DURANTE IL “SUMMIT” A PALAZZO DI
CITTA’ EMERGE ANCORA PIU’ EVIDENTE L’INCAPACITA’ DI GESTIRE
LE POTENZIALITA’ DEL MANIERO FEDERICIANO.
UNA SCONFITTA PER TUTTI, O QUASI.
La sala consiliare del comune di
Andria, venerdì 27 maggio, era gremita e tra le tante interessanti e
significative presenze anche quelle di coloro che hanno “gestito”
il territorio per anni, alcuni per decenni, che non hanno avuto
l’umiltà di parlare dei loro errori e delle loro inefficienze di
fronte alle relazioni di esperti, docenti e studiosi che hanno
inequivocabilmente bocciato la città evidenziando l’assenza
pressoché totale di politiche turistiche e di attrattiva con la
conseguenza che Andria è sempre più lontana da Castel del Monte.
Flussi turistici arrivano al maniero federiciano, moltiplicando le
presenze fino al record delle duecentocinquantamila l’anno ma con
una ricaduta pari a “zero” sulla città dove, invece, la tendenza
è esattamente opposta quindi nessuna, nessunissima capacità di
“catturare” quei turisti e visitatori verso il comune cocapoluogo
di Provincia.
Mentre grazie agli altri castelli
federiciani le città di Trani, Barletta e Bari attirano enormi
flussi di visitatori e fanno registrare il record in termini di
incassi, Andria non sa cosa offrire ed ecco che a suggellare il
connubio tra la Comunità e il Monumento Patrimonio dell’Umanità è
rimasto solo l’elemento territoriale quindi fisico e nulla più.
Un’analisi spietata che nella Sala
consiliare, venerdì scorso, ha spiazzato tutti, mentre quei pochi
politici presenti si sono allontanati quasi immediatamente dopo
l’inizio del summit senza ascoltare e senza soprattutto comprendere
le ragioni dei propri errori, in qualità di politici, di
amministratori, di burocrati. Praticamente annullato quindi qualunque
beneficio derivante dall’azione locale delle Agenzie territoriali,
in primis quella di Puglia Imperiale, Patto Territoriale Nord Barese
Ofantino, Agenzia per l’Internazionalizzazione e per l’Inclusione
Sociale, ormai governate da uomini ombra di quegli stessi politici e
burocrati che anche venerdì scorso hanno perduto l’ennesima
occasione per capire e magari trasformare quei punti di negatività
in positività evitando di sbagliare ancora e di lascar passare
inosservata quella perla straordinaria che (solo) grazie ai privati e
a benemerite azioni concrete di alcune Associazioni, anche delle
Guide Turistiche, resiste agli “attacchi” e alla trascuratezza.
Qualcuno non riflette sul fatto che a
fare la storia dei luoghi, delle persone e delle attrattive, oggi,
non sono più le riviste patinate ma gli scatti immediati degli
smartphone divulgati in modo immediato e senza mediazioni.
Quegli scatti parlano di noi, della
nostra realtà e del territorio e quegli scatti, a Castel del Monte,
parlano anche di degrado, di abbandono, di inefficienze e di tutto
quello che poco o nulla si aggrada con quello che avrebbe voluto
l’Imperatore Stupor Mundi.
Andria era e rimane sempre più lontana
da Castel del Monte.
*Presidente Associazione “Io
Ci Sono!”
1^ Consulta Comunale Albo
Associazioni Città di Andria
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