprima entro l’anno in modo da sapere come comportarsi senza essere sudditi e sottomessi fino all’ultimo respiro.
Al fine di evitare che si continui a strumentalizzare su questo argomento è bene ricordare che comuni come quello di Andria hanno deliberato gli aumenti delle aliquote e delle tariffe dei tributi locali, essendo andati al voto il 31 maggio del 2015, oltre il termine per il rispetto del limite per la deliberazione del C.C. cioè quello del 30 luglio che sarebbe stato forse difficile da rispettare ma non impossibile quindi ecco perché il Governo ne ha tenuto conto non approvando la “sanatoria” e ne terrà conto anche il Tar con fortissime possibilità che i cittadini vedano soddisfatte le loro legittime aspirazioni di non vedersi salassati dall’Ente patrigno che continua a scavare nelle tasche bucate dei contribuenti andriesi.


                                                                                                                      Area Amministrativa
                                                                                                                        UNIMPRESA BAT
                                                                                                                          Il Responsabile

                                                                                                                         Savino Montaruli

Nessun commento:

Posta un commento