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domenica 5 novembre 2017

TRANI : Guardie Rurali sul piede di guerra

Lo sciopero comunicato all’azienda è al momento sospeso in attesa dell’incontro all’ufficio vertenze collettive, resta lo stato di agitazione


Modifica dell’articolazione dell’orario di lavoro in maniera unilaterale con semplice affissione in bacheca dei nuovi turni. Accade al Consorzio Guardie Rurali di Trani “al fine di rendere più efficiente ed efficace il servizio di vigilanza”, scrive il presidente in una lettera ai sindacati in risposta alla contestazione di tale maniera di procedere. La Flai Cgil Bat e la Uila Uil Bat, infatti, ricordano che la modifica andava concordata con le rappresentanze sindacali aziendali, come prevede il CCL vigente.

“Come è noto le Guardie Rurali di questo consorzio godono di condizioni di miglior favore in materia di orario acquisite di fatto e di diritto e frutto di accordi aziendali con le passate direzioni aziendali. Il fatto di aver deciso unilateralmente di modificare l’orario di lavoro evidenzia quella condotta antisindacale di cui discutiamo da tempo”, spiegano Riglietti segretario generale Flai Cgil Bat e Palermo, segretario della Uila Uil Bari/Bat.


La vertenza, dalle comunicazioni su carta, è arrivata, su sollecitazione dei sindacati, il giorno 3 novembre all’ufficio del lavoro della Bat che ha convocato le parti ma vista l’assenza del Consorzio, i referenti del servizio hanno rinviato l’incontro al 13 novembre. “L’auspicio era che al tavolo si potesse giungere ad un accordo per dirimere la questione relativa alla nuova articolazione dell’orario, in considerazione però dell’indisponibilità da parte del Consorzio a presenziare in sede di ufficio vertenze, d’accordo con le RSA – concludono Riglietti e Palermo – abbiamo dapprima deciso di proclamare lo sciopero ad oltranza a partire dal 5 novembre prossimo, poi vista l’apertura da parte dell’azienda che ha ripristinato per il momento la vecchia turnazione l’azione di protesta è sospesa in attesa dell’incontro presso l’ufficio vertenze. Se l’esito non dovesse essere soddisfacente i lavoratori sono pronti ad incrociare le braccia”.

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