Avrei
voluto evitare l’ennesimo intervento sulla pratica, ormai divenuta Rito, dei
“Saldi Invernali”, puntualmente sollecitato e molto in voga nei circuiti
mediatici in tale periodo (ma accade ugualmente nel corrispondente periodo
estivo), ma, anche alla luce di alcune dichiarazioni apparse in questi giorni
sui giornali e sul web da parte di singoli commercianti, da rappresentanti di
Associazioni dei Consumatori e di Categoria, mi preme trarne spunto per
attenzionare un tema, dai più quasi sempre sottovalutato, ma dal gruppo
dirigente della Confesercenti B.A.T. evidenziato da quasi un decennio per il
quale, “unica coraggiosa voce” nel deserto conformista imperante, ed in
controtendenza rispetto alle posizioni più classiche della quasi totalità degli
stakeholders interessati ed alla “voce” degli esercenti attività
d’abbigliamento ed accessori, piccoli e meno piccoli, il nostro “gruppo
dirigente”, partendo da Trani, aveva cominciato a mettere in guardia,
commercianti in primis, ed a porre sul Tavolo della discussione sul tema, internamente
all’ Organizzazione, ma anche verso le Istituzioni ed all’ Opinione Pubblica circa
l’inefficacia della normativa da applicarsi alla pratica dei “SALDI, Vendite
Promozionali, ecc.”.
Nelle discussioni interne, riservate ai
nostri Dirigenti, era evidente che il Sistema legislativo si mostrava sempre più
obsoleto ed inidoneo a garantire una “concorrenza leale”, durante i periodi
dedicati a tali tipologie di vendite con scoutistica, rispetto all’ affermarsi delle
nuovissime tecnologie digitali, internet, telefonia, ecc., oltre che dalla “mobilità”
(sempre più sviluppata ed agevolata dalla crescita del traffico aereo Low
Coast), dei consumatori, molti dei quali rispondevano positivamente e sempre di
più alle lusinghe delle “promozioni” (spesso legate anche ad attività turistica
di Regioni Italiane più o meno limitrofe, quando queste decidevano a macchia di
leopardo sulle date da dedicare ai saldi e delle Nazioni Europee più visitate) sulle
possibilità di fare “Shopping” con modalità diverse e nei tempi più disparati
nei Grandi Magazzini (di Londra e Parigi, ad esempio) storicamente presi d’assalto in periodi durante i
quali da noi sarebbe stato considerato blasfemo effettuare vendite con sconti.
Ebbene sì, da allora, il nostro Gruppo
Dirigente, si diceva, creando quasi scandalo negli Addetti ai Lavori e presso i
nostri stessi colleghi, cominciò a discutere su come si potesse ovviare alla
ineluttabile corsa a mettere in campo atteggiamenti furbeschi, camuffati da una
parvenza di legalità, tendenti di fatto a dribblare una normativa ormai logora,
mettendo sul tavolo della discussione una serie di idee e di proposte che mettessero
in condizione l’imprenditore, evitando costrizioni normative e sanzioni varie
con conseguenti polemiche del “perché a me sì; al collega tizio no”, per
decidere, in piena autonomia, senza timori di sanzioni, i tempi nei quali
promuovere l’attività imprenditoriale attraverso le varie tipologie di scontistica
legate alla vendita promozionale, al saldo, ecc..), chiaramente cercando anche
di fidelizzare la clientela che più rispondeva alla attività di promozione.
Contestualmente si spingevano comunque i commercianti a pensare ad altre
formule di moltiplicazione degli incassi attraverso investimenti per la
apertura di più punti vendita (in Centri Urbani commercialmente più ricchi e/o
in centri Storici turisticamente rilevanti) ma,
soprattutto,
pensando ad una diversificazione delle strategie di vendita, in particolare
verso la vendita On line e/o attraverso piattaforme telematiche di settore.
