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mercoledì 29 novembre 2017

BAT : Aperte le iscrizioni per il quarto corso per Guardie Zoofile dell’OIPA

Dal 10/10/2017 fino al 10/12/2017 sono aperte le iscrizioni al 4° corso per Guardie Zoofile dell'OIPA Italia Onlus per la provincia BAT. Le candidature dovranno preferibilmente pervenire a mezzo della compilazione (a mano o a mezzo Pc) del modulo scaricabile al link a fondo pagina, da trasmettere a mezzo mail o fax (i recapiti sono disponibili nel modulo stesso). Qualora non si abbia dimestichezza con i mezzi informatici, si potrà preliminarmente trasmettere la propria candidatura all'indirizzo mail: guardiebat@oipa.org, indicando nome, cognome, recapito telefonico e indirizzo email.

Si ricorda che i requisiti essenziali per la partecipazione al corso sono:
1) La maggiore età;
2) Essere residente in uno dei Comuni della provincia BAT;
3) Non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso;
4) La licenza media (anche se, per la difficoltà del corso, il diploma di maturità e fortemente consigliato, ma non indispensabile)

Il corso sarà a numero chiuso per un massimo di 15 partecipanti. L'iter selettivo consisterà in una prima selezione a mezzo di colloquio a gruppi cui seguirà la compilazione di un breve questionario informativo. Successivamente, si sosterrà un colloquio singolo e successiva valutazione da parte del coordinatore provinciale delle G.E.Z. OIPA per la BAT.

Il corso avrà inizio nel mese di gennaio 2018 (data presunta 8/1) e terminerà nel maggio dello stesso anno (data presunta 14/5). Si effettueranno lezioni settimanali di 3h, arricchite da lezioni esterne in affiancamento alle Guardie già operanti. Le lezioni saranno tenute, di massima, il lunedì pomeriggio dalle 16:30 alle 19:30. C’è, però, la possibilità, in base alle esigenze della maggior parte dei corsisti, di spostare il giorno delle lezioni al mercoledì o venerdì pomeriggio.

Per partecipare al corso, gratuito e patrocinato dal Comune di Trani, è richiesta soltanto l’iscrizione all'associazione quale socio benemerito soltanto per il primo anno, mentre in seguito basterà quella ordinaria. Per gli idonei ritenuti meritevoli sarà rilasciato il Decreto di Guardia Giurata Volontaria da parte della Prefettura (è già in corso il rilascio dei decreti per i corsisti che hanno superato favorevolmente il 3° corso).
Si rammenta che la figura di Guardia Zoofila riveste la funzione di Agente di Polizia Giudiziaria e di Pubblico Ufficiale e non contempla nessun tipo di impiego e/o remunerazione, ma trattasi di attività prestata a titolo di volontariato. Pertanto, questo ruolo è svolto per passione e voglia di fare qualcosa di propositivo per la salvaguardia degli animali e per la loro corretta detenzione.

LINK al modulo da scaricare:  https://drive.google.com/open…

Coordinatore provinciale

Luca Capasso  

giovedì 19 gennaio 2017

ANDRIA : Oipa replica al Sindaco circa il problema randagismo

Dopo la risposta che il nostro Sindaco Giorgino ha voluto dare alle problematiche sollevate in un comunicato da noi e dal MoVimento 5 Stelle riteniamo opportuno fornire ulteriori precisazioni sulla questione.

