Da poco, dopo fin troppa lunga attesa, giunto a capo della
Procura di Trani, il Procuratore, dott. Antonino Di Maio, ha
affermato: “quello della Bat è un territorio precario dal punto di vista della
sicurezza, pressato dalla criminalità foggiana, da una parte e da quella
barese, dall'altra. La Bat non ha una questura e suoi comandi provinciali di
Carabinieri e Guardia di Fnanza.”
Parole chiare ed inequivocabili, quelle del Procuratore, che
suscitano immediate reazioni. L’Associazione UNIMPRESA BAT, da sempre e
continuamente impegnata a denunciare la gravissima crisi sociale e di pubblica
sicurezza esistente nella provincia Bat, impegnata a sottolineare l’importanza
della Questura e degli altri presidi della Sicurezza ancora mancanti ma
estremamente necessari, è nuovamente intervenuta sull’argomento proprio
prendendo spunto dalle parole di Di Maio che, almeno per il momento, non pare
suscitino altre reazioni né da parte di politici né delle istituzioni. Eppure
proprio questa classe politica, dirigente ed istituzionale è tra le maggiori
responsabili dell’assenza di tali presidi non avendo mai manifestato reale volontà
di coinvolgimento per accelerare processi ormai fermi da anni, nonostante i
proclami e le rassicurazioni sempre buoni per una campagna elettorale vincente.
Relativamente alla Questura ancora assente nella Bat, il
Procuratore ha affermato di essersi adoperato perché la Questura possa essere
attivata e poi gli altri comandi, ritenendo l’istituzione dei comandi
fondamentale per quella necessaria opera di prevenzione per un territorio così
sensibile, anche per la sua estrema vicinanza con l'Albania.
Territorio sensibile; scambi criminosi con altre nazioni
vicine; prevenzione e aumento di uomini e mezzi che sarebbero la diretta
conseguenza dell’istituzione dei presidi mancanti: tutti concetti e parole
espresse nei numerosissimi comunicati stampa ed interventi dell’Associazione di
Categoria anche fortemente impegnata nel contrasto al racket ed alle
estorsioni. Il Presidente Savino Montaruli non ha resistito al dovere di
intervenire nuovamente sull’argomento e, rivolgendosi direttamente al
Procuratore di Trani, ha affermato: “sono estremamente felice per le parole
coraggiose pronunciate dal dott. Di Maio. Quelle parole andrebbero ancor più
approfondite per comprendere fino in fondo con quale territorio il Procuratore
dovrà confrontarsi. A proposito del suo impegno per la Questura, nel
ringraziarlo anticipatamente a nome dell’intera comunità, voglio ricordare che
le stesse, identiche parole vennero pronunciate dalla dott.ssa Clara Minerva,
Prefetto della Bat, appena insediatasi agli inizi del 2014. Le parole del Prefetto
furono: “Questura e sedi provinciali delle Forze dell’Ordine, porterò a termine
la costituzione della Bat“. Le parole del secondo Prefetto nella storia di una
Provincia che non c’è più e che forse non c’è mai stata se non per elargizione
di privilegi e benefits, impressionarono moltissimo la comunità che, allora,
ancora credeva in uno Stato, in Istituzioni che potessero riscattarsi e dare
segnali di efficienza e di tempestività. Macché, ancora nulla di tutte quelle
buone intenzioni, con il tempo lì a trascorrere inesorabile. No, non stata la misera caduta del cerbero alla base
di ingiustificati ed inaccettabili ritardi. Infatti il Prefetto Minerva affermò
che la priorità da affrontare sarebbe stata il completamento della
“costruzione” della Provincia. Questo significa – affermò la funzionaria
governativa – “attivare la questura e le sedi provinciali destinate alle Forze
dell’Ordine e questo indipendentemente dalle decisioni sul futuro degli enti
provinciali che spettano alla politica, perché i fondi ci sono e vanno
utilizzati”. Quelle parole assumevano ancor più valore perché secondo lo
Statuto della Provincia la città di Andria veniva individuata essere “Polo
della Sicurezza”, dove avrebbe dovuto sorgere, da anni ormai, proprio la nuova
Questura della Bat. Da quella dichiarazione del 2014 continuano a trascorrere
molti anni e la situazione dell’ordine pubblico e della percezione di
insicurezza tra i cittadini, gli imprenditori, i commercianti, continua a
crescere inesorabilmente. Sono aumentati i conflitti sociali e la sfiducia
nelle istituzioni con un drammatico allontanamento del popolo dalla politica e
dai suoi stratagemmi ben congegnati per finalità lobbistiche. Omicidi, aumento
dei reati predatori; furti di autoveicoli; furti in appartamento; rapine ed
estorsioni; danneggiamenti; aggressioni, minacce fino ad episodi ancor più
gravi che hanno anche investito gli Enti pubblici come i reati ambientali e
quelli strettamente connessi alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Un
susseguirsi di episodi di diversa natura criminale che pare non risparmino
nessuna delle dieci città di questo strano territorio, dalle più popolose come
Andria, Canosa, Trani, Bisceglie, Barletta fino alle più piccole del territorio
murgiano. L’Antimafia ancora oggi e già in passato, ripetutamente aveva
definito questo territorio “mafioso”. I giovani scappano via senza farne più
ritorno e i livelli di disoccupazione sono tripli se non quadrupli rispetto
alle percentuali nazionali certificate dall’Istat. In materia di povertà e di assenza
di coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che interessano i beni pubblici
la Bat è agli ultimissimi posti, come certificato nel Rapporto “ICity Rate 2017” di FPA, la classifica le smart city italiane tra
106 comuni capoluogo, di ottobre scorso, che ha posizionato Andria in
ultimissima fila. Ringraziamo il nuovo Procuratore di Trani per le sue
buone intenzioni – ha detto Montaruli – e siamo speranzosi che fino al prossimo
cambio di guardia, forse, la Questura potrebbe vedere la luce in quel rudere
fatiscente abbandonato in via Indipendenza ad Andria. Se sarà Lei, signor
Procuratore, ad inaugurare quel Presidio così importante Andria Le sarà grata
ma se al termine del Suo mandato ciò non fosse ancora accaduto allora sarebbe
imperdonabile, per le Istituzioni, per l’intera classe politica, burocratica ed
amministrativa e persino per quello Stato in cui ognuno di noi vorrebbe
(ri)cominciare a credere e a sperare”. – ha concluso Montaruli.
Area Comunicazione UNIBAT
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