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News dalle Città della BAT

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venerdì 24 marzo 2017

BARLETTA : IN BILANCIO NESSUN FINANZIAMENTO PER LE DELIBERE SU RIFIUTI ZERO E MONITORAGGIO AMBIENTALE

Sapevamo fin dall’inizio che avremmo avuto grosse difficoltà nel trovare interlocutori affidabili all’interno delle istituzioni per l’approvazione e l’applicazione delle due delibere di iniziativa popolare sulla strategia Rifiuti Zero e il monitoraggio ambientale delle aziende insalubri. Questa interlocuzione poteva verificarsi solo se avessimo trovato di fronte istituzioni capaci di riconoscere il ruolo fondamentale dei movimenti nell’elaborazione di una proposta politica sulla crisi ambientale che vive la città di Barletta attraverso percorsi di partecipazione e autorganizzazione.
Non potevamo certo trovarla nell’amministrazione Cascella che, proprio durante l’approvazione lo scorso 26 novembre in Consiglio Comunale della delibera sul monitoraggio ambientale (quella su Rifiuti Zero è stata invece votata in Consiglio lo scorso marzo), ha prima tentato di cooptare i movimenti su una proposta che andava a stravolgere la delibera originale e poi ha tentato di farla votare, trovando l’opposizione del Forum Salute e Ambiente, presente nell’aula.
Sappiamo tutti poi come è andata a finire: il Consiglio Comunale ha votato la delibera originale presentata dal Forum Salute e Ambiente e sottoscritta dai cittadini, infliggendo una sonora sconfitta politica all’amministrazione guidata dal Sindaco Cascella. Oggi quel percorso di lotta non può dirsi esaurito solo con l’approvazione delle delibere di iniziativa popolare ma deve continuare fin quando non saranno rese operative, aprendo la strada ad un cambiamento nelle politiche economiche e ambientali della città.
Proprio in questo percorso si colloca la conferenza stampa indetta lo scorso 16 febbraio sotto il Palazzo di città, in cui abbiamo presentato le nostre proposte da inserire nel prossimo bilancio, che dovrebbe essere discusso lunedì 27 marzo(seconda convocazione il 29), per applicare le due delibere. Le proposte, che sono state protocollate e indirizzate al Sindaco Cascella, all’Assessore all’Ambiente Divincenzo e all’Assessore al Bilancio Pansini, prevedono:
- lo stanziamento di una somma iniziale (da ripetere nei vari passaggi) pari ad euro 100.000 che vada a finanziare la delibera di iniziativa popolare sul monitoraggio ambientale delle aziende insalubri;
- l’istituzione di un tavolo tecnico paritario tra le istituzioni e il Forum Salute Ambiente per monitorare tutti le varie fasi di attuazione della delibera;
- il finanziamento del passaggio da tassa sui rifiuti a tariffazione puntuale (uno dei punti fondamentali della Strategia Rifiuti Zero) per consentire ai cittadini che si impegnano nella raccolta differenziata di poter finalmente risparmiare.
Per inciso, nei Comuni dove questo sistema è stato già adottato come ad esempio Trento o Parma, si sono ottenuti benefici notevoli. Si è calcolato che nei primi sei mesi di approvazione della tariffa puntuale ci sarebbe anche una riduzione di oltre il 6% del rifiuto indifferenziato che va in discarica con risparmi notevoli per il Comune di Barletta e per i barlettani. Inoltre, con i soldi risparmiati per il conferimento in discarica di rifiuti indifferenziati si può prevedere l’ampliamento dei centri comunali di raccolta (isole ecologiche) trasformandoli anche in centri per il riuso e recupero dei materiali, creando opportunità lavorative.
A poco più di un mese dalla presentazione delle proposte come al solito l’Amministrazione Cascella non si è degnata di prendere in considerazione le nostre proposte, nè tanto meno di dare risposte alla cittadinanza su temi così importanti. La strategia dell'Amministrazione è chiara: non prevedere nessun impegno di spesa in bilancio per quanto riguarda le due delibere per renderle inattuabili e non entrare in conflitto con le aziende delle multinazionali presenti in città.
Se questo giochino è ormai palese, è chiaro anche il nostro proposito di non lasciar andare alla deriva una così preziosa opportunità di cambiamento reale e disattendere le aspettative dei tanti cittadini che hanno partecipato a questo percorso. L’obiettivo nostro e di un’intera città è quello di veder approvate le nostre istanze nel Consiglio Comunale deputato all’approvazione del bilancio, ed è per questo che continueremo a mobilitarci.