Il signor Sindaco forse non ha ben capito il principale problema: nessuno di noi volontari pensa che i rifugi non rispettino il benessere animale (per fortuna possiamo constatarlo di persona dal momento che le strutture non hanno mai impedito l'ingresso a noi volontari).
Probabilmente, grazie alla nostra attività, conosciamo la realtà dei canili meglio del Sindaco stesso e dei funzionari di comune e Asl.
Il problema principale oggi è che il comune ha chiuso i canili per problemi strutturali (non tali, però, da pregiudicare il benessere animale), senza prima aver trovato una soluzione alternativa!
Una città di più di 100mila abitanti non può non avere neanche un canile. Inoltre, ricordiamo che dal momento che l'ambulatorio ASL è ospitato all'interno di una delle due strutture oggi chiuse, attualmente ad Andria NON VENGONO EFFETTUATE PIU' STERILIZZAZIONI (il che è folle data l'enorme entità del problema randagismo)!!!
E' evidente che se non si sterilizza A TAPPETO il problema del randagismo ad Andria non potrà che aumentare ESPONENZIALMENTE (e speriamo che le istituzioni se ne rendano conto): per ogni cane che con enormi difficoltà cerchiamo di far adottare, a causa dei randagi non sterilizzati nasce una nuova cucciolata che si aggiungerà alla popolazione randagia sul territorio cercando di sopravvivere.
Noi volontari cerchiamo di svuotare il mare con un cucchiaino: le nostre case sono sature di cani in cerca di adozione, ma le vite che riusciamo a salvare non sono che una piccolissima percentuale dei cani (non solo randagi, ma anche abbandonati) che vivono sul territorio cittadino.
Altro problema: in mancanza di una struttura autorizzata in cui spostare i cani attualmente ospiti dei rifugi ai quali è stata revocata l'autorizzazione, quale sarà il destino di questi cani?
C'è l'ipotesi che vengano spostati fuori provincia (o addirittura fuori regione), con costi di trasferimento a carico della collettività, per non parlare del fatto che noi volontari dopo averli curati, seguiti e accuditi per anni, ne perderemmo le tracce. Altra scellerata ipotesi sarebbe la reimmissione sul territorio. Lasciamo immaginare ai cittadini cosa vuol dire reimmettere sul territorio oltre 250 cani che oggi sono detenuti in canile, per molti dei quali tra l'altro la reimmissione sarebbe un vero e proprio MALTRATTAMENTO, dal momento che dopo anni di vita in canile difficilmente sarebbero in grado di cavarsela da soli per strada, per non parlare del fatto che molti cani sono anziani e malati che necessitano di terapie impossibili da somministrare se venissero reimmessi sul territorio.

Su questi reali problemi avremmo voluto delle risposte concrete!

Mariangela Abbasciano delegata sezione di Andria

martedì 8 aprile 2014

ANDRIA : Oipa denuncia omesso soccorso per gatto

Questo articolo lo scriviamo come volontari dell’associazione OIPA. E’ un articolo di protesta, come molti altri scritti in precedenza, che non hanno avuto purtroppo alcun riscontro positivo se non una breve irritazione per quanto veniva portato alla conoscenza dei nostri concittadini, qualche balbettante promessa di interventi più efficaci e un nulla di fatto. Ci sembra però giusto continuare a raccontare la nostra rabbia per una situazione di totale disinteresse e inadempienza delle nostre istituzioni che dovrebbero essere preposte, per legge, alla tutela degli animali.

In molti avrete sentito dal telegiornale regionale l’avventura dei cuccioli chiusi in sacchetto e gettati nell’immondizia a Torre San Giovanni il 26 marzo, salvati dalla polizia municipale, accorsa su segnalazione di un cittadino. Bene, ad Andria solo due giorni più tardi, il 28 marzo, agenti della polizia municipale chiamati da un cittadino per soccorrere un gattino ferito, vittima di un probabile investimento, si recano sul posto, affermano che “non conoscono una struttura adatta ad ospitare gatti” e se ne vanno lasciando il povero animale agonizzante a terra. I volontari OIPA, contattati, si recano sul posto, e trovano il micio immobile, a terra, sdraiato sulla strada. Chi lo ha investito lo ha lasciato poi crudelmente al suo destino senza il minimo rimorso, senza soccorrerlo, abbandonandolo senza pietà come purtroppo accade troppe volte sulle nostre strade, nel totale disinteresse della legge del 2012 che prevede l’omissione di soccorso per chi non interviene dopo aver investito un animale. I volontari prendono il povero gattino e lo portano presso un ambulatorio di fiducia. La situazione è grave, il gattino ha varie fratture e una probabile contusione polmonare, vengono iniziate subito le cure, ma muore la mattina successiva.
Ora noi volontari continuiamo a chiederci se i vigili avessero fatto il loro dovere e il gatto fosse stato portato immediatamente dal veterinario, si sarebbe potuto salvare?
C’è tanta amarezza nel constatare ancora una volta, che probabilmente non ci sono solo due Italie, nord e sud, ma anche due Puglie… e Andria ovviamente è nella parte peggiore: l’intervento di soccorso richiesto, spesso è legato alla coscienza del vigile che viene chiamato, alla sua capacità di provare “compassione” anche nei confronti di un animale, che non al senso del dovere e al rispetto della legge. E se le istituzioni non rispettano le normative, come possiamo aspettarci che la popolazione rispetti loro? I vigili urbani sono obbligati a intervenire dal regolamento di Polizia Veterinaria (n. 320/1954) e dalla delibera di giunta regionale del 4\7\2013 con nota esplicativa del 5\12\2013 che dice: “l’ambito di competenza per interventi di pronto soccorso è da attribuirsi alle Amministrazioni locali territorialmente competenti”, ma questo ad Andria non accade. Anzi sempre più spesso sono i vigili stessi che cercano di delegare i loro compiti e le loro responsabilità alle associazioni.
Se il comune finalmente si decidesse a trovare una struttura da dare in gestione alle associazioni che si occupano del problema randagismo, i volontari tutti sarebbero felicissimi di intervenire per sanare le annose carenze presenti in questo settore.
Gli animali randagi, lo abbiamo detto tante volte, non lo sono per colpa loro, c’è sempre la mano dell’uomo dietro che ha mancato in qualcosa. I gatti poi sono una risorsa: Andria è invasa dai topi, molte scuole cittadine dove mandiamo i nostri figli hanno questo problema. Perché non pensare di creare piccole colonie feline, curate dai bambini, nei pressi delle scuole, con animali vaccinati e sterilizzati? I bambini amano gli animali che ricambiano con grande empatia, e chissà che questo li porti a diventare adulti migliori, capaci di fare il loro dovere, capaci di dare amore in modo gratuito e generoso, capaci di non rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza.