Oggi notiamo, con una punta d’orgoglio
e soddisfazione, che avevamo visto lontano e siamo stati lungimiranti in quanto,
ormai da un paio d’anni a questa parte, tali nostre antesignane idee stanno
prendendo piede, almeno a leggere le dichiarazioni sia di alcuni singoli
commercianti, sia pur nella loro contraddittorietà, che, al dilagare delle vendite on line, si stanno
rendendo conto della inefficacia delle norme che regolamentano la vendita a
saldo e di cui chiedono l’applicazione; persino alcuni Rappresentanti di Categoria
sono stati obbligati ad un cambio di direzione delle proprie tesi, prendendo
atto che la “rivoluzione informatica” e la “globalizzazione in atto” sono
fenomeni molto complessi da controllare e che al contrario, in maniera meno
semplicistica, bisognerebbe cercare di governare mediante una discussione
costruttiva in cui salvaguardare le
attività commerciali con soluzioni realistiche e propositive e non illudendo i
più attraverso battaglie, di donchishiottiana memoria, contro i Mulini a Vento,
radicalizzando lo scontro.
Per non parlare delle posizioni
espresse da alcuni imprenditori che, ancor oggi, perseverando e
strumentalizzando furbescamente la loro richiesta di controllo (vi immaginate
un vigile urbano per ogni attività d’impresa quando a malapena abbiamo una
pattuglia di Forze dell’ Ordine per la sicurezza notturna delle nostre città?) sono
i primi a mandare sms, mail e quant’altro necessario in anticipo rispetto alla
data di partenza dei saldi; gli stessi che, magari in silenzio e senza farlo
sapere troppo in giro ed ai colleghi, stanno giustamente iniziando a fare
esperienze di business vero attraverso la vendita on line, finalmente
attrezzandosi, pur in ritardo rispetto ai nostri suggerimenti in tempi non
sospetti.
Per cui, ritornando alla ragione per
cui mi sono deciso ad intervenire, dando un mio modesto contributo, sul tema,
sin troppo abusato, dei “saldi”, bisogna prendere ormai atto che c’è qualcosa
che non quadra sulla Rappresentanza e sui Gruppi Dirigenti delle Associazioni
di Categoria, perché, se è vero che queste devono rappresentare le posizioni ed
“sentiment” degli imprenditori, di qualsivoglia settore, è anche vero, forse di
più, che i loro gruppo dirigenti hanno l’arduo compito ed il dovere di studiare
in anticipo i fenomeni economici di riferimento per indirizzare gli
Imprenditori a livello preventivo; anche a costo di fare scelte impopolari,
così come noi di Confesercenti abbiamo fatto molti anni fa e su varie
tematiche.
In
poche parole è necessario costruire e rafforzare, nelle nostre Città, il giusto
circuito virtuoso di fiducia tra i rappresentati ed i rappresentanti. Ed è su questo
che, attraverso un percorso nuovo e più costruttivo con le Pubbliche
Amministrazioni, soprattutto attraverso formule innovative di Governance quali
potranno essere i Distretti Urbani del Commercio, favoriti dalla Regione
Puglia, il gruppo dirigente di Confesercenti, sia a livello locale che
provinciale, proverà ad innescare la miccia vincente del rapporto Pubblico
Privato nel settore del Commercio e del Turismo al fine di imparare a decidere
preventivamente strategie costruttive e di posizionamento vincenti nel tempo,
abbandonando posizioni di retroguardia ed infruttuose.
Purtroppo
il settore commercio, come ogni fenomeno socio-economico dei nostri tempi, in
un mondo ormai globalizzato, è sottoposto a mutamenti continui che vanno
affrontati e studiati per decidere strategie vincenti e di successo.
Oggi le Organizzazioni di Categoria,
almeno le più rappresentative, sono di fronte a sfide epocali che vanno
affrontate con coraggio, professionalità, flessibilità, dinamicità ed
innovazione tecnologica, senza le quali si è destinati a soccombere.
Il gruppo dirigente della Confesercenti
Provinciale BAT, nel proprio piccolo, sta raccogliendo la sfida ed è pronto ad
offrire consulenze professionali tali da mettere in condizione le piccole
imprese di vincere le sfide quali novelli Davide contro i Golia rappresentati
dai grandi poteri economici.
Trani,
5.01.2018
Il
direttore
Confesercenti prov.le B.A.T.
dott. R. M. Landriscina
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