Sandra Parente-Forum Salute Ambiente Barletta

venerdì 25 novembre 2016

BARLETTA : Stravolgimento delibera monitoraggio ambientale aziende insalubri

Una serie di incontri di confronto aperti alle forze politiche e alle associazioni al fine di aprire la discussione alla partecipazione collettiva e ragionare sulla proposta di deliberazione per consiglio comunale di iniziativa popolare: era questo ciò che prometteva l’assessore all’ambiente Antonio Divincenzo lo scorso 18 marzo. 
In quella data il consiglio comunale di Barletta approvava la proposta di deliberazione “Rifiuti Zero” emendata e snaturata, difatti ad oggi lettera morta, e rinviava la discussione sulla seconda proposta riguardante il monitoraggio ambientale, entrambe di iniziativa popolare e sottoscritte da più di 1200 cittadini, presentate perciò con più del doppio delle firme rispetto a quelle ritenute necessarie ai sensi dello statuto comunale di Barletta.
Dopo otto mesi la proposta di deliberazione di iniziativa popolare “Monitoraggio Ambientale” compare nell’ordine del giorno della convocazione del prossimo consiglio comunale, per il 29 novembre alle ore 16,00 in prima convocazione ed il 30 novembre sempre alle ore 16,00 in seconda convocazione.
Come nella peggiore tradizione dell’amministrazione Cascella la volontà popolare viene disattesa ed il confronto negato, difatti il testo che il consiglio comunale si appresta a discutere nulla ha a che vedere con la versione originale presentata dal Forum Salute e Ambiente prima alla cittadinanza poi presso l’Ufficio per le relazioni con il pubblico al fine di approdare in consiglio comunale.
Nessun riferimento alle aziende insalubri Timac Ago Italia Spa e Buzzi Unicem Spa, né alle dettagliate premesse riguardanti le sostanze tossiche per l’ambiente e gli esseri viventi da esse rilasciate e non adeguatamente misurate e monitorate sul territorio di Barletta, né alla necessità di esplorare la correlazione tra le concentrazioni ambientali degli specifici inquinanti emessi dai suddetti impianti soggetti alla direttiva 98/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento (IPPC) e le condizioni patologiche della popolazione. Ed ancora: nessun riferimento all’adozione di azioni e iniziative necessarie alla verifica del piano di monitoraggio e controllo e delle prescrizioni contenute nelle AIA concesse agli impianti IPPC e né, di conseguenza, l’adozione di azioni e iniziative necessarie alla verifica della messa in atto delle migliori tecnologie disponibili (BAT), con riferimento ai documenti BREF e alle valutazioni da effettuarsi a carico degli Enti di controllo pubblici (ISPRA, ARPA Puglia).
Abbiamo voluto citare solo alcuni dei punti cancellati dalla nuova proposta di delibera targata sindaco Cascella e assessore all’ambiente Divincenzo, ancora una volta colpevoli di un modus operandi volto a non affrontare responsabilmente la presenza di due insalubri multinazionali, la Timac Agro, sotto sequestro con facoltà d’uso per violazione dolosa delle disposizioni in materia ambientale, omessa bonifica e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, e Buzzi Unicem per la quale la Procura di Trani ha richiesto il rinvio a giudizio di 17 indagati per gravissimi reati di disastro ambientale e falso.
Tutto ciò che l’amministrazione Cascella è stata in grado di partorire è una delibera di autocompiacimento riguardo al suo impegno a tutela di ambiente e salute in seno al Protocollo d’intesa con Provincia BAT, Regione Puglia, ARPA Puglia, ASL BAT e CNN-IRSA.
Vergognoso e menzognero considerare, a tal proposito, tardiva la proposta di iniziativa popolare su un monitoraggio ambientale relativo alle due aziende insalubri Timac Agro e Buzzi Unicem. Se è vero che il deposito presso il Comune di Barletta è avvenuto lo scorso dicembre, cioè un mese dopo la stipula del Protocollo d’intesa suddetto, è altrettanto vero e maggiormente rilevante il fatto che il Monitoraggio ambientale proposto dal Forum Salute e Ambiente è il frutto di quel confronto con sindaco e commissione ambiente iniziato nel 2014 e poi interrotto senza alcuna motivazione dall’amministrazione Cascella perciò di gran lunga antecedente oltre che dettagliato e partecipato rispetto a quello di origine istituzionale.
Ritenendo di dover rispettare e tutelare i cittadini di Barletta che hanno sottoscritto un documento che, falsificato, viene proposto al consiglio comunale, ci mobiliteremo per impedire la sua discussione in aula consiliare. A tale impegno seguiranno altre iniziative finalizzate a veder rispettata la volontà popolare ed il diritto dei cittadini ad essere coinvolti nelle decisioni che riguardano la propria salute e l’ambiente in cui vivono. Riteniamo necessario un drastico cambio di rotta delle modalità di monitoraggio adottate dalla compagine del Cascella che se dovessero rimanere così come sono porteranno ad uno spreco di denaro pubblico, non essendo idonee ad individuare i responsabili dell’inquinamento né a portare all’applicazione del principio “chi inquina paga!”.

Sabrina Salerno e Alessandro Zagaria
Forum Salute e Ambiente_Barletta


martedì 3 marzo 2015

BARLETTA : Strategia Rifiuti Zero ed aziende insalubri. L’amministrazione Cascella deve schierarsi.

La situazione di stallo nella politica amministrativa della città di Barletta ha purtroppo una ricaduta nefasta sulle proposte messe in campo da quei cittadini che, riuniti in movimenti e associazioni, cercano di promuovere la tutela dei diritti.
Nonostante ciò, noi non rinunciamo all’impegno a favore del nostro territorio e siamo a chiedere al Sindaco Cascella e al presidente della commissione ambiente, Rosa Cascella, di riprendere quel percorso  iniziato ormai quasi un anno fa e relativo alla strategia rifiuti zero e alle aziende insalubri operanti nella nostra città.

Due delibere sui temi in oggetto sono state concordate sia con il Sindaco che con la Commissione Ambiente che promisero di passare alla fase operativa subito dopo la pausa estiva. Sono passati più di sei mesi e nessuna risposta è stata data né conseguente azione è stata adottata.

Alessandro Zagaria, Sabrina Salerno – Movimento LIP Rifiuti Zero



sabato 15 novembre 2014

BARLETTA : il Manifesto internazionale contro tutte le forme di incenerimento e coincenerimento

Per la città della Disfida è necessario premiare i cittadini con una tariffa che sostituisca l’ingiusta TARI. Proposta una riconversione energetica per la Buzzi Unicem.

E' stato un successo! Oltre 200 persone hanno preso parte complessivamente, lo scorso fine settimana, nella "due giorni di Barletta". Attivisti, esperti e soprattutto molti cittadini (pochissimi invece gli amministratori) hanno partecipato ad un evento memorabile per la città de “La Disfida”. Relatori come Paul Connett, Rossano Ercolini, Enzo Favoino, Mariel Vilella ed Agostino Di Ciaula nonché altri provenienti da tutta Italia hanno preso parte ad un evento che ha anche voluto richiamare la insostenibilità dentro la città di un cementificio che brucia rifiuti.

Proprio i cementifici, in particolare, sono stati definiti da Paul Connett, professore emerito della St. Lawrence University di New York come una "toilette a bassa tecnologia" che brucia rifiuti con dispositivi di depurazione dei fumi molto approssimativi e che, inglobando le ceneri nel "clinker", crea i presupposti (una volta che gli edifici costruiti con questo cemento vengono poi demoliti) per una diffusione nell'ambiente di diossine e di metalli pesanti.

Inoltre è stata "smontata" la "balla" che sostituendo i combustibili fossili come il petrolio nelle caldaie dei cementifici con i rifiuti (CSS, combustibile solidi secondario) vi sarebbe un "miglioramento ambientale": FALSO!
Al contrario in questo modo i fumi in uscita dai camini dei cementifici contengono diossine e soprattutto metalli (mercurio) che il petrolio rilascia in quantità più basse. Se consideriamo poi che i cementifici "godono" di standard emissivi molto più permissivi per gas acidi (come i gas NOx ed altri) e che producono quantità maggiori di fumi se comparate con gli stessi nocivi impianti di incenerimento "dedicati" il quadro che si ricava da questi impianti è disastroso per salute ed ambiente.

Non a caso nel corso dell'incontro è stata promossa, da associazioni regionali Zero Waste, dal Movimento nazionale Legge Rifiuti Zero e da Zero Waste Italy, una petizione al parlamento europeo contro la truffa del CSS, “sdoganato” grazie al "Decreto Clini”, un nome una garanzia, quello dell’ex Ministro dell'Ambiente che è stato arrestato.

Le delegazioni italiane, presenti dal Veneto (Monselice), dall'Umbria (Gubbio), dalla Puglia (Barletta, Galatina, Cerignola - Borgo Tressanti e Margherita di Savoia), dalla Sicilia (Trapani), dal Lazio (Roma) hanno condiviso le loro battaglie con le delegazioni internazionali provenienti da Paesi quali Spagna, Inghilterra, Slovenia, dalla Serbia, dalla Bulgaria, Giappone e USA, hanno deciso di elaborare un manifesto contro tutte le forme di incenerimento e di "coincenerimento" e di riconvocarsi in Catalogna nel prossimo marzo. Le realtà italiane, invece, proprio in vista dell'incontro catalano s’incontreranno un mese prima a Monselice (PD).

Non sono mancate proposte ricche di progettualità provenienti da molte parti d'Italia, da Capannori in particolare, impegnate in un esaltante percorso di successo nell'azzeramento dei rifiuti che ha portato proprio a Capannori a promuovere addirittura un'azienda come Funghi espresso a produrre funghi dai fondi del caffè ricevendo il primo premio dalla Regione Toscana (su 180 imprese) che dimostrano come i “10 passi verso Rifiuti Zero" possano non solo evitare rischi ambientale e sanitari (al contrario di discariche ed inceneritori) ma promuovere nuova occupazione ed impresa locale.
Per la situazione di Barletta, in particolare, Rossano Ercolini ha evidenziato come sia inaccettabile che i cittadini, impegnati nella raccolta differenziata porta a porta, debbano vedersi aumentata in modo spropositato la Tari (tassa sui rifiuti), quando invece è possibile passare dalla tassa alla tariffa facendo pagare i cittadini in base alla frazione di residuo secco indifferenziato prodotto. Su questo il centro ricerca Rifiuti Zero di Capannori è disposto a far da consulente al Comune di Barletta a titolo gratuito.
E’ difatti arrivato il momento per il Sindaco Cascella di comunicarci che fine hanno fatto le due delibere sulla Strategia Rifiuti Zero e sulle aziende insalubri presentate da noi del Movimento Rifiuti Zero in Commissione Ambiente prima della pausa estiva e decidere se stare dalla parte della nostra comunità iniziando un cambio di rotta verso tutela della salute e dell’ambiente e promozione di nuova e sana economia a vantaggio del territorio.
Agostino Di Ciaula, invece, ha evidenziato come una forma di alimentazione da proporre alla Buzzi Unicem possa essere il metano, sicuramente molto meno impattante dal punto di vista sanitario ed ambientale sia rispetto al pet-coke che rispetto al combustibile da rifiuti.

E’ stato inoltre stigmatizzato dall'incontro internazionale il ricorso da parte del governo Renzi al decreto "Sblocca Italia" che in particolare con l'art.35 vuole rilanciare le sorti traballanti della lobby dell'incenerimento. Nei fatti questo articolo che contraddice in modo lampante e grottesco gli indirizzi europei rivolti a promuovere la riduzione dei rifiuti, il riuso ed il recupero di materia non passerà! Proprio su questo fronte si preparano altre iniziative di Zero Waste Italy in collaborazione con i gruppi locali volte a promuovere al massimo la strategia di Rifiuti Zero.

Alessandro Zagaria e Sabrina Salerno per il Movimento LIP Rifiuti Zero_Puglia
Rossano Ercolini e Patrizia Lo Sciuto per Zero Waste Italy

sabato 9 agosto 2014

BARLETTA : Rifiuti Zero nelle mani del Sindaco Cascella

Ancora una volta il Sindaco Cascella ha perso un’occasione importante per confrontarsi e discutere con i movimenti su questioni politiche che riguardano il futuro del nostro territorio.
Purtroppo per impegni “improcrastinabili” il Sindaco Cascella non ha partecipato ai lavori della Commissione Ambiente lo scorso 31 luglio in cui si doveva prendere una decisione finale sull’adozione da parte della nostra città della Strategia Rifiuti Zero.
La sua assenza e l’atteggiamento alquanto arrogante ed inconcludente dell’Assessore all’Ambiente Pisicchio, che ha partecipato alla Commissione con notevole ritardo per poi andar via dopo 10 minuti senza esprimersi sull’oggetto dell’incontro, non hanno impedito di portare avanti questo percorso per arrivare ad una proposta politica concordata.
Infatti come movimenti abbiamo accettato la proposta portata in Commissione Ambiente dal Dott. Diciaula(presidente regionale ISDE) di dare alla delibera Rifiuti Zero un suo percorso autonomo senza nessun riferimento alla Buzzi Unicem ma ribadendo con molta chiarezza il totale rifiuto all’incenerimento e al conferimento in discarica.
Inoltre abbiamo deciso di affiancare alla delibera Rifiuti Zero una seconda delibera,che dovrà essere approvata insieme alla prima ,in cui per la prima volta la città di Barletta incomincia un serio percorso di analisi e studio su tutte le fonti di inquinamento(supportato in questo da organismi pubblici e indipendenti) per trovare soluzioni che possano rispondere ai bisogni dei cittadini.
In questa seconda delibera si pone finalmente l’accento sulla mancanza totale di adeguate analisi sulle possibili ricadute sanitarie dovute alle emissioni di aziende insalubri;
Si stabilisce di approfondire le analisi delle concentrazioni degli inquinanti emessi(compresi quelli sino ad ora non controllati,come diossine,PCB,IPA e metalli pesanti) nelle matrici ambientali(aria,acqua e suolo),attuate attraverso il coinvolgimento,da parte dell’amministrazione di Barletta,di Enti Pubblici(Arpa,Facoltà di Medicina e Chirurgia,Facoltà di Veterinaria e Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari,Istituto Zooprofilattico);
La richiesta all’Osservatorio Epidemiologico Regionale dei dati epidemiologici(mortalità e ospedalizzazione)riferiti alle principali patologie neoplastiche e non neoplastiche a carico dei residenti nel Comune di Barletta nell’ultimo e più ampio periodo temporale disponibile;
Inoltre l’identificazione di eventuali interventi necessari a garantire un elevato livello di protezione ambientale e sanitaria per tutti quei lavoratori che operano in aziende classificate come insalubri e l’attivazione di una rete adeguata di monitoraggio ambientale e biologico affidata ad Istituzioni Pubbliche.
Da ciò che si evince è evidente che sarebbe un passo in avanti notevole per la nostra città gravata da numerose emergenze ambientali(basti pensare alla situazione disastrosa del nostro mare);nonostante gli anni di ritardo finalmente verrebbe realizzato uno screening sanitario e ambientale sul nostro territorio che  permetterebbe di mettere in campo azioni finalizzate a ridurre notevolmente i fattori di rischio.
La nostra proposta e la possibilità di realizzare un cambio di rotta radicale per quanto riguarda le questioni ambientali sono nelle mani del Sindaco Cascella.
Adesso vogliamo capire se il primo cittadino vorrà farsi garante di questo cambiamento,facendo sue le due delibere(senza possibilità di stravolgerle in Consiglio Comunale),oppure vorrà continuare nella politica di piccolo cabotaggio,senza nessuna prospettiva di lungo raggio.

-Alessandro Zagaria
-Sabrina Salerno
Movimento Rifiuti Zero

                                

giovedì 19 giugno 2014

BAT : IL MOVIMENTO LEGGE RIFIUTI ZERO INCONTRA I PARLAMENTARI

 lL Movimento Legge Rifiuti Zero ha incontrato il 12 giugno  in Parlamento i gruppi del M5S – MPA – PD ed  il presidente della Commissione Ambiente alla Camera dei deputati Ermete Realacci con l’intento di definire la calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare da noi depositata ad Ottobre 2013 con circa 86.000 firme.
Negli incontri sono stati affrontati i temi generali legati all’avanzata della strategia Rifiuti Zero in Italia ed in Europa ed ovviamente chiesto un preciso impegno perché sia finalmente portata in Aula alla Camera dei deputati la PRIMA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE che pone al Governo ed al Parlamento tutto la possibilità che si riconosca l’esercizio costituzionale del diritto sancito all’art. 71 – “Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli".
Abbiamo registrato di fatto un unanime consenso sull’appoggio alla nostra proposta di legge, superando anche alcune limitate incomprensioni con il M5S su un punto specifico di cui ci eravamo già impegnati a concordare una migliore formulazione lessicale che sgombri il campo da qualsiasi equivoco, nella ferma convinzione che occorre oggi una operazione di totale revisione  giuridica, di generale riconversione tecnologica e soprattutto di un grande percorso culturale di partecipazione popolare.
Ribadiamo che l’avvio del percorso segnato dalla Legge Rifiuti Zero in Italia possa essere la vera sfida alla creazione di un ciclo virtuoso che oltre a tutelare l’ambiente e la salute(chiudendo definitivamente la stagione delle discariche e degli inceneritori) possa dare una risposta di immediata attuazione in termini di riavvio di un ciclo produttivo sostenibile per la creazione di circa 400.000 nuovi posti di lavoro.
Un ciclo virtuoso che va dalla raccolta “porta a porta” generalizzata alla introduzione della Tariffa puntuale(basato sul principio di meno indifferenziato produci e meno paghi la tassa sui rifiuti) dall’attivazione dei Centri di raccolta, riuso e riparazione, alla realizzazione di impianti di riciclo dei materiali inorganici e di compostaggio dei materiali organici, dalla revisione del sistema di contributi CONAI all’introduzione della tassa sul “vuoto a perdere”.
Senza dimenticare le norme di contrasto come la moratoria contro gli inceneritori e la produzione di energia dai rifiuti, la revoca degli incentivi a forme di energia non rinnovabile, la revoca del D.M. Clini contro il CSS, la revoca dei contratti capestro per i Comuni per conferire negli inceneritori, la normativa sul reato di danno ambientale, la moratoria per le discariche di amianto e tanto altro ancora.
QUESTA E’ LA VERA RIVOLUZIONE CULTURALE CHE PROPONIAMO AL PARLAMENTO, ma anche da iniziare ad attuare in parte già SUBITO a partire dai territori più colpiti dalla devastazione AMBIENTALE.
Purtroppo nella nostra Regione dobbiamo registrare ancora uno scarso interesse da parte delle istituzioni per la Strategia Rifiuti Zero. Disinteresse che si concretizza ancora una volta con la promozione di un modello di gestione dei rifiuti basato sul conferimento in discarica (emblematico al riguardo l’autorizzazione concessa dalla Regione Puglia della discarica di Grottelline) o sul loro incenerimento.
Deludenti sono stati d'altronde anche i risultati del percorso di mobilitazione attraverso il quale abbiamo presentato a numerosi amministrazioni comunali la delibera per adottare la Strategia Rifiuti Zero.
Non fanno eccezione i Comuni della Provincia Bat dove in ogni caso come Movimento Legge Rifiuti Zero siamo riusciti a far diventare centrale nell’agenda politica locale la discussione della strategia che promuoviamo.
L’unica città che ha approvato la delibera Rifiuti Zero è stata Margherita di Savoia nel dicembre scorso senza però aver  ancora dato seguito  all’attuazione dei punti che costituiscono la Strategia Rifiuti Zero.
Questa situazione di stallo ha coinciso con un peggioramento della gestione dei rifiuti nel Comune di Margherita e con un’amministrazione Marrano incapace di affrontare le numerose criticità che rischiano di esplodere con la stagione estiva,nonostante le recenti dichiarazioni del nuovo direttore del servizio che preannuncia azioni per migliorare la situazione.
Invece nella città di Trani la discussione della delibera Rifiuti Zero in Consiglio Comunale si  è dimostrata una farsa visto che la maggioranza guidata dal Sindaco Riserbato ha approvato una delibera che è stata svuotata nei suoi contenuti principali, eliminando alcuni punti essenziali come la necessità di non avere sul proprio territorio discariche e inceneritori.
Questo in un comune proprietario di una discarica, gestita dall’ AMIU, che dopo la circolare ministeriale del 6/8/2013, emessa a seguito della direttiva C.E., risulta sprovvista di una serie di requisiti ,ragione che in altri luoghi ha determinato la chiusura di questi siti.
Suddetta circolare, infatti, emessa lo scorso agosto dal Ministro dell’Ambiente, riconosce come trattamento adeguato dei rifiuti in discarica la tecnica della trito- vagliatura  solo se accompagnata dalla stabilizzazione della frazione umida, onde evitare la formazione del percolato in falda e l’emissione di biogas in atmosfera. Questo nella discarica di Trani non avviene.
Nella città di Barletta invece la strategia Rifiuti Zero è stata inserita all’interno delle linee programmatiche dell’Amministrazione Cascella ma fino ad oggi non è stato fatto nulla e la delibera da noi presentata giace da mesi in Commissione Ambiente. La partenza ad aprile del sistema di raccolta rifiuti “porta a porta” è dovuta più all’esigenza di evitare l’ecotassa(incremento del 5% di differenziata entro giugno) che ad una reale volontà di costruire,attraverso processi partecipativi,un nuovo percorso nella gestione dei rifiuti che, lo ribadiamo, rappresentano per la collettività una risorsa.   
Sabrina Salerno- Coord. Movimento Legge Rifiuti Zero Bat
Alessandro Zagaria- Coord. Movimento Legge Rifiuti Zero Puglia