venerdì 27 dicembre 2013

ANDRIA : Associazioni e partiti contro i botti

Quest’anno sono state presentate al sindaco di Andria ben due petizioni contro i botti di capodanno.
Una è stata promossa dai pediatri di base per la tutela dei più piccoli. Ogni anno il bilancio degli incidenti è sempre terribile: amputazioni di dita,lesioni alla cute, agli occhi e danni permanenti all’udito.
A causa dei botti muoiono inoltre migliaia di animali, non solo cani e gatti ma anche uccelli e animali selvatici. Gli animali hanno l'udito molto più sviluppato di quello umano e i forti rumori li possono gettare nel panico fino al caso estremo di provocare infarti, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate come, ad esempio, gettarsi nel vuoto, divincolarsi spaventati, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri. Per questo motivo anche la sezione cittadina dell’Oipa (organizzazione internazionale protezione animali) ha raccolto ulteriori firme in difesa degli animali.

Negli scorsi anni centinaia di comuni hanno emesso ordinanze con l’obiettivo di ridurre i rischi legati all’uso dei fuochi spesso micidiali, in particolare se usati con poca cura. Quest’anno una delle prime città a vietare i botti è stata Bari.
Ci uniamo alla richiesta dei quasi mille cittadini che hanno firmato, chiedendo al Sindaco un’ordinanza basata sul princìpio del rispetto delle legittime esigenze di tutti coloro che vivono in città, vietando l’uso dei botti e in generale di mezzi di forte impatto sonoro, così da evitare disagi anche molto gravi ai nostri concittadini più fragili e ai nostri fragilissimi e sensibili amici animali, sia che vivano nelle nostre case sia infreddoliti nel verde cittadino.
Tale provvedimento non toglierebbe il fascino alla festa che di sicuro animerà, come in tutta Italia, anche le nostre strade: renderebbe più sicuri sia noi cittadini che i nostri amici animali. ci sono tanti altri mezzi per festeggiare e divertirsi!

firmato:
Oipa 
Legambiente
Andria Città Sana
Rifondazione Comunista
Sinistra Ecologia Libertà
Comunisti Italiani
Movimento L’Alternativa
MoVimento 5 Stelle
Verdi
Partito Democratico
Italia dei Valori
Andria3

venerdì 13 dicembre 2013

ANDRIA : "Oipa si unisce ai Pediatri per petizione contro i botti"

La sezione OIPA di Andria ringrazia i pediatri di base della nostra città che hanno promosso una petizione per chiedere al sindaco, avvocato Nicola Giorgino, di vietare la vendita e l’uso dei botti di capodanno, in linea con quanto in uso in molte altre città a livello regionale e nazionale.
In poco tempo, visto l’avvicinarsi delle festività, sono state raccolte 763 firme di mamme, papà, nonni che condividono l’urgenza di regolamentare l’uso questi ordigni da guerra il cui utilizzo, negli ultimi anni, trasforma nel periodo natalizio la nostra città in un campo di battaglia. Ogni anno, purtroppo, il bilancio degli incidenti è significativo: ustioni, lesioni agli occhi, lesioni all’udito, piccole e grandi amputazioni… i pediatri dicono basta!
L’adesione alla proposta è stata consistente ed entusiasta, i commenti all’iniziativa da parte dei genitori o dei nonni estremamente positivi, dimostrando ancora una volta che la maggior parte della nostra popolazione plaude le iniziative che ci portano verso scelte di civiltà.
NB: per chi non avesse ancora firmato e vuole farlo, ci sarà un tavolo oipa domenica 15 dicembre dalle ore 10.00 in viale Crispi per firmare la nostra petizione contro i botti. Ricordiamo di portare un documento di